Anche i trader hanno a che fare con i demoni. Niente di particolarmente inquietante, o in grado di mettere a rischio la vita, sia chiaro. Semplicemente, pensieri e atteggiamenti che si frappongono, a mo’ di ostacolo, tra l’individuo e il successo. Pensieri che, proprio come i demoni dei film (o della tradizione cristiana, se preferite), si impossessano della mente e costringono la persona a comportarsi come mai si comporterebbe.
E’ bene sbarazzarsi dei demoni del trading, e farlo in fretta. La buona notizia è che non è necessario l’intervento esterno. Non serve un “prete” che, da fuori, liberi la mente dai pensieri negativi. Si può fare tutto da sé. Ecco qualche consiglio utile, “demone per demone”.
Il demone dell’esitazione
Guardi il grafico e individui dei pattern perfetti. Però, anziché programmare il trade tentenni, inizi a diventare nervoso, cambi il timeframe del grafico, lo imposti a un’ora, poi a quindici minuti… Fino a quando ti accorgi che forse il mercato sta per cambiare, che tutta quella perfezione che avevi individuato forse era solo un illusione. Alla fine, dopo due ore di pensieri ossessivi, decidi di non entrare.
Ecco, questo è ciò che succede quando il demone dell’esitazione prende possesso della tua mente. E’ un demone che, chiaramente, viene creato dal senso di insicurezza, la quale spesso agisce a prescindere dalla realtà contingente. Anzi, proprio come si evince in questo caso, smentisce la realtà.
Come si fa a scacciare il demone dell’esitazione? Certo, non è facile. Può essere d’aiuto convincersi di una piccola grande verità: è inutile cercare la sicurezza matematica, poiché essa non esiste. Nel trading, infatti, si parla tutt’al più di normalità. Dunque, si deve accettare il rischio, cercando al massimo di contenerlo il più possibile. Un altro rimedio è ridurre la discrezionalità. Farlo, in linea teorica, è piuttosto semplice: create o adottate una strategia di trading, che prevede anche uno schema di interpretazione dei segnali, e seguitela costi quel costi (emotivamente).
Il demone dell’arroganza
Questo demone è l’esatto contrario di quello affrontato nel paragrafo precedente. Esatto: a mettere i bastoni tra le ruote non c’è solo l’insicurezza, la quale si traduce nell’ossessione per il controllo di un qualcosa di incontrollabile, a anche l’eccessiva sicurezza. Essa, infatti, sfocia esattamente nell’arroganza, che è uno degli atteggiamenti da evitare. Pensare di essere in grado di sbrogliare le situazioni più difficili con estrema facilità, così come credere nelle proprie capacità oltre il dato realistico, è veramente dannoso. L’arroganza non rappresenta un rischio peregrino. Anzi… Secondo alcune stime, più del 50% dei trader sovrastima le proprie competenze, e questo porta loro a compiere delle vere e proprie baggianate, ossia a non verificare i segnali, a eseguire una analisi tecnica frettolosa, a seguire il proprio istinto in maniera praticamente arbitraria.
Per sconfiggere l’arroganza, l’unico lavoro da svolgere è un lavoro di introspezione. In un certo senso, è più facile sconfiggere l’insicurezza che l’arroganza, in quanto si va contro un proprio sentire positivo. Tale lavoro mentale deve procedere da una analisi quanto più realistica possibile delle proprie possibilità, una specie di continuo e approfondito esame di coscienza. Anche se, a ben vedere, l’arroganza ha spesso le gambe corte: sono sufficienti pochi trade perdenti affinché il castello di carte crolli.
Il demone della paura
Questo demone fa il paio con quello dell’insicurezza. Tuttavia, la paura e l’insicurezza sono due cose diverse e, spiace dirlo, la prima è peggio della seconda. Se l’insicurezza genera esitazione, la paura genera paralisi. Chi ha paura non ritarda un’azione, tende a evitarla del tutto. Ciò vuol dire perdere occasioni su occasioni. Non solo, quando magari, più per inerzia che per reale volontà, si entra nel mercato, la paura ha già eroso la lucidità e quindi le azioni risultano inefficaci e anzi dannose. Dunque, come fare a sconfiggere la paura nel trading che, è bene specificarlo, è sostanzialmente paura di perdere denaro?
La soluzione, e questa è senz’altro una buona notizia, è a portata di mano. Essa consiste nell’intraprendere una “terapia specifica”. Che non è affatto d’urto, bensì finalizzata a riportare il trading in una situazione di normalità nel modo più dolce e graduale possibile. Questa terapia consiste nell’abbassare drasticamente l’importo degli investimenti, tornare quasi a uno stadio di demo, per poi, una volta che la paura sia venuta meno, aumentare la posta in gioco gradualmente. E’ l’unica terapia possibile, anche perché il consiglio di sempre, ossia seguire il proprio trading system e ridurre il proprio potere discrezionale, è inutile quando si è avviluppati da una paura irrazionale.
Il demone del dispiacere
All’apparenza, può essere il demone meno pericoloso di tutti. D’altronde, una sensazione di dispiacere dopo aver perso un trade è del tutto fisiologica. Chi non si dispiace per aver perso del denaro? Questa affermazione è sostanzialmente vera. Il problema sorge quando questo sentimento “normale” assume una dimensione “patologica”, ossia quando è così potente da condizionare i trade futuri. Ciò accade quando il rimpianto causa una mancanza di fiducia. Un po’ come accade agli individui depressi a causa di un trauma o di un evento particolarmente negativo, i quali sfociano nell’apatia, i trader possono perdere la fiducia non tanto in se stessi, quanto nel trading in generale. Ecco che qualsiasi iniziativa perde la sua efficacia, proprio perché il primo a non essere convinto è proprio il trading.
Paradossalmente, questo demone, che in fin dei conti è “meno assassino” degli altri, è uno dei più difficili da scacciare. Il motivo è semplice: il dispiacere affonda nei recessi del proprio animo. E’ davvero difficile controllare una sensazione di tristezza. Il consiglio, quindi, è di giocare sulla forza di volontà. Ossia di tenere duro, proseguire con il proprio trading system fino a quando non si verificheranno eventi positivi, che in genere significa trade vincenti. Ecco, il modo più sicuro per sconfiggere il dispiacere è trovare la felicità o, almeno, uno scampolo di serenità. E’ tutto molto difficile, in quanto ancorato ai risultati.
Il demone della rivalsa
Rivalsa che, per inciso, potrebbe trasformarsi facilmente in vendetta. Cosa vuol dire vendicarsi nel trading? Chiaramente, non c’è “nessuno” contro cui vendicarsi, bensì un “qualcosa”. Questo qualcosa è la sconfitta in sé. Quando perde, il trader spesso è mosso (accade soprattutto nell’immediato) da un sentimento di rivalsa, che può diventare appunto vendicativa. Ecco che si cerca la vittoria a tutti i costi. Ecco che si forza la mano. Ciò significa, in estrema sintesi, assumersi più rischi del dovuto, ignorare i segnali contrari, sovrastimare i segnali positivi. Significa, soprattutto, aumentare l’esposizione. D’altronde, l’obiettivo è recuperare più in fretta possibile. Ebbene, si tratta d un atteggiamento incredibilmente dannoso. E il motivo è semplice: richiama direttamente al gioco d’azzardo e il trading non ha, o almeno non dovrebbe, avere nulla a che fare con il gioco d’azzardo.
Come si sopprime la sete di vendetta, come si sconfigge e si scaccia il demone della rivalsa? Anche in questo caso, la soluzione è molto semplice a dirsi e molto difficile a farsi. In parole povere, è necessario risolvere il problema alla radice, ossia estinguere i sentimenti da cui la sete di vendetta origina. Nella stragrande maggioranza dei casi, nel trading come nella vita, l’origine va rintracciata in un dispiacere non superato, in un trauma scarsamente o inefficacemente elaborato. E qui, ovviamente, rimandiamo al paragrafo precedente.
Il demone della speranza
Può sembrare un controsenso assegnare alla speranza un ruolo negativo, trasformarla persino in un demone. Tuttavia, è proprio così: a determinate condizioni, la speranza è un demone. Il motivo è duplice. Da un lato, la speranza è un sentimento che (spiace dirlo ma è così) ha poco a che vedere con la razionalità. Si tratta, dopotutto, di ignorare il dato tecnico, e considerare un evento al di là delle reali probabilità che possa verificarsi. Secondariamente, la speranza, proprio perché tendenzialmente sganciata dall’elemento razionale, tende a degenerare in avidità. E a Wall Street vige un detto: i tori fanno i soldi, gli orsi fanno i soldi, i maiali vengono massacrati.
Dunque, come scacciare il demone della speranza, o almeno limitarlo e impedire la sua degenerazione? In questo caso la soluzione è abbastanza semplice: ridurre la propria discrezionalità, dunque impedire che la speranza influisca sulle proprie azioni. Per farlo, è sufficiente seguire il proprio trading system, non deviare nemmeno di una virgola. Esso deve essere la propria stella polare, l’elemento che ancora il trader alla razionalità, alla scientificità (per quanto possibile nel trading). L’unica risorsa che, in questo contesto, non deve mai mancare è la forza di volontà.
Il demone dell’ignoranza
Se la speranza appare innocua (ma non lo è), non è per nulla difficile intuire perché l’ignoranza va bandita. E’ quasi pleonastico spiegarlo. Tuttavia, vale la pena spiegare quanto l’ignoranza faccia male nel trading. In primo luogo, causa perdite su perdite perché costringe il trader a intervenire del tutto o quasi privo di strumenti in un contesto che è davvero complesso. Secondariamente, lo costringe ad adottare, in mancanza di meglio, atteggiamenti che più che il mondo dell’investimento, richiamano a quelli del gioco d’azzardo. E, come abbiamo detto in precedenza, il trading non deve avere nulla a che fare con il gioco d’azzardo.
La buona notizia è che sconfiggere il demone dell’ignoranza è relativamente facile. Se si difetta in intelligenza, e si hanno basi non debolissime, è sole questione di tempo. L’unico rimedio, è quasi inutile dirlo, è lo studio. L’unica vera grande difficoltà, semmai, è stabilire un percorso di studio, dal momento che non esistono “università del trading”. In questo caso, vi consigliamo la lettura di questo articolo, che parla dei libri che un buon trader deve conoscere, e di fare riferimento ai broker, che nella maggior parte organizzano un vero e proprio centro formativo, con percorsi ad hoc per principianti ed esperti.
Il demone della superficialità
Più che un demone, è un tratto caratteriale. Ne consegue che è molto difficile venirne a patti, limitarlo nei suoi effetti. Nel trading, un atteggiamento superficiale si traduce nella classica faciloneria, e quindi in una verifica non pedissequa dei segnali, nella tendenza a indugiare troppo poco con l’analisi tecnica, bensì ad affidarsi con poca cognizione di causa e con poco senso del controllo al trading automatico. Si tratta chiaramente di un atteggiamento che porta facilmente al disastro. Premesso che saranno le sconfitte a trasformare un individuo superficiale in uno attento, come fare per limitare la superficialità prima che questi, almeno limitatamente al trading, causi danni irreparabili?
In primo luogo, occorre prima divenire consapevoli di essere superficiali. Secondariamente, è necessario fermarsi spesso e “ripensare se stessi”, ossia fare il classico esame di coscienza, analizzare le proprie azioni e pensieri come se si stesse al di fuori. Non è facile, anche in questo caso serve molta forza di volontà. E, paradossalmente, è proprio la forza di volontà a difettare in un individuo superficiale. Ecco che il demone della superficialità è uno dei più difficili da gestire.