Pressioni sullo Yen Giapponese e le Tariffe Commerciali di Trump

Lo Yen Giapponese (JPY) si trova sotto pressione a causa delle rinnovate preoccupazioni relative alle tariffe commerciali imposte dall’amministrazione Trump. Questa situazione, combinata con un modesto rafforzamento del Dollaro USA (USD), ha favorito un lieve incremento del cambio USD/JPY durante la sessione di lunedì.

Aspettative di Rialzo dei Tassi dalla Banca del Giappone

Le crescenti scommesse su un possibile aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone (BoJ) hanno contribuito a limitare ulteriori perdite per lo Yen, stabilizzando il cambio. Gli investitori sembrano convinti che la BoJ possa procedere con nuovi rialzi dei tassi entro l’anno, spingendo al rialzo i rendimenti dei titoli di stato giapponesi (JGB). Questo ha aiutato a ridurre il differenziale di rendimento tra Giappone e Stati Uniti, offrendo supporto allo Yen, che è considerato una valuta a minor rendimento.

Dati Economici USA e Politiche Protezionistiche

Le recenti dichiarazioni del Presidente Donald Trump riguardo l’introduzione di dazi aggiuntivi del 25% su acciaio e alluminio, e dazi reciproci per contrastare quelle che percepisce come pratiche commerciali sleali, hanno sollevato preoccupazioni. Queste politiche protezionistiche potrebbero esercitare una pressione al rialzo sull’inflazione. Tuttavia, i solidi dati occupazionali statunitensi pubblicati venerdì potrebbero permettere alla Federal Reserve di mantenere i tassi di interesse invariati, favorendo così il rafforzamento del Dollaro.

Implicazioni delle Decisioni della BoJ e Indicatori Tecnici

Kazuhiro Masaki, Direttore Generale del dipartimento degli affari monetari della BoJ, ha confermato che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi se l’inflazione sottostante dovesse accelerare verso l’obiettivo del 2% come previsto. Questo sostiene ulteriormente la possibilità di un inasprimento monetario futuro da parte della BoJ.

Sul fronte tecnico, gli indicatori sul grafico giornaliero mostrano segnali negativi persistenti, ma non ancora in zona di ipervenduto. La rottura della settimana scorsa al di sotto della confluenza a 152.50-152.45 – che comprende le medie mobili semplici a 100 e 200 giorni – favorisce gli operatori al ribasso. Tuttavia, un’eventuale continuazione degli acquisti potrebbe innescare un movimento di copertura corta e permettere al cambio USD/JPY di riportarsi sopra la soglia psicologica dei 153.00.

D’altra parte, il minimo toccato durante la sessione asiatica intorno a 151.25 ora sembra proteggere il lato negativo immediato prima dell’area 151.00-150.95, o il livello più basso dal 10 dicembre toccato venerdì. Una conferma al di sotto di quest’ultimo potrebbe trascinare ulteriormente il cambio USD/JPY verso il supporto intermedio a 150.55-150.50, e potenzialmente verso il segno psicologico dei 150.00.

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Fonte: Fxstreet.com