Il trading sui metalli rari rappresenta una delle opportunità più interessanti per gli investitori, ma è anche soggetto a numerosi fattori di rischio. Tra questi, uno dei più critici è l’interruzione della supply chain, fenomeno che può avere un impatto significativo sulla disponibilità e sui prezzi di questi materiali.
Ne parliamo in questo articolo. Esploreremo i concetti fondamentali del trading di metalli rari, le dinamiche legate all’interruzione della supply chain e le strategie per anticipare e gestire queste problematiche.
Una panoramica sul trading dei metalli rari
Prima di approfondire il tema dell’interruzione della supply chain è bene fare una panoramica sul trading dei metalli rari.
Con questa espressione si intende l’acquisto e la vendita di materiali fondamentali per molte delle tecnologie moderne. Questi metalli, noti anche come metalli critici o strategici, sono essenziali in settori che vanno dall’energia rinnovabile all’elettronica, dall’industria aerospaziale alle automobili elettriche.
Tra gli asset più rilevanti trattati dai trader di metalli rari troviamo:
- Terre rare (come neodimio, disprosio e praseodimio), utilizzate per magneti permanenti, componenti elettronici avanzati e motori elettrici.
- Litio, fondamentale per le batterie ricaricabili utilizzate nei veicoli elettrici e per l’elettronica di consumo.
- Cobalto, indispensabile per la produzione di batterie agli ioni di litio.
- Platino e palladio, usati nei catalizzatori per veicoli e nell’industria chimica.
Questi metalli rappresentano opportunità di investimento altamente profittevoli. Il motivo è semplice: la crescente domanda proveniente dalle industrie tecnologiche e dalla transizione energetica globale. Tuttavia, l’alta concentrazione delle riserve in specifiche aree geografiche e la dipendenza da catene di approvvigionamento globali danno vita a vulnerabilità significative, le quali a loro volta impongono ai trader un’attentissima gestione del rischio.
L’interruzione della supply chain
Veniamo ora al nocciolo della questione: l’interruzione della supply chain.
Questo fenomeno si verifica quando il flusso regolare di materie prime o prodotti finiti viene interrotto, impedendo il normale approvvigionamento di beni essenziali.
Queste interruzioni sono particolarmente pericolose quando coinvolgono i metalli rari, poiché molte di queste materie prime provengono da poche aree geografiche specifiche. Ad esempio, la Cina detiene una posizione dominante nella produzione di terre rare, e la Repubblica Democratica del Congo fornisce circa il 60% del cobalto mondiale. Eventuali tensioni politiche o problematiche operative in queste regioni possono portare a una carenza di offerta su scala globale.
Per i trader, un’interruzione non gestita correttamente può tradursi in perdite significative, non solo per la difficoltà di reperire il metallo, ma anche per l’imprevedibilità dei movimenti di prezzo.
Le cause dell’interruzione della supply chain
Le cause che portano a un’interruzione della supply chain possono essere numerose e spesso interconnesse. Ecco le quattro principali:
- Instabilità geopolitica. Eventi come guerre, sanzioni economiche, tensioni diplomatiche o cambiamenti nei governi possono interrompere l’estrazione o l’esportazione di metalli rari da regioni chiave, causando squilibri nell’offerta e volatilità nei mercati.
- Disastri naturali. Terremoti, inondazioni o altre catastrofi naturali possono colpire le infrastrutture essenziali per l’estrazione e il trasporto di metalli rari, bloccando temporaneamente o permanentemente la produzione e l’export, con conseguenze immediate sui prezzi.
- Problemi operativi. Scioperi, incidenti nelle miniere o problemi tecnici nelle strutture di estrazione possono ridurre improvvisamente l’offerta di un metallo raro, creando una crisi temporanea nella supply chain.
- Politiche commerciali restrittive. Cambiamenti nelle politiche di esportazione o l’introduzione di dazi doganali possono limitare la quantità di metalli rari disponibile sui mercati internazionali. Ad esempio, la Cina ha più volte imposto limiti all’export di terre rare, alterando in modo significativo l’offerta.
Come anticipare l’interruzione della supply chain
Anticipare le interruzioni della supply chain significa agire per tempo, porsi al riparo dalle conseguenze più critiche e anzi cercare di sfruttare a proprio vantaggio le dinamiche di mercato.
Anticipare l’interruzione della supply chain non è affatto facile e richiede un’analisi attenta di diversi segnali “premonitori”.
Tra i segnali più rilevanti vi sono:
- Tensioni geopolitiche in aumento. Un incremento di sanzioni o conflitti nelle aree di estrazione può essere un segnale di rischio imminente. Di conseguenza, monitorare gli sviluppi politici nelle regioni chiave può aiutare a prevedere possibili interruzioni.
- Dati economici. La riduzione dei livelli di produzione o le difficoltà economiche riportate dalle aziende minerarie sono indicatori di potenziali problemi nella supply chain. Rapidi cali nei volumi esportati possono essere un segnale di un’interruzione in arrivo.
- Cambiamenti normativi. Nuove leggi o regolamenti che limitano l’export o aumentano le tasse sull’estrazione di metalli rari possono indicare una potenziale riduzione dell’offerta sul mercato.
- Shock naturali. Monitorare le condizioni climatiche e ambientali nelle aree di estrazione è fondamentale per identificare possibili eventi naturali che potrebbero interrompere la produzione. Ovviamente, alcune catastrofi naturali non possono essere previste (es. i terremoti).
Come gestire l’interruzione della supply chain
Quando un’interruzione della supply chain diventa inevitabile, i giochi sono già fatti: se il trader l’ha in qualche modo prevista, ha avuto tutto il tempo per muoversi nella direzione più efficace, per esempio acquistando i metalli rari prima dell’aumento dei prezzi o semplicemente evitando di venderli. Se non è riuscito ad anticiparla, a salvarlo è soprattutto l’esecuzione di alcune pratiche specifiche, e da realizzarsi a priori, a prescindere dall’evento che ha segnato l’interruzione.
- Diversificazione degli approvvigionamenti. Un portafoglio di investimenti che includa metalli rari provenienti da diverse regioni geografiche riduce il rischio di dipendenza da una singola area. In caso di interruzione in una regione, il trader può comunque fare affidamento su altre fonti.
- Utilizzo di strumenti derivati. I futures e le opzioni sono strumenti che permettono ai trader di coprire le proprie posizioni in caso di interruzione della supply chain. Questi strumenti consentono di bloccare i prezzi o di speculare sulle variazioni di prezzo attese a causa di un’interruzione.
Valutazione delle alternative. Considerare alternative come l’acquisto di metalli riciclati o il commercio di contratti per differenza (CFD) può rappresentare una strategia efficace per rimanere attivi nel mercato senza dipendere dall’approvvigionamento fisico del metallo.