I cicli di mercato espongono i trader a rischi emotivi specifici, peculiari. Il motivo di questa differenziazione risiede nei diversi stimoli che ciascun ciclo cagiona, e nelle altrettanto diverse aspettate che pone in essere. Ciò che è bene sapere è che il rischio emotivo, in una certa qual misura (che varia da trader a trader) è sempre presente.
Anche quando le “cose” sembrano andare per il verso giusto, l’investitore deve gestire le sue emozioni, e deve farlo per realizzare due scopi: non lasciarsi sopraffare da esse, mantenere intatta la capacità di giudizio, evitare effetti sulla lucidità.
In questo articolo parliamo di rischi emotivi e psicologici del trading in relazione ai cicli di mercato. Analizzeremo gli effetti sulla psiche di ogni fase e forniremo qualche consiglio per una gestione efficace e il più possibile serena.
Lo strano rapporto tra psicologia e trading
Prima di parlare approfonditamente dei cicli di mercato, è bene fare il punto sul rapporto tra psicologia e trading. Un rapporto che alcuni potrebbero giudicare strano, ma innegabile. D’altronde, chi fa trading da un po’ di tempo sa quanto la psiche incida sugli esiti della propria attività di investimento, come sia in grado di influenzarla. Se non si procede con una gestione ottimale, vi è il rischio di soccombere alle emozioni e, molto banalmente, di commettere più errori del necessario.
Il legame tra psicologia e trading non deve stupire, anche perché è giustificato da una dinamica banale: la posta in palio è sempre alta, in quanto è sempre il denaro. Le pressioni emotive e le dinamiche emotive non sono paragonabili al gioco d’azzardo, che è un’attività di pancia, ma sono comunque importanti.
Purtroppo, la psicologia gioca spesso il ruolo di “elefante della stanza”, ovvero è un elemento che pur essendo presente, impattante, quasi tangibile viene ignorato dai trader. Questa dinamica riguarda soprattutto i principianti, ma è dovuta un po’ ai tabù un po’ ai falsi miti che ruotano attorno al trading.
Il tabù è quello delle necessità di prendersi cura di sé dal punto di vista psicologico, che è vista un po’ come una debolezza. Il falso mito più significativo, da questo punto di vista, è quello secondo cui il trading sarebbe pura tecnica, una sorta di scienza infallibile.
I cicli di mercato
Introduciamo ora i cicli di mercato, di cui certamente avete già una infarinatura se state pensando di praticare il trading. Il mercato si produce in cicli, ovvero attraversa fasi ben codificate e circoscritte (spesso, non sempre) che segnano un prima o un dopo, e caratterizzate da una marcata direzionalità dei prezzi.
Sicché il prezzo può essere inserito in un trend rialzista, quando tende a salire. Può essere inserito in un trend ribassista, quando tende a scendere. Può muoversi all’interno di un range ma, in generale, muoversi lateralmente. Tutto ciò, sia chiaro, al netto delle oscillazioni contro-trend che avvengono con una certa frequenza. Certo, alcuni asset, pur inseriti in un trend specifico, tendono a oscillare maggiormente e con maggiore frequenza. Fa parte della specificità dell’asset stesso.
Sicché le coppie di valute tendono a mantenere un livello di volatilità relativamente moderato, al netto delle notizie (spesso impattanti) che giungono extramercato. I titoli azionari e soprattutto le criptovalute appaiono molto più caotiche, anche quando scorrono lungo un trend.
Di seguito analizziamo le sfide emotive che il trader deve gestire nei vari cicli di mercati, ovvero in quello rialzista, in quello ribassista e durante le fasi laterali.
Come affrontare un trend rialzista
Il trend rialzista è in genere accolto in maniera positiva dai trader. Certo, è possibile guadagnare anche quando i prezzi scendono, se si utilizza una specifica classe di strumenti, ma in condizioni normali è dalla crescita costante e stabile del prezzo che emergono i guadagni. Ma se il trend rialzista rappresenta una condizione favorevole, perché pone in essere dei rischi emotivi? Il motivo è facilmente intuibile e ha a che fare con le emozioni… Positive.
Quando il trend è rialzista, il trader sperimenta un aumento della fiducia in se stesso e nelle prospettive di mercato. Questa fiducia, se il trend si protrae e il trader non ha ancora imparato a gestire le pressioni psicologiche, può facilmente trasformarsi in euforia. Emozione, quello dell’euforia, che di per sé compromette la lucidità. Spinge a sottovalutare i rischi e i pericoli. In questo caso, può impedire al trader di vedere che le condizioni stanno cambiando, che il trend sta esaurendo la sua spinta. Ecco dunque che al momento cruciale si troverà impreparato, e verrà colto di sorpresa.
Ma il trend rialzista può generare anche l’ansia. Se è vero che genera opportunità, allora il trader potrebbe avvertire una certa pressione ad agire, ed agire a ogni costo. Potrebbe avere la sensazione di perdere occasioni, sensazione che si tramuta molto facilmente in uno stato ansioso.
Come affrontare un trend ribassista
Il trend ribassista pone in essere problematiche emotive non da poco, soprattutto quando il trading si trova in una situazione di svantaggio in quanto non è riuscito a prevederlo. In questo caso, al netto dei prodotti che consentono di guadagnare anche quando i prezzi scendono, la pressione nasce dalla necessità di comprendere quando si verificheranno i minimi e a che livello, in modo da entrare a mercato e guadagnare da un rimbalzo (possibilmente non tecnico).
Durante il trend ribassista può emergere la frustrazione e la paura. La frustrazione nasce dalla difficoltà a individuare segnali chiari che possano annunciare tempi e modi dell’inversione di tendenza. La paura nasce dal fatto di non riuscire a individuarli. Tutto ciò risulta amplificato se il trend ribassista si è “aperto” con una perdita da parte sua.
Discorso diverso, e persino peggiore, se il trend ribassista coinvolge asset già in portafoglio. In questo caso, possono sopravvenire l’ansia e persino il panico. Vedere i propri asset deprezzarsi è una sensazione pessima, se non si sa quando il trend finirà e non si ha idea di quanto terreno si potrà recuperare in seguito. Vi è poi la pressione a vendere, che durante il panic selling raggiunge livelli difficilmente gestibili.
Come affrontare una fase laterale
Le fasi laterali sono molto difficili da gestire. Infatti, sono per antonomasia la fase in cui l’incertezza raggiunge i livelli maggiori. Molto banalmente, è difficile comprendere non solo quando la fase si esaurirà, ma anche la direzione che prenderà il prezzo una volta terminata. I segnali ci sono, e sono contrastanti. Alcune fasi laterali, poi, sono più ansiogene di altre. Il riferimento è alle fasi laterali caratterizzate da trading range molto grandi, e minati da una spiccata volatilità. Il prezzo non solo non sembra prendere una direzione specifica, ma si produce in oscillazioni profonde o frequenti.
Se l’asset non è presente nel proprio portafoglio, i trader risolvono la situazione semplicemente ignorando l’asset e quindi evitando di entrare a mercato. Se l’asset che si sta muovendo in laterale è in portafoglio, il trader deve decidere se uscire dal mercato o attendere. Una decisione difficile da prendere proprio a causa dell’elevato grado di incertezza, sensibilmente superiore a quello degli altri cicli di mercato.
Come gestire le emozioni?
E’ la classica domanda da un milione di dollari. La psicologia è una materia complessa sempre e comunque, figuriamoci quando è applicato ai contesti di per sé incerti e imprevedibili, come in effetti è l’attività di trading. Molti trader imparano a gestire le emozioni dopo molto tempo, ma è possibile fin da subito iniziare un miglioramento in tal senso, e mettere in campo accorgimenti utili e a portata di mano.
Riconoscere le emozioni quando emergono. Il primo passo è riconoscere le emozioni. Può sembrare facile, ma non lo è. Pensateci: quante volte sentite di avvertire qualcosa ma non riuscite a definirlo? Ebbene, se praticate il trading, e vi sentite “pressati” dalla situazione, cercate di indagare su se stessi e comprendete qual è l’emozione, il sentimento che vi sta mettendo i bastoni tra le ruote.
Inquadrare la propria attività di trading all’interno di un sistema. Le emozioni non possono essere soppresse. E’ però possibile renderle innocue. Un metodo è impedire loro concretamente di intromettersi nei processi decisionali. Come fare? Organizzare un sistema di trading, un libretto delle istruzioni che, al netto della necessaria improvvisazione, chiaramente suggerisce come fare e quando farlo.
Fare del lavoro su di sé. E’ essenziale il lavoro su di sé, inteso come percorso di conoscenza, di approfondimento personale. Buona parte di questo particolare “training” è finalizzato a rafforzare la capacità di gestione e resistenza allo stress. Infatti, se si gestisce bene lo stress, è possibile impedire alle emozioni di intromettersi con i processi decisionali.