E’ possibile vivere di trading? I guadagni giornalieri, almeno in potenza, sono in grado di sostenere da soli un tenore di vita medio-alto? Tutti gli aspiranti trader si pongono queste domande. D’altronde, la celebre libertà finanziaria, che viene intesa spesso come libertà dal lavoro classico, fa gola a tutti. Purtroppo rispondere è molto difficile, e inoltre non esiste una risposta valida per tutti. Anche perché in sottofondo si staglia una piccola grande verità, che per quanto scontata è bene ricordare: i guadagni dipendono dalla bravura del trader.

Eppure, vivere di solo trading è un bell’obiettivo da raggiungere. Niente superiori, niente orari da rispettare, nessun ufficio da dover raggiungere ogni mattina. Un’idea che attrae, anche perché il senso comune tende ad attribuire ad essa solo tre requisiti “sostanziali”: il possesso di un computer, una connessione e un capitale, piccolo o grande che sia, per iniziare.

Proprio la convinzione che, in fondo, sia tutto molto semplice è responsabile dei tanti fallimenti che costellano la maggior parte delle storie di trading. La verità è che il trading è un mondo incredibilmente complicato ed estremamente competitivo, per cui è molto facile soccombere.

Uno dei primi consigli che è bene dare a chi aspira a diventare trading, quindi, è di andarci piano, di camminare con i piedi ben saldi a terra. In parole povere, non investire molto denaro, non all’inizio almeno. Sicuramente, non investire tutti i propri soldi nel trading.

Il secondo consiglio è di divenire consapevoli di sei grandi verità che riguardano il trading online. E’ questo il primo passo per acquisire la libertà finanziare mediante il trading, e quindi anche solo sperare di vivere di trading.

Nel primo anno di trading, il 90% dei trade è perdenti. Potreste essere la mosca bianca, la classica eccezione che conferma la regola, ma non contateci troppo.

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Il rischio è ineliminabile. Anche i trader più esperti hanno a che fare con il rischio. Esso è l’anima dell’investimento speculativo, un convitato di pietra che non è possibile espellere né ora né mai.

Non esiste un sistema vincente al 100%. In primo luogo, perché se esistesse lo userebbero tutti. Secondariamente, perché il mercato cambia e di conseguenza le condizioni a cui un determinato sistema funziona.

Sei destinato a perdere. Anche se diventerai un grande esperto, il rischio che tu possa perdere tutto è alto, ed è praticamente certo che almeno una porzione dei tuoi trade finirà comunque in perdita.

Il capitale di partenza è decisivo. Per fare denaro, è necessario denaro. Questo significa che non puoi sperare di diventare ricco partendo con un capitale di poche centinaia di euro. Ne servono svariate migliaia.

Diventare ricchissimi è quasi impossibili. Ciò, ovviamente, riguarda solo i trader dipendenti, ossia chi gestisce solo il proprio denaro. Nella migliore dei casi, potreste diventare benestanti (il ché non è affatto male).

Le domande da porsi per sperare di vivere di trading

Una volta acquisita la consapevolezza necessaria, è bene fare un check su se stessi. Non tutti, infatti, sono portati al trading. Se alcune domande danno esito negativo, è bene non iniziare proprio: si perderebbe solo denaro. Ecco quali sono le domande da porsi.

Sono competitivo? Il trading è competizione, quindi se mancate dello spirito giusto, abbandonate i vostri propositi.

So gestire gli eventi negativi? La risposta dovrebbe essere: sono in grado di accettare gli eventi negativi e imparare da essi. Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, il trading è spesso sconfitta, e lo è soprattutto nel primo anno di attività. Se non siete in grado di trarre il meglio dagli eventi negativi, rinunciate.

Ho tempo a sufficienza? Il trading non è un gioco, e soprattutto non è un gioco d’azzardo. E’ necessaria una certa dedizione, il ché vuol dire che è necessario del tempo. Servono almeno un paio d’ore al giorno, percorso di formazione escluso, per porre delle basi solide per il successo.

So stilare un piano di trading? La disciplina è importante, anche perché in caso contrario l’attività sarebbe troppo discrezionale, e di conseguenza orientata all’emotività. Nello specifico, occorre ubbidire al piano di trading, quindi è necessario saperli stilare.

Ho un piano B? In realtà, il trading non dovrebbe mai essere il piano A. In ogni caso, la sostanza non cambia. Prima di immettersi sulla strada del trading, è bene verificare che il processo non sia irreversibile, ossia la possibilità di tornare al proprio lavoro o comunque non finire in mezzo a una strada se le cose vanno male.

So gestire lo stress? Trading è sinonimo di stress. Tutti i trader lo sperimentano, anche i più esperti. Come il rischio, è una presenza che non si può eliminare. Tanto vale, quindi, gestirlo. Ci sono persone dotate di una certa freddezza e persone emotive, verificate di rientrare nella prima categoria.

I miei obiettivi sono realistici? Se ponete l’asticella troppo in alto, le probabilità di un fallimento crescono, anche perché vi sentireste costretti ad assumervi rischi troppo alto. Il consiglio, quindi, è di partire in sordina.