L’economia globale sta attraversando un momento storico molto particolare. Le economie nazionali stanno risentendo degli effetti negativi della guerra Ucraina-Russia, con un’inflazione attesa a marzo al 7,5% annuo in Europa e negli USA. Questo aumento dei prezzi non si vedeva dagli anni ’80. A spingere il rialzo dell’inflazione è la crisi energetica che il mondo intero sta attraversando per via della guerra. Anche il CEO di JP Morgan Jamie Dimon ha dato la sua opinione, citando tre forze che stanno cambiando l’economia.
Le tre forze che secondo Dimon stanno spingendo l’economia, modificandola nei prossimi decenni, sono da imputare ad una ripresa dell’economia USA e mondiale dalla pandemia; l’alta inflazione che spingerà le banche centrali a rivedere al rialzo i tassi d’interesse; crisi umanitaria che si sta propagando a causa del conflitto in Ucraina.
Il Conflitto Come Driver D’analisi Degli Scenari Futuri
Differentemente dalla lettera agli azionisti del 2021, Dimon mostra un certo pessimismo che accompagnerà l’economia USA e mondiale nei prossimi anni. La guerra che si sta consumando sta avendo delle conseguenze importanti. I mercati sono totalmente incerti, facendo scoppiare la volatilità e un cambiamento radicale dei rapporti commerciali in essere. Tutto questo, secondo Dimon, per cercare di far fronte ai danni economici causati dalla crisi energetica che sta attanagliando il mondo intero. Questo scenario presenta rischi, ma anche nuove opportunità per riequilibrare le forze economiche mondiali.
La grande banca d’affari si mostra molto preoccupata per questa situazione, anche se la sua esposizione nei confronti del mercato russo risulta molto limitata. Al di là di ciò, JP Morgan, che gestisce asset per 3,74 trilioni di dollari, stima una perdita di circa 1 miliardo di dollari nei prossimi anni. Ad aggiungersi sono gli effetti che le sanzioni potrebbero avere sull’economia. La Russia potrebbe veder ridursi il PIL del 12,5% entro la metà del 2022. Questo dato è peggio di quello registrato nel default del 1998, in cui si ebbe una riduzione del 10% del PIL.
Anche le stime del PIL nella Zona Euro dovrebbero essere riviste al ribasso. La dipendenza dell’Europa dalle fonti energetiche russe abbasserà la crescita del PIL 2022 al 2% rispetto alle stime del 4,5% del 2021. Queste sono semplicemente delle stime, le quali possono benissimo rivedersi al ribasso secondo Dimon. Tra le tre forze che stanno guidando l’economia, come detto prima, l’inflazione è quella che gioca un ruolo vitale. Dimon avverte che se ci sarà una ripresa e sarà repentina, anche le banche centrali, in primis la FED, dovranno velocizzare l’aumento dei tassi d’interesse. Una lettura degli scenari economici in cui molte sono ancora le incognite da seguire nel corso del tempo.