Come iniziare alla grande nel Forex Trading? Certamente, non è un affare da poco. Anche perché, come dicono le statistiche, il solo il 15% dei trader chiude l’anno in attivo, e nel conteggio sono inseriti non solo i principianti ma anche, e soprattutto, i trader di lungo corso. Il segreto, se un segreto esiste, è adottare delle buone abitudini, o comunque seguire alcuni consigli vincenti. Eccone dieci.

Redigi un piano di trading e rispettalo

Ogni bravo trader investe per mezzo di un buon piano di trading. Esso, infatti, orienta il trader, gli suggerisce cosa deve fare, come farlo e quando farlo. Tutto ciò a prescindere dalla strategia e dall’approccio di fondo. Che siate trader intraday o swing o, peggio ancora, degli scalper avete bisogno di un piano.

Come costruire un buon piano di trading? Il primo passo è individuare gli obiettivi. Le domande da fare sono le seguenti: voglio fare trading a tempo pieno o part time? Che rischio intendo assumere? Con quale capitale voglio partire?

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Gli altri passi vanno da sé e coinvolgono questioni di natura squisitamente tecnica come gli asset su cui investire, gli strumenti da adottare etc.

Un aspetto importante riguarda i meccanismi di redazione del piano. La tentazione è di prenderne uno già rodato, utilizzato da altri, e adottarlo punto per punto. Si tratta di un potenzialmente sbagliato, poiché il piano di trading deve essere uno strumento personale, che si deve adattare allo stile di trading di chi lo utilizza.

Inizia in piccolo

I neofiti spesso e volentieri si fanno prendere dall’entusiasmo. Ebbene, è un errore madornale. In primo luogo, perché questo atteggiamento spinge e porta a spendere molto, ossia a piazzare ordini troppo grandi. Secondariamente, perché il trader eccessivamente “gasato” ha la cattiva abitudine di fare trading sempre e comunque, dunque di esporsi in maniera poco prudente. I trade vincenti colpiscono al momento giusto, colgono le occasioni quando ci sono, non quando sembra che ci siano.

Dunque, come si dovrebbe procedere? Il consiglio è di andarci piano, molto piano, almeno inizialmente. Ciò significa scegliere uno strumento (che può essere il CFD, o il trading diretto) e una coppia Forex. Una volta compiuta quella scelta è necessario specializzarsi su di essa. Il ché significa individuare i market mover, i pattern di comportamento e gli indicatori più adatto a prevederne i prezzi.

Gestisci il rischio

Ok, gestire il rischio in maniera razionale, tecnica, persino pedissequa è noioso, toglie fascino al trading. Tuttavia, può salvare la vita. Il motivo di ciò è quasi evidente: gestire il rischio vuol dire risparmiare, e risparmiare vuol dire trovarsi con un capitale maggiore rispetto a un’attività incontrollata.

Come fare per gestire il rischio? La disciplina che se ne occupa si chiama risk management. Senza addentrarci nei dettagli, possiamo anticipare che un passaggio fondamentale consiste nell’individuazione della somma che si è disposti ad allocare nel proprio conto di trading e, in proporzione, la somma che si è disposti ad allocare per singolo trade. Una buona regola, che però deve passare al vaglio del piano di trading, è non spendere per singolo trade mai più del 3% del proprio capitale. Secondo questo approccio, sarebbero necessari più di trenta trade perdenti consecutivi prima di rimanere sul lastrico.

Imposta lo Stop Loss

Lo Stop Loss è uno strumento fondamentale per limitare le perdite. Anzi, è una parte significativa del risk management. Nello specifico, lo Stop Loss è il livello del prezzo al di là del quale l’ordine viene chiuso immediatamente. Se si utilizza il trading automatico, l’uscita dal mercato avviene, appunto, in automatico e quindi è posta al di fuori dello spazio discrezionale del trader.

Se si utilizza il trading manuale, come è ovvio ed evidente, l’uscita deve essere manuale, spontanea.

Il punto nevralgico dell’utilizzo dello Stop Loss è la sua individuazione. Qual è il livello di prezzo più adatto? Ebbene, va trovato trade per trade. Uno dei tanti modi per individuarlo è fare leva sui punti pivot, ossia sulle resistenze e sui supporti.

Gestisci le tue posizioni aperte

Secondo una certa vulgata, in realtà chiara solo ai principianti, il trading è pianificazione e attesa. Ciò è solo parzialmente vero. Di mezzo, infatti, c’è la gestione dell’operatività. La quale, a dire il vero, è assente se si fa trading automatico (ma questo è un altro discorso).

Se fate trading manuale, l’operatività è una parte essenziale della vostra attività, o almeno dovrebbe esserlo. Ciò significa, nella maggior parte dei casi, modificare alla bisogno lo Stop Loss. Esatto, lo Stop Loss non è un elemento granitico. Esso, se le condizioni del mercato mutano radicalmente, repentinamente e, soprattutto, in corsa, cambiare lo Stop Loss è quasi doveroso.

Purtroppo, gestire l’operatività, e quindi le posizioni aperte, è molto difficile. Serve non solo capacità analitica ma anche sangue freddo e capacità decisionale nel brevissimo termine.

Segui un esperto

Ovviamente, il consiglio non è attaccarsi alla gonnella di un trader e fare esattamente ciò che dice. L’idea è di proseguire con le proprie gambe, fino a quando le proprie gambe non cedono, oppure rivelano un passo eccessivamente corto. Insomma, se cominciate a dubitare di voi stessi, guardate ad altri.

In alcuni casi, seguire pedissequamente  (e non occasionalmente) è un altro trader è saggio, anzi costituisce una strategia a se stante. E’ la strategia del copy trading.

Esiste, comunque, modo e modo di seguire gli altri. Non si tratta di replicare fedelmente, anche dal punto di vista quantitativo, gli ordini. Si tratta, in realtà, di seguire strategie e operatività altrui, anche e soprattutto per ciò che concerne il paniere di indicatori e, in generale, l’approccio all’analisi.

Gestisci le tue emozioni

Gestire le proprie emozioni è persino più difficile che gestire il rischio. Per gestire il rischio, infatti, dopotutto sono necessari disciplina e un po’ conoscenze tecniche. Per gestire le emozioni serve una caratura morale e mentale che, onestamente, non è presente in tutti i trader. Non si tratta di un particolare da poco, anche perché, e tutti gli addetti ai lavori sono concordi su questo, la psicologia è parte integrante del trading. Non è possibile intraprendere una proficua carriera nel trading senza aver eseguito un certo lavoro su se stessi, un percorso di analisi che, per una volta, non riguarda i mercati e i grafici, bensì la propria sfera psichica, psicologica ed emotiva.

Quali caratteristiche mentali deve avere un trader per riuscire a emergere? In primo luogo deve avere molto sangue freddo, il ché significa una grande resistenza allo stress. Secondariamente deve essere dotato di velocità di pensiero, chè essenziale per gestire le emergenze, soprattutto in piena operatività. Infine, deve avere coraggio e una certa determinazione, che si traduce nella capacità di rialzarsi quando le cose vanno male. La sconfitta, infatti, è la fedele compagna di tutti i trader, compresi – paradossalmente – quelli vincenti.

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Studia

In generale, lo studio è un concetto che si associa alla fase precedente al trading vera e propria, alla fase preparatoria. Insomma, al percorso di formazione che trasforma un assoluto neofita in un trader pronto ad affrontare l’appuntamento con il mercato. Ebbene, questa è una verità parziale. Lo studio, in realtà, è una pratica che non dovrebbe abbandonare mai il trader. Egli deve continuare a studiare lungo tutta la sua carriera, aggiornarsi senza soluzione di continuità.

Quale dovrebbe essere l’argomento di studio di chi, semplicemente, non è più un neofita? Sono numerosi: nuovi sistemi di trading, altri asset rispetto a quelli consueti e, ovviamente, l’ambiente economico in tutte le sue forme e i suoi fenomeni.

Lo studio è importante perché il mercato cambia, e chi non studia rimane perennemente uguale a se stesso.

Non farti guidare dal passato

Per inciso, con il termine “passato” si intende, in questo paragrafo, i trade precedenti. A prescindere dal fatto che si sia vinto o si sia perso, la stella polare deve essere il piano di trading. Molto spesso, però, i trader, soprattutto i trader con poca esperienza, tendono non tanto ad agire, bensì a reagire. Con i loro trade reagiscono a quanto accaduto in passato, o per cavalcare l’onda o per cercare il riscatto.

L’approccio peggiore è, tra i due, quello che consiste nella ricerca del riscatto. Ebbene, è il modo più efficace per perdere ancora. Per svincolarsi da questo approccio che, va detto, è del tutto spontanea, naturale e fisiologico, occorre avere molto coraggio, molta resistenza. Si ritorna, insomma, alla questione della psicologia.

Scegli il broker con attenzione

Per fortuna, questo è un consiglio che seguono più o meno tutti, in quanto ben interiorizzato anche dai neofiti. Il broker, infatti, è una componente tutt’altro che neutrale nella vita di ciascun trader.

Soprattutto se si opera con un broker market maker. Dunque, scegliete un broker che sia in primo luogo onesto, che non remi nella direzione opposta a quella perseguita dal trader. In secondo luogo, un broker deve predisporre una offerta sufficientemente corposa. Se possibile, deve essere conveniente.

Il consiglio è di non uscire dal seminato, quindi affidarsi a quelli più famosi. Il loro successo è meritato, e testimoniato dal numero elevato di utenti.