Il mondo delle criptovalute è affascinante, perché parzialmente inesplorato. E lo è ancora di più quello delle ICO, dove le valute virtuali si misurano in potenza, e gli investitori possono sentirsi parte di un contesto in continua evoluzione.

Le ICO, così come le criptovalute, sono però al centro di aspri dibattiti, in cui le critiche si associano alle speranze e al plauso per un nuovo modo di concepire la moneta, o anche solo gli investimenti.

In questo articolo parleremo delle ICO, dando una definizione chiara e alla portata di tutti, offrendo qualche consiglio per scegliere bene. Infine, presenteremo una lista di quelle che, ad oggi, si prospettano come le migliori ICO del 2018.

Cosa sono le ICO

ICO è l’acronimo di Initial Coin Offering. Con questo termine si intendono alcuni progetti volti a raccogliere dei finanziamenti. Tali progetti prevedono lo sviluppo di una criptovaluta. L’investitore dona del denaro, in cambio riceve dei token. A questi token è associato un valore arbitrariamente stabilito da chi organizza la ICO. I Token possono essere scambiati, tradati come se fossero un asset a sé stante, oppure possono essere convertiti, una volta che il progetto sarà andato in porto, nella nuova criptovaluta. Il mercato dei token è attualmente piuttosto florido, e si è posta accanto a quello delle ICO e a quello delle criptovalute in senso stretto.

Le ICO sono progetti di crowdfunding? In un certo senso sì. Da un lato, infatti, c’è un progetto da finanziare, dall’altro c’è una comunità che finanzia. Vi è però una grande differenza tra ICO e crowdfunding. In genere, chi finanzia progetti di crowdfunding o non riceve nulla in cambia o riceve “qualcosina”, che in genere è un prodotto connesso al progetto o il prodotto stesso che verrà sviluppato grazie al progetto, in quello che assomiglia a un pre order. Niente di codificato, però. Le ICO, invece, funzionano con i token, ed è una legge non scritta. E’ sempre così.

Un’altra analogia consiste nel materiale informativo che sta intorno al progetto. Come qualsiasi progetto di crowdfunding che si rispetti, anche alle ICO è associato un documento che illustra i perché e i per come del progetto stesso, in che cosa consiste il “prodotto” (in questo caso le criptovalute) che si andrà a creare, le prospettive e gli obiettivi.

Alcuni associano però le ICO alle IPO azionarie, anche per via di una assonanza che è innegabile. Ebbene, i due concetti hanno poco in comune. L’unica analogia è l’offerta iniziale. Una società che emette azioni decide arbitrariamente il “primo prezzo” dell’azione stessa, che poi ovviamente sarà oggetto di contrattazione. Allo stesso modo, chi organizza una ICO decide il valore del token, e quanti token dare ogni tot. dollari o euro donati. Le analogie, però, finiscono qua. Per esempio, chi possiede delle azioni gode saltuariamente o regolarmente di dividendi, mentre nelle ICO non vi è nulla di tutto questo. Le IPO, poi, riguardano aziende che sono già a regime, e lo sono da tanto, mentre le ICO riguardano prodotti (le criptovalute) che esistono solo in potenza.

Come si valuta una ICO

Scegliere una ICO non è semplice. E’ infatti facile cadere in qualche tranello, puntare sul cavallo sbagliato o incorrere in una truffa. Il mercato, infatti, è molto libero e ben poco regolamentato. Tuttavia, se si seguono pochi elementare accorgimenti, valutare una ICO non diventa un gioco da ragazzi ma poco ci manca.

Leggere attentamente il White Paper. L’arma principale di chi vuole partecipare a una ICO è proprio il White Paper. Esso è il documento che descrive, o dovrebbe descrivere, il progetto nella sua interezza. In esso si trovano informazioni sulla tecnologia che sta alla base della nuova criptovaluta, gli obiettivi, le previsioni, le quotazioni attese e via discorrendo. Quando un White Paper è molto dettagliato, utilizza uno stile promozionale e poco descrittivo, allora è meglio lasciar perdere quella ICO. Nella migliore delle ipotesi, è un segnale che prelude al fallimento.

Studiare il team di sviluppo. Chi deve valutare una ICO deve affrontare non solo la questione del “cosa”, ma anche del “chi”. Un segnale che il progetto ha speranze di andare in porto è dato dalla competenza del team di sviluppo. Il sito ufficiale dovrebbe recare informazioni dettagliate sugli sviluppatori. Se non ci sono, passate oltre. Se ci sono, spulciate i curriculum e i vari portfolio. L’ideale è imbattersi in sviluppatori che hanno già affrontato la sfida di una ICO e l’hanno vinta.

Analizzare il mercato. Può accadere benissimo che sia il White Paper che il team di sviluppatori ispiri fiducia. Tuttavia, non basta. Occorre guardare a cosa fanno gli altri. Come si pone la nuova criptovaluta nel mercato? Ha speranze di emergere o propone una tecnologia che, per quanto efficace, rappresenta il mainstream? Rispondere a queste domande vuol dire analizzare il mercato. Non è un impegno semplice (anche perché il mercato è praticamente saturo e già molto complesso) ma doveroso.

Cercare feedback. La prova del nove è l’opinione degli altri finanziatori. Sia chiaro, non è semplice trovare commenti su una ICO, ma è possibile. Se i commenti sono negativi, state alla larga. Se sono positivi, fate comunque attenzione: potrebbe trattarsi di marchette. Discernere tra un commento reale a un commento “comprato” all’inizio non è semplice, ma presto si prende la mano. In genere, il discrimine è dato dalla quantità di dettagli. Se un commento è molto generico e non fa riferimento a dettagli specifici, è probabile che sia falso.

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Sviscerato l’argomento ICO nel suo complesso, possiamo presentare una lista delle migliori ICO del 2018.

Le migliori ICO del 2018

Cypherium

Il punto di forza del progetto Cypherium è probabilmente il team di sviluppo. Di questo, infatti, fanno parte professionisti dal solido curriculum, che hanno lavorato in Amazon, Google e Microsoft.

Il progetto, poi, è molto innovativo in quanto incentrato sulla creazione di una blockchain completamente nuova. Si parla già di governance multi-livello, che dovrebbe spingere verso una decentralizzazione ulteriore del mondo crypto. Come effetto collaterale, che è poi uno degli scopi ufficiali del progetto, si segnala l’implementazione della scalabilità.

Rentberry

Questo è un progetto molto singolare. Ha infatti come protagonista il mondo del noleggio. Si prefissa lo scopo di creare una piattaforma decentralizzazione per la gestione degli affitti e dei noleggi, che ha il suo perno nell’automazione del processo, della firma dei contratti e del pagamento.

Grazie a Rentberry, sia chi noleggia che il noleggiante risparmieranno tempo, denaro e fatica. Anche se è tutto da vedere come la piattaforma interagirà con le normative sugli affitti, che in Occidente sono molto stringenti.

LociCoin

In questo caso, l’oggetto del contendere non è il mercato degli affitti bensì quello delle proprietà intellettuali. Queste dovrebbero essere acquistate mediante la criptovaluta in cantiere, LociCoin appunto. E’ stata progettata anche una piattaforma per l’incontro di domanda e offerta, dal nome InnVenn.

Il progetto dovrebbe snellire anche il processo di acquisizione dei brevetti, che ad oggi è soggetto a normative nazionali e internazionali forse un po’ troppo rigide.

Trippki

Questo progetto punta a rendere più fluido e a misura di cliente il mondo dei viaggi e delle prenotazioni online. Lo scopo è di permettere alle controparti di soddisfare le proprie esigenze reciproche, e nello specifico consentendo ai primi di “tappare i buchi”, anche a seguito di disdette, e ai secondi di usufruire di prezzi scontati.

Il CEO di Trippki ha rivelato, poi, che il progetto prevede un sistema di creazione di ricompense sui viaggi.

RightMesh

Il progetto è molto complicato e ha a che vedere con il modo in cui ci si connette alla rete. Lo scopo del progetto, secondo modi e termini ben definiti dal White Paper ma che sfociano nella tecnalità più complicata, è decentralizzare la rete fino al massimo grado. Un progetto ambizioso, che potrebbe trovare applicazione in molti ambiti.

NAU

Questo è un progetto molto interessante. Lo scopo è sfruttare la geolocalizzazione degli smartphone per instaurare un contatto solido tra clienti e rivenditori, in una prospettiva di fidelizzazione. In prospettiva, il modo di fare pubblicità potrebbe venire stravolto, anche perché NAU pone in essere un terrenno di dialogo, di comunicazione continua (almeno continua territorialmente) tra cliente e rivenditore. Attualmente, è una delle poche ICO che potrebbe trovare una applicazione immediata, se andasse in porto.

CoinLancer

Plus Post

Come suggerisce il nome, questa ICO vede come protagonista il mercato dei freelance. Si prefigge l’obiettivo di risolvere alcuni problemi di questo mercato, come gli elevati costi di transizione, il rischio che coinvolge pagamento e consegne.

L’ICO promette una piattaforma in cui le commissioni scenderebbero al 3% e protocolli specifici per la risoluzione delle controversie. Alla base, c’è ancora una volta la blockchain, però rivisitata in una prospettiva di scalabilità.

FansUnite

La ICO in questione cerca finanziamenti per la creazione di una piattaforma decentralizzata di scommesse sportive. Utilizzerebbe la blockchain per determinare elementi quali il prezzo, la scelta del mercato, la liquidità, le restrizioni e i limiti di sicurezza.

Omega One

Può essere definita come la “ICO per le ICO”. Il suo scopo, infatti, è risolvere le distorsioni del mercato delle ICO, favorendo inoltre lo scambio dei token e delle criptovalute. Parte da una consapevolezza, ossia che il mondo delle ICO soffre di due problemi in particolare: quelli riguardanti la mancanza di liquidità, e quelli riguardanti gli attacchi di pirati informatici.

Secondo il CEO di Omega One, questo è destinato a stravolgere (per il meglio si intende) il modo in cui si partecipa alle ICO, si vendono e si acquistano token/criptovalute. Inoltre, incentiverebbe le persone normali a fare trading, espandendo il mercato verso le persone comuni.

Enigma

Eningma dovrebbe essere una piattaforma per la gestione di portafogli di criptovalute. Infatti consente:

  • Di velocizzare le transazioni
  • Al titolare di mantenere la piena custodia sulla sua liquidità
  • Di cercare nuovi asset su cui investire,
  • Di simulare strategie di investimenti e realizzare test preliminari

In realtà, Enigma è stata lanciata a settembre 2017. Dovrebbe essere pronta entro la fine del 2018.