Avere il mindset giusto è la chiave del successo di qualsiasi trader. D’altronde, il trading è anche e soprattutto una questione psicologica. In questo caso specifico, il mindset coincide con alcuni pensieri positivi, e ovviamente con la capacità di far seguire azioni coerenti.

Ne parliamo qui, fornendo una breve panoramica del rapporto tra trading e psicologia, ed elencando alcuni dei pensieri che dovrebbero comporre il mindset di un trader.

Il trading è anche una questione di psicologia

Il trading è considerato dai non addetti ai lavori, nella migliore delle ipotesi, come un’attività di natura prettamente tecnica. Di certo, non si pensa ad esso come a un’attività emotiva, o che possa essere trainata dalla sfera psicologica. Eppure quest’ultima incide parecchio sull’esperienza di investimento speculativo e impatta in maniera radicale sui risultati. Il motivo è semplice: la posta in palio è per definizione alta, il mercato è per definizione imprevedibile. Sicché le pressioni psicologiche sul trader possono essere devastanti.

Le pressioni non possono essere eliminate, rappresentano un elemento fisiologico. Possono però essere controllate, messe a bada o incanalate in uno sviluppo positivo. E il miglior modo per farlo è proprio maturare un mindset adeguato. 

Il mindset del trader vincente

Dunque, ecco una carrellata di “pensieri positivi” che permettono di costruire un mindset da trader vincente.

Il trading è più simile a un’attività imprenditoriale che a un gioco d’azzardo

Questa è una verità importante, che tutti i trader con un minimo di esperienza hanno interiorizzato. Un po’ meno i principianti, o chi si è approcciato al trading compiendo già qualche passo falso. In ogni caso, la concezione del trading come gioco d’azzardo può rimanere in sottotraccia, e compromettere la qualità degli investimenti.

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A tutti gli effetti, pensare al trading come a una scommessa, è il miglior modo per privare l’azione di investimento della necessaria sistematicità e quindi per aumentare le probabilità di perdere. Tra l’altro, l’equazione trading-azzardo può portare allo sviluppo di dinamiche ludopatiche, aggiungendo ulteriore danno.

Nel trading la sconfitta è un evento fisiologico

Un’altra verità importante è che la sconfitta è un fatto ricorrente nel trading, un elemento imprescindibile del percorso. La differenza, casomai, la fa il “quanto”. E’ pleonastico specificare che il bilancio dev’essere positivo. In ogni caso, questo “pensiero” è un invito a non abbattersi quando i trade falliscono, ma inserirli in un percorso di crescita e perché no, effettivo guadagno.

Lo scopo è adottare un approccio quanto più possibile razionale e scientifico per comprendere dov’è stato l’errore, se c’è stato, e affinare le proprie competenze, migliorare la propria capacità di reazione.

Le emozioni vanno gestite anche quando sono positive

Questo è un punto importante e che spesso viene trascurato. In genere, si crede che le uniche emozioni da gestire, in qualche modo da mettere in condizioni di non nuocere, siano quelle negative: ansia, paura, scoramento etc. In realtà, le emozioni positive possono fare altrettanto male. Ovviamente, parliamo delle emozioni che recano in sé il germe dell’estremismo, dell’eccesso.

L’euforia post-vittoria, per esempio, può essere pericolosa, in quanto porta a una sopravvalutazione delle proprie capacità. La dinamica è simile a quelle che si vedono spesso nel gioco d’azzardo e nei contesti delle scommesse.

L’organizzazione è tutto

Altro aspetto importantissimo e squisitamente mentale. L’organizzazione è di base un attitudine, ma dev’essere una metodologia di lavoro. Organizzazione nel trading significa essenzialmente operare con un sistema. Un sistema di trading è un insieme di regole, e di condizioni allo scoccare delle quali si attivano le suddette regole, che coinvolgono tutti gli aspetti dell’attività di investimento: dall’individuazione dei punti di entrata e di uscita all’allocamento delle risorse, passando per le tecniche di analisi.

Operare con un sistema organizzato significa togliere discrezionalità all’azione, dunque riduce lo spazio decisionale nel momento in cui prendere le decisioni potrebbe essere pericoloso. Decidere quando si è nel mezzo della tempesta può portare a una perdita drammatica della lucidità. Può portare, per l’appunto, a soccombere alle emozioni.

Il percorso di formazione non finisce mai

Molti fanno l’errore di non effettuarlo nemmeno, il percorso di formazioni. Imparano giusto un paio di nozioni e iniziano a investire, pensando che sia semplice, sottostimando le insidie. Può sembrare banale, ma aver percorso un ciclo di formazione completo, magari anche lungo, è la condizione necessaria per avere successo nel trading. D’altronde, stiamo parlando di un’attività profondamente tecnica, e quindi complessa.

Ma c’è di più, il percorso dev’essere continuo. Il mercato è solo superficialmente sempre uguale a se stesso. In ogni caso, c’è molto da imparare, nuovi strumenti di cui impadronirsi, soluzioni da trovare per gli imprevisti etc. Come qualsiasi attività complessa, richiede una mente attiva e vigile, che abbraccia il cambiamento. In questo contesto, fa molto la partecipazione a community di esperti, o almeno di parigrado. Rappresentano una risorsa per condividere le idee, per arricchirsi, per assumere punti di vista differenti.