Le notizie economiche generano sempre un impatto sui mercati finanziari. Economia e investimenti sono due vasi comunicanti e ciò vale anche per le notizie “macro”, ossia quelle che riguardano l’economia nel loro complesso. Dal punto di vista logico, non è difficile intuire le ragioni di questo legame. Le notizie economiche alterano il modo, la quantità e la velocità con il quale si realizzano gli scambi dei beni, da quelli di consumo a quelli dell’investimento.
Facciamo un esempio molto semplice. Se i salari si contraggono (notizia economica), la capacità di spesa diminuisce e così anche le vendite. Se le vendite diminuiscono, entrano in sofferenza le aziende, anche quelle quotate in borse, e il valore delle loro azioni scende (mercati finanziari).
Ovviamente, non tutte le notizie economiche hanno lo stesso impatto sullo stesso numero di asset. Ad ogni tipologia di notizia seguono effetti su asset determinati, e con forza variabile. Alcune notizie economiche, però, sono in grado di influire mercati nella loro totalità. Ciò accade quando le notizie riguardano eventi che agiscono direttamente sul denaro, sulla sua velocità e sul suo costo. Il riferimento è, manco a dirlo, all’annuncio sui tassi di interesse delle banche centrali.
Come si misura questo impatto? Tecnicamente, si misura in pip, e su base statistica. Ossia si studia come, in passato, nella maggior parte dei casi, una notizia economica ha impattato su un dato asset. E’ possibile però associare ciascun tipo di notizia economica a un mercato e vedere se l’impatto è stato positivo o negativo, e quanto è generalmente intenso.
Il Pil gode di una relazione inversamente proporzionale e intensa con l’obbligazionario, direttamente proporzionale e intensa con azionario e materie prime, direttamente proporzionale e debole con il Forex.
Il tasso di disoccupazione ha una relazione direttamente proporzionale e intensa con l’obbligazionario, direttamente proporzionale e debole con l’azionario, il Forex e le materie prime.
L’inflazione ha una relazione forte con tutti i mercati (è uno dei dati più importanti) e nello specifico inversamente proporzionale con obbligazionario, azionario e Forex, direttamente con le materie prime.
Per i tassi di interessi idem, impatto notevole in ogni caso. Negativo però nei confronti dell’obbligazionario e dell’azionario, positivo nei confronti del Forex.
Occorre fare una precisazione sull’inflazione. In alcuni casi, il legame cambia segno. Il riferimento è alle situazioni in cui l’inflazione è troppo bassa. In tale fattispecie, un calo dell’inflazione viene visto negativamente dai mercati, che tendono a spingere per un deprezzamento della valuta.