Non esistono università o scuole (ufficiali) di Forex trading. Gli aspiranti trader devono fare da sé, devono intraprendere un percorso da autodidatta. Certo, i webinar, i corsi online, i video tutorial e gli ebook aiutano, ma sono costretti a organizzare in autonomia il proprio piano di studi. Sicché, più che i contenuti nel senso letterale del termine, a risultare importante e decisiva per una buona formazione è la conoscenza di alcuni principi fondamentali, e la conseguente acquisizione di una forma mentis. Principi e mentalità che possono essere riassunti, o organizzati, in quattro consigli. Ecco quali.

La scoperta più importante

Vi è un’azione propedeutica per chi vuole intraprendere la carriera del Forex Trader: l’assimilazione di un principio cardine, dal quale derivano tutti gli altri. Non esiste la strategia migliore, esiste la strategia più adatta alla propria personalità. Ciò va compreso fin dall’inizio, in modo da non cadere nel più classico dei tranelli: dare retta a chi vuole vendere la ricetta più efficace per guadagnare nel Forex. Anche se fosse realmente una strategia che ha prodotto molti profitti, questa non calzerebbe a chiunque. Affermare il contrario è falso, pretenzioso e molto pericoloso.

Il corollario di questo principio è che è sconsigliato mettersi alla ricerca del migliore approccio, se prima non si ha piena conoscenza di sé, della propria personalità (a livello di trading). Ecco alcune domande che bisognerebbe porsi per comprendere a pieno la propria natura.

  • Mi trovo a mio agio con i mercati nervosi?
  • Preferisco eseguire pochi ordini al mese o tanti?
  • Mi sento più agio se mi focalizzo su una coppia o mi piace variare?
  • Mi trovo a mio agio con gli indicatori?

Capacità di sopportare lo stress, preferenza per il trading lento o veloce, raggio d’azione e padronanza degli indicatori sono solo alcuni degli elementi che occorre considerare, e che tutti assieme contribuiscono a comporre la personalità, o lo stile, di un trader.

Partire dalle demo

La vulgata generale suggerisce di utilizzare gli account demo alla fine del proprio percorso di formazione. Sicuramente è bene che la teoria venga prima della pratica, dal momento che solo la teoria può fornire quell’infarinatura minima per non trovarsi disorientati al momento di piazzare un trader. Molti, però, studiano per mesi senza essersi mai approcciati alle demo. Ciò è intrinsecamente sbagliato perché, se è vero che la teoria è precedente alla pratica, a un certo punto – presumibilmente presto – esse devono andare di pari passo.

Gli aspiranti trader hanno a disposizione la possibilità di tradare con le demo, senza alcun costo o rischio. Quindi… Perché non farlo? Perché aspettare così tanto? L’utilizzo degli account demo, anzi, favorisce la comprensione e l’assimilazione delle nozioni, dà a queste ultime un maggiore corpo, un vivido richiamo alla realtà.

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Oggi la stragrande maggioranza dei broker autorevoli offre un account demo ai propri utenti. Questo invito a tradare, a mettere le mani in pasta, dovrebbe essere accolto da tutti i principianti. Anche perché i vantaggi sono numerosi.

  • Non vi alcun rischio per il proprio capitale.
  • L’apertura di un conto demo è gratuita e rapida, bastano pochi minuti.
  • I conti demo sono identici ai conti reali.
  • L’offerta di grafici e indicatori è la medesima.
  • E’ l’unico strumento per imparare realmente a impiegare una tecnica fondamentale per la propria sopravvivenza: lo stop loss.
  • Consente di comprendere una strategia nella sua interessa: meccanismi, rischi, opportunità etc.

L’unico limite del conto demo, che però non deriva da una sua mancanza ma dalla sua natura simulativa, è l’incapacità di trasmettere il pathos, lo stress e quell’insieme di emozioni tipiche di una qualsiasi attività di trading. Se non vi è alcun rischio di perdere il proprio capitale, non vi è nemmeno pressione psicologica. L’unico modo per imparare a gestire le proprie emozioni, purtroppo, è tradare nel mercato reale, con un account tradizionale.

L’importanza del diario

Tenere traccia dei propri trade è di fondamentale importanza. Ogni qualvolta si piazza un trade, fosse anche solo tramite demo, il principiante dovrebbe riportare accuratamente le coordinate, il capitale investito, l’entrata, l’uscita e i risultati. Il motivo è semplice: il miglioramento è una questione di errori. Più si fanno, se si è agli inizi, meglio è, ma solo se portano a una reale comprensione di ciò che si dovrebbe o non si dovrebbe fare. Ecco, per imparare dai propri errori è bene riconoscerli e memorizzarli, ed è possibile farlo se e solo se si tiene il proprio diario sempre aggiornato.

Non è detto che si debba necessariamente andarci pesante con la carta e con la penna. Esistono metodi meno faticosi per conservare le proprie “memorie”. Alcuni siti, infatti, hanno intercettato questa necessità e propongono alcuni strumenti per la reportistica personale. Un esempio? MyFxBook, una piattaforma che memorizza in maniera automatica i trade, produce tutti i dati a riguardo e li organizza in una interfaccia semplice e accessibile.

Non si finisce mai di imparare

Una convinzione che tutti i trader dovrebbe avere è che non si finisce mai di imparare. Il Forex trading, così come il trading in generale, è un ambito in continuo mutamento, che si arricchisce della nascita di nuove strategie e approcci. Certo, almeno stando a quanto suggerisce l’analisi tecnica, il mercato ripete se stesso in modo ciclico, ma ciò non esclude l’emersione di novità. Anzi, il Forex trading è, tra tutti i mercati, quello più vari. Risulta ovvio, quindi, come la formazione non debba essere intesa come un qualcosa di statico, di autoconclusivo. Ha un inizio ma non ha una fine. I trader di successo non smettono mai di aggiornarsi ma, anzi, cercano sempre di scoprire nuovi approcci e nuove strategie. Non si fossilizzano nel campo delle proprie competenze, bensì cercando di andare oltre.

Se si seguono questi pratici consigli e si rispettano i principi soprammenzionati, vi è speranza che un aspirante trader, anche partendo da zero, possa fare carriera nel Forex trading. Chi inizia e abbandona dopo poco tempo, magari per avere perso tutto il capitale, a prescindere dai limiti personale, ha intrapreso il suo percorso in maniera frettolosa, senza soffermarsi sulle possibile implicazioni e su alcune pratiche fondamentali. Come, appunto, quella di fare pratica quasi insieme alla teoria, di tenere traccia dei propri trade, di non affidarsi a chi promette le ricette miracolose.

Alla fine, la trasformazione tra trader della domenica e trader esperti (oltre che ricchi) non è nulla di complicato. E’ sufficiente solo tanto, tanto impegno, una pazienza non indifferente e qualche buon maestro. Sono da evitare quei programmi formativi pieni zeppi di teoria, che non fanno altro che elencare nozioni. Un esercizio sterile, questo, almeno in quella fase della vita di un trader. Molto più utile, buttarsi (con il paracadute) e cercare di spiccare il volo.