Il trading a breve termine è un approccio molto frequentato dai trader di ogni ordine e grado. In un certo senso, vanta del fascino, almeno rispetto all’alternativa. Non che sia necessariamente più semplice, anzi.
La condizione necessaria per sfruttarlo al cento per cento è conoscerlo. Questo significa impadronirsi delle principali strategie e delle principali soluzioni.
L’articolo nasce esattamente per questo motivo: offrire una prima infarinatura sul trading a breve termine, attraverso la conoscenza delle tre strategie che fanno capo al concetto di “breve termine”.
Cos’è il trading a breve termine
Cosa si intende nello specifico per trading a breve termine? Ebbene, il significato letterale viene in aiuto. Semplicemente, il trading a breve termine è un approccio di investimento che prevede l’apertura e la chiusura di posizioni a stretto giro. Le posizioni possono durare da pochi secondi a qualche giorno, persino a un paio di settimane. Si contrappone al trading di lungo termine, che invece impone il mantenimento delle posizioni per parecchi mesi se non addirittura degli anni.
Il trading a breve termine è anche detto trading attivo. Infatti, il trader è chiamato ad “aggredire” il mercato, a sfruttare i movimenti dei prezzi, a prendere in considerazione le contingenze, più che fare affidamento ai fondamentali degli asset.
Ciò pone in essere maggiori opportunità, come sempre quando si parla di atteggiamenti proattivi, ma anche dei potenziali rischi. Dunque, è bene che il trader sappia il fatto suo.
I migliori mercati per fare trading a breve termine
Alcuni mercati, o per meglio dire alcune asset class, potrebbero risultare più compatibili di altri con il concetto di breve termine.
A incidere sono caratteristiche quali la volatilità e la reattività rispetto ai market mover. In linea di massima, quando un mercato o un asset class esprime una certa volatilità e i suoi prezzi dipendono in maniera significativa dall’ambiente extra-mercato, allora si può pensare al trading a breve termine come un’alternativa percorribile.
Il Forex, per esempio, è un mercato perfetto per il trading a breve termine, in quanto è sì volatile e suscettibile ma fino a un certo punto. Conserva ancora un margine ampio in termini di efficacia analitica. In buona sostanza, i trader possono mettere in campo una buona analisi tecnica, ma allo stesso vantano l’opportunità di sfruttare importanti e repentini movimenti di prezzi.
Stesso discorso dell’azionario, che se possibile vanta un legame ancora più stretto con i suoi market mover.
Per quanto concerne le criptovalute, il breve termine è quasi obbligato. Non tanto perché esprime una volatilità “controllabile” (anzi, la volatilità è estrema) quanto perché è sostanzialmente impossibile praticare del buon trading di posizione. Bitcoin e compagnia bella non hanno quasi fondamentali, nel senso che il loro destino è dettato dalle contrattazioni.
Il mercato crypto rappresenta un unicum da questo punto di vista. Non ha sostanzialmente market mover, ma è comunque parecchio suscettibile a ciò che accade al di fuori del mercato.
Lo scalping
Chiarite le caratteristiche generali del trading a breve termine, possiamo ora affrontare le tre strategie principali. Partiamo da quella più controversa: lo scalping.
Per scalping si intende quella strategia di trading che prevede l’apertura e la chiusura di posizioni a strettissimo giro. Per “strettissimo” si intendono i minuti, se non addirittura i secondi. Lo scalping ha lo scopo di produrre guadagni numerosi, ma di piccola entità. L’obiettivo viene perseguito attraverso lo sfruttamento sistematico dei pur minimi movimenti di prezzo.
E’ molto difficile praticare del buon scalping. In primis, perché il trader non ha a disposizione tempo sufficiente a “riflettere e analizzare”. Deve prendere le decisioni nell’immediato, basandosi sulle sue conoscenze pregresse e, perché no, sul suo intuito.
In secondo luogo, perché lo scalping espone il trader a una pressione psicologica enorme. Il trader è in preda allo stress quando ha le tempistiche a suo favore, figuriamoci quando il tempo scarseggia. Da qui la necessità di maturare un bagaglio solido anche dal punto di vista delle skill e mentali.
Per questo motivo, è in genere riservato ai veri esperti del trading.
Il day trading
Discorso radicalmente diverso per il day trading. Siamo sempre nel campo del breve termine, ma è già un altro mondo. Il day trading consiste nell’apertura e nella chiusura delle posizioni in giornata. In buona sostanza, non si chiude mai la giornata senza aver chiuso le posizioni aperte. Dunque, si parla di ore, anche di una decina di ore. Ciò lascia ampio margine per l’analisi, sebbene il tempo stringa anche in questo caso.
Ad ogni modo, il day trading impone una conoscenza degli eventi extramercato, dal momento che i prezzi in un periodo così breve sono suscettibili proprio ai market mover di giornata. Dunque, vi è una marcatissima attenzione all’analisi fondamentale.
In ogni caso, il day trading impone l’adozione di misure di protezioni particolari. Vi è infatti una marcata attenzione anche agli stop loss. In un certo senso, essi rappresentano un’assicurazione sulle perdite dovute alla necessità di svolgere le analisi in rapidità.
Lo swing trading
Lo swing trading è una strategie particolare, e da molti non è nemmeno considerata a breve termine. Infatti, prevede il mantenimento delle posizioni per giorni e settimane. Lo scopo è sfruttare non già gli eventi della giornata e men che meno i movimenti di prezzo repentini, bensì i trend che si formano in maniera estemporanea e non strutturale, ma in grado comunque di protrarsi nel tempo.
Lo swing trading pone l’accento sull’analisi tecnica, ma anche sull’analisi fondamentale, se essa suggerisce eventi in grado di invertire un trend, confermarlo o comunque esercitano effetti piuttosto duraturi.
I trader che praticano lo swing, o almeno quelli che lo fanno con profitto, si caratterizzano per delle solide basi di analisi tecnica. Non di rado puntano l’attenzione sui supporti e sulle resistenti, sugli indicatori di prezzo e di volume.
Molti considerano lo swing trading una strategia equilibrata, alla portata anche dei principianti. Non a caso, molti trading system si basano proprio sullo swing trading.