La decisione del presidente statunitense Donald Trump di sospendere temporaneamente le tariffe commerciali più aggressive ha generato un forte entusiasmo sui mercati finanziari globali. Tuttavia, gli investitori dovrebbero mantenere cautela, poiché questa tregua potrebbe rivelarsi soltanto una breve parentesi in un contesto ancora dominato dall’incertezza.

La strategia tariffaria di Trump: una pausa tattica di 90 giorni

Tariffe ridotte al 10% per favorire i negoziati

Il presidente Trump ha annunciato una riduzione temporanea delle tariffe doganali al 10% per un periodo limitato di 90 giorni, con l’obiettivo dichiarato di facilitare le trattative commerciali con circa 90 paesi partner degli Stati Uniti. Questa mossa arriva poche ore dopo l’entrata in vigore di tariffe più severe, definite “reciproche”, che avevano inizialmente preoccupato i mercati.

Secondo il Segretario al Tesoro Scott Bessent, questa pausa tariffaria faceva parte della strategia originaria dell’amministrazione Trump. Tuttavia, è importante sottolineare che le tariffe applicate alla Cina sono state ulteriormente incrementate al 125%, in risposta alla decisione di Pechino di aumentare le proprie tariffe sulle importazioni dagli USA dall’attuale 34% all’84% a partire dal 10 aprile.

Wall Street festeggia con rialzi storici

S&P 500 e Nasdaq registrano performance record

La notizia della sospensione tariffaria ha scatenato un rally impressionante sui mercati azionari statunitensi. L’indice S&P 500 ha chiuso la giornata con un balzo del 9,52%, segnando il miglior risultato giornaliero dal 2008 e il terzo più grande incremento dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il Dow Jones Industrial Average è salito del 7,87%, registrando la sua migliore performance giornaliera da marzo 2020.

Ancor più significativo il risultato del Nasdaq Composite, che ha guadagnato il 12,16%, realizzando così la seconda miglior giornata della sua storia dopo il gennaio 2001. Il volume degli scambi è stato eccezionale: circa 30 miliardi di azioni sono passate di mano, stabilendo un nuovo record storico per Wall Street negli ultimi 18 anni.

Cautela necessaria: possibile “dead-cat bounce”

Tuttavia, gli investitori dovrebbero evitare facili entusiasmi. Movimenti così marcati spesso si verificano durante fasi ribassiste prolungate o crisi finanziarie profonde. Ad esempio, durante lo scoppio della bolla dot-com nel 2001 e la crisi finanziaria del 2008, si registrarono alcune delle migliori giornate nella storia degli indici azionari americani. Questo fenomeno è noto come “dead-cat bounce“, ovvero un rimbalzo tecnico temporaneo che non indica necessariamente una ripresa duratura dei mercati.

I mercati asiatici seguono Wall Street al rialzo

Nikkei e Kospi trainati dai titoli tecnologici

Anche i mercati asiatici hanno beneficiato dell’ottimismo proveniente dagli Stati Uniti. In Giappone, l’indice Nikkei 225 è salito oltre l’8%, mentre in Corea del Sud il Kospi ha guadagnato più del 6%. A guidare questi rialzi sono stati soprattutto i titoli tecnologici come Renesas Electronics, SoftBank Group, SK Hynix e Samsung Electronics.

Diversa invece la situazione a Hong Kong, dove i guadagni sono stati più contenuti a causa delle persistenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina che continuano a pesare sul sentiment degli investitori locali.

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Cina ancora in deflazione: segnali preoccupanti per Pechino

L’indice dei prezzi al consumo cinese resta negativo

I dati economici cinesi continuano a mostrare segnali di debolezza. A marzo l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso dello 0,1% su base annua, confermando una situazione deflazionistica già evidenziata dal calo dello 0,7% registrato a febbraio. Anche i prezzi alla produzione (PPI) hanno continuato la loro discesa per il ventinovesimo mese consecutivo (-2,5%). Questi dati alimentano ulteriormente le preoccupazioni sulla salute economica della seconda economia mondiale.

L’incertezza rimane protagonista sui mercati globali

Sebbene la pausa tariffaria abbia momentaneamente rassicurato gli investitori, l’incertezza rimane elevata. La durata limitata della tregua commerciale (soltanto tre mesi) e l’assenza di accordi definitivi lasciano aperta la possibilità che nuove tensioni possano emergere rapidamente.

L’incertezza rappresenta sempre un fattore negativo per i mercati finanziari: gli investitori devono quindi monitorare attentamente gli sviluppi delle trattative commerciali e adottare strategie prudenti per proteggere i propri portafogli da eventuali nuove turbolenze.

Aggiornamenti da Goldman Sachs: previsioni contrastanti sulla recessione USA

Poco prima dell’annuncio della pausa tariffaria da parte di Trump, Goldman Sachs aveva rivisto al rialzo le probabilità di recessione negli Stati Uniti per poi correggere immediatamente tale previsione dopo la notizia delle tariffe ridotte. Secondo Jan Hatzius, capo economista della banca d’affari americana, le politiche commerciali restano uno dei principali fattori d’incertezza per l’economia statunitense nel breve termine.

Scontro legale tra OpenAI ed Elon Musk: accuse reciproche e tensione crescente

Nell’ambito tecnologico-finanziario si segnala anche lo scontro legale tra OpenAI ed Elon Musk. L’azienda specializzata in intelligenza artificiale ha intentato una causa contro Musk accusandolo di aver condotto una “campagna illegale di molestie” nei suoi confronti. Musk è CEO di Tesla e SpaceX e proprietario del social media X; inoltre guida xAI, società concorrente fondata nel 2023. Questo conflitto potrebbe avere ripercussioni significative sul settore tecnologico e sull’immagine pubblica delle aziende coinvolte.

In conclusione: nonostante il recente ottimismo sui mercati finanziari globali generato dalla tregua tariffaria statunitense, gli investitori devono mantenere prudenza e monitorare attentamente gli sviluppi futuri delle trattative commerciali internazionali e dei dati macroeconomici globali.

Fonte: Cnbc.com