Il trading di posizione è uno stile di trading molto particolare, giudicato “estremo” da molti trader ma comunque praticato. D’altronde, fa riferimento al lungo termine e va contro a quelli che sono alcuni pregiudizi, alcuni fraintendimenti legati all’attività di trading.

Vale la pena esplorare il trading di posizione, fornendo una definizione chiara ed esaustiva, presentandone i meccanismi, enunciandone i vantaggi e gli svantaggi. Lo faremo nel corso di questo articolo, dove, tra l’altro, parleremo dei mercati più compatibili con il trading di posizione e alcune delle pratiche connesse a questo stile. 

Una definizione di trading di posizione

Cos’è il trading di posizione? Molto banalmente, il trading è “di posizione” quando le posizioni vengono mantenute per lungo tempo, per mesi se non addirittura anni. Lo scopo di questo stile è ridurre al minimo gli errori e sfruttare i grandi movimenti di prezzi, o le tendenze strutturali. 

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Decisiva è sia l’apertura che la chiusura. L’apertura avviene quando si è formato un trend molto solido, che “minaccia” di continuare nel tempo, benché inframezzato da altri trend di respiro meno ampio (sui quali operano i trader di altri stili). La chiusura avviene quando il trend sta per concludersi o, più spesso, quando la posizione ha accumulato sufficiente profitto da giustificare tutto il tempo trascorso.

Chi pratica il trading di posizione adotta sempre una strategia following trend. D’altronde, non è tecnicamente possibile sfruttare i piccoli movimenti di prezzo, anticipare il mercato con il tempismo e quindi, in un certo senso, andarci contro.

Il trading di posizione è certo uno stile più compassato, che non genera molto stress. Le mosse vengono ponderate a lungo e infine eseguite senza grandi scossoni. 

Il trading di posizione vive principalmente dell’analisi fondamentale e dell’analisi dei fondamentali. Dal momento che sfrutta i movimenti a lungo termine, che sono tali solo in quanto aventi valenza strutturale, il trader deve guardare alle caratteristiche dell’asset e a come queste interagiscono con eventi di importanza drammatica. Giusto per fare un esempio: un cambiamento radicale di politica monetaria, nell’ambito del trading Forex

Ciò impone una conoscenza comunque approfondita dell’asset, prima ancora che delle contingenze. Non è un caso che i trading di posizione siano molto spesso esperti. 

Per quanto concerne i mercati più compatibili, la lista è lunga. In genere, vanno bene tutti quei mercati in cui vi è un forte legame tra gli asset e i market mover, anche a prescindere dalla volatilità. Sicché, possono andare bene le obbligazioni come le azioni, il Forex come le materie prime. Discorso diverso, ad esempio, per le Criptovalute, che certo sono suscettibili da quanto avviene all’esterno (forse troppo) ma non vantano market mover stabili e prevedibili. 

Pro e contro del trading di posizione

Il trading di posizione è la migliore scelta possibile? Non necessariamente. La perfezione non è un valore che può essere applicato a uno stile di trading, a prescindere dalle dinamiche che lo attraversano. Come tutti gli altri, ha i suoi pro e i suoi contro.

Il vantaggio principale del trading di posizione è il basso livello di stress. D’altronde, se la posizione viene apertura e chiusa nell’arco di mesi o di anni, il trader non subisce la pressione psicologica derivante dal dover decidere spesso e bene

Un altro vantaggio consiste nei bassi costi di gestione. Alcuni Broker, soprattutto non market mover, impongono una commissione ogni volta che si emette un ordine. Ebbene, in questo caso, visto che gli  ordini emessi sono oggettivamente pochi (anzi pochissimi) i costi di gestione non pesano. Stesso discorso anche per gli spread, dal momento che questi, pur essendo variabili, vengono resi quando si compra o si vende. 

Infine, il trading di posizione, se fatto bene, può generare guadagni molto elevati, e in un “colpo solo”. Un  po’ come quando si liquida un prodotto di investimento a lungo termine.

Gli svantaggi non mancano. Per esempio, il basso rendimento. Va bene, i guadagni sono ingenti per ciascuna posizione, ma considerando che le posizioni sono poche, si rischia di portare a casa cifre tutto sommato magre. 

Infine, la necessità di conoscere a fondo l’asset e i market mover che lo riguardano. Spesso sono necessari anni per maturare una conoscenza tale da trasformare il trading di posizione in una opportunità realmente redditizia.