Nel mondo del trading, prendere decisioni razionali rappresenta il pane quotidiano. A rovinare questo “pane”, a renderlo indigesto, però, intervengono meccanismi mentali inconsapevoli e automatici che possono compromettere le analisi e influenzare le scelte operative. Sono i cosiddetti bias cognitivi.
In questo articolo analizzeremo in che modo questi bias cognitivi interferiscono con l’attività del trader e come è possibile gestirli in modo efficace.
Perché i bias cognitivi nel trading sono un rischio
I bias cognitivi possono essere considerati errori sistematici del pensiero, causati da “scorciatoie mentali” adottate per prendere decisioni rapide.
Questi schemi, sebbene utili in alcune situazioni della vita quotidiana, diventano pericolosi nel contesto del trading, dove le decisioni devono basarsi su dati oggettivi, analisi e strategie ben definite.
L’influenza dei bias cognitivi può indurre a sovrastimare alcune informazioni, ignorarne altre, agire impulsivamente o restare ancorati a posizioni non più valide. Il risultato è una distorsione della realtà che mina la qualità delle decisioni e, di conseguenza, i risultati economici dell’attività di trading.
Comprendere i bias cognitivi significa quindi riconoscere le trappole mentali che si attivano in modo automatico. Solo prendendo coscienza di esse è possibile sviluppare un approccio critico, ridurre l’influenza emotiva e aumentare la lucidità operativa. Questo processo è particolarmente importante per tutti, ma soprattutto per chi opera in autonomia, senza un team di supporto che possa “guardargli le spalle”, in qualche modo difenderlo da se stesso.
I principali bias cognitivi e come sconfiggerli
Il primo passo per neutralizzare i bias cognitivi è riconoscerli come tali. Solo quando si è consapevoli della loro esistenza e delle modalità con cui si manifestano, è possibile ridurne l’impatto. Di seguito illustriamo alcuni tra i più comuni bias cognitivi nel trading, precisando le conseguenze operative e presentando le migliori strategie per evitarli.
Bias di conferma
Il bias di conferma consiste nella tendenza a cercare, interpretare e ricordare le informazioni in modo da confermare le proprie convinzioni preesistenti. Nel trading, ciò si traduce nell’analizzare i dati in modo selettivo, ignorando gli elementi che contraddicono una posizione già presa.
Questo bias può portare a mantenere operazioni in perdita troppo a lungo, rifiutando segnali contrari provenienti dal mercato. Per contrastarlo, si può adottare un approccio strutturato all’analisi, consultare fonti diverse e confrontarsi con opinioni contrarie, ponendosi sistematicamente la domanda: e se mi stessi sbagliando? Può sembrare scomodo, ma dubitare di sé rappresenta, in questi casi, un’arma vincente.
Avversione alle perdite
L’avversione alle perdite è la tendenza a temere le perdite più di quanto si apprezzi un guadagno di pari entità. Questo meccanismo può indurre a chiudere prematuramente operazioni in profitto per mettere al sicuro i guadagni, mentre si è disposti a lasciare aperte le posizioni in perdita, nella speranza che il mercato torni favorevole.
Questo comportamento compromette il rapporto rischio/rendimento e riduce l’efficienza delle strategie di trading. Per superarlo, è necessario impostare regole precise di gestione del rischio, utilizzare stop loss e take profit coerenti e rispettarli in modo disciplinato, senza modificarli sull’onda dell’emotività.
Effetto ancoraggio
L’effetto ancoraggio si verifica quando si attribuisce un peso eccessivo a un’informazione iniziale, che condiziona le valutazioni successive. Nel trading, può accadere ad esempio di considerare come riferimento un determinato prezzo di ingresso, anche quando il contesto di mercato è cambiato radicalmente.
Questo bias può portare a decisioni irrazionali, come non voler uscire da una posizione negativa solo perché “è quasi tornata al prezzo di acquisto”. La soluzione è imparare a rivalutare ogni posizione alla luce delle nuove informazioni, senza farsi influenzare da informazioni obsolete o irrilevanti.
Bias del senno di poi
Il bias del senno di poi è la tendenza a ritenere, dopo che un evento si è verificato, che fosse prevedibile. Questo può portare a giudicarsi troppo severamente per errori passati o a sovrastimare la propria capacità di previsione futura.
Nel trading, questo bias genera un’illusione di controllo e una falsa sicurezza, che può portare a prendere decisioni troppo rischiose. Per evitarlo, è utile mantenere un diario delle operazioni, con le motivazioni delle scelte effettuate, per confrontare le decisioni ex-ante con i risultati ex-post in modo oggettivo.
Overconfidence bias
Il bias dell’eccesso di fiducia porta a sopravvalutare le proprie competenze, intuizioni o capacità di previsione. È particolarmente pericoloso nel trading, perché induce ad assumersi rischi eccessivi, ad aumentare la leva finanziaria o ad aprire troppe operazioni contemporaneamente.
L’eccessiva fiducia può derivare da un periodo di risultati positivi, che vengono attribuiti interamente alla propria bravura e non, in parte, alla casualità o alle condizioni favorevoli di mercato. Per contrastare questo bias è fondamentale adottare un piano di trading scritto, con regole precise da seguire, e analizzare i risultati su base statistica, piuttosto che focalizzarsi su singole operazioni.
Effetto gregge
L’effetto gregge è la tendenza ad assumere comportamenti simili a quelli della maggioranza, per conformismo o per timore di sbagliare. Nei mercati finanziari, ciò si traduce in decisioni prese sulla base del sentiment generale o del comportamento della massa, piuttosto che su valutazioni personali. Un classico esempio di effetto gregge è il panic selling.
Il modo più efficace per evitare questo bias è avere una strategia ben definita e attenersi ad essa, indipendentemente dal consenso o dalla pressione sociale. Si tratta di isolarsi dal mondo esterno, ma in modo selettivo, ovvero escludendo la comunità dei trader dai propri ragionamenti.