Il Forex trading è ufficialmente attivo 24 ore su 24, 5 giorni su 7. Quindi, se si escludono sabato e domenica, è sempre possibile commerciare in valute. Questo è vero, ma non è detto che sia auspicabile. In alcuni momenti, praticare il Forex trading può essere veramente poco redditizio, se non pericoloso. In genere, accade quando la volatilità è troppo alta o quando la liquidità è troppo bassa. Se la volatilità è troppo alta, infatti, le analisi precedentemente realizzate perdono il proprio valore e quindi il trade va incontro al fallimento. Se la liquidità è bassa, il broker – in genere un market maker – ha difficoltà a coprire l’operazione e, in tutta risposta, aumenta lo spread.
La buona notizia è che i momenti in cui si verificano queste spiacevoli condizioni sono ben noti. In alcuni casi corrispondono a orari ben definiti, in alcuni casi a eventi di particolare rilevanza. Questi, in gergo, vengono definiti “market mover“.
Il Forex Trading, infatti, in un certo senso segue l’orario delle maggiori borse mondiali. I picchi di liquidità si hanno durante le intersezioni tra le sessioni europee e americane, in minore misura quando a incrociarsi sono le sessioni americana e asiatica. Il momento da evitare è la notte, o la seconda serata, a cavallo tra la mezzanotte e il giorno successivo. In primo luogo, le dinamiche overnight possono riservare sorprese; secondariamente c’è solo la sessione di Sydney a sorreggere il mercato.
Per quanto riguarda gli eventi che causano molta volatilità, alias “market maker”, spiccano le dichiarazioni dei governatori delle banche centrali e il conseguente annuncio sui tassi di interesse, la pubblicazione di importanti (e incerti) dati economici, le elezioni politiche, se queste ultime sono contese e uno dei due candidati è temuto dai mercati. Per conoscere la data e gli orari precisi di questi eventi è necessario consultare con regolarità il calendario economico.