Il loro studio rappresenta quindi la chiave (o una delle chiavi) per prevedere il movimento dei prezzi e tradare di conseguenza. Ovviamente la questione è molto più complessa e per padroneggiare lo studio dei market mover è necessaria tanta esperienza e una certo bagaglio di conoscenze teoriche. Di certo, rappresentano una fonte di ispirazione molto utile. La risorsa principale per analizzare gli eventi economici è il calendario economico, ossia la lista degli eventi che – secondo la prassi – possono influenzare i prezzi. Su internet si trova il calendario settimana per settimana ma spesso vengono presi in considerazione periodi di tempi più lunghi. Ad ogni modo, il calendario informa sull’entità dell’evento, il luogo e l’orario. Informazioni a malapena sufficienti per coprire l’immenso fabbisogno di dati dei trader, ma che rappresentano un buon di partenza per l’analisi. Che tipo di analisi? Fondamentale, ovvio.
Analisi fondamentale e market mover
L’analisi fondamentale è quella pratica che consiste nello studio dell’ambiente economico al fine di maturare una certa consapevolezza del movimento dei prezzi e, in prospettiva, prevederne l’andamento futuro. Nonostante spesso non vi siano numeri o calcoli di mezzo, è più difficile dell’analisi tecnica. Si tratta, in effetti, di scegliere su cosa focalizzare il proprio interesse e interpretare le notizie. Niente di più complicato dal momento che la “libera” interpretazione è nemica di tutti di trader. In verità di libertà c’è davvero poco dal momento che, proprio come per l’analisi tecnica, la fondamentale si basa su un presupposto: il mercato tende a ripetersi. Sicché un dato evento va studiato attraverso la lente di ingrandimento del passato. Il trader, confortato dal fatto (presunto) che a episodio uguale corrisponda reazione uguale, si approccia a questo tipo di pratica con una fiducia che rischia di essere mal riposta.
L’analisi fondamentale, comunque, vive di market mover. Pur non riducendosi a questo, è grazie ai market mover che i trader possono prevede rapidi movimenti di prezzo e, nei casi più fortunati, persino i trend futuri. Il tutto a discapito dei fan dell’analisi tecnica, i quali sono convinti – a torto o a ragione – che lo studio dell’ambiente esterno sia inutile o peggio fuorviante, e che sia sufficiente rivolgere le proprie attenzioni ai grafici.
Come si seguono i market mover
Il neofita che apre un calendario economico viene inondato da una marea di informazioni su eventi, orari, luoghi. Il rischio di disorientarsi è dietro l’angolo. La buona notizia, per i pochi trader che ancora non lo sapessero, è che non è affatto necessario prenderli in considerazione tutti. Le valute, infatti, sono influenzati da specifici market mover, mentre sono totalmente indifferenti ad altri. Sebbene ci sia molto da dire, è possibile dare qualche consiglio generale.
In tutti i calendari economici, accanto all’evento c’è una bandierina o una indicazione esplicita sulla nazione di riferimento. Ovviamente, se il market mover, quindi l’evento, è contrassegnato da una bandiera di una nazione, allora sarà maggiore l’influenza sulla valuta di quel paese. Ma non è finita qui. Si segnalano, infatti, relazioni che vanno ben oltre la semplice origine geografica. Per fare un esempio, i dati degli Stati Uniti, oltre a influenzare il dollaro, esercitano un certo impatto anche su determinate commodity, come l’oro. E’ un legame forte, quello tra il biglietto verde e il metallo giallo, derivante da questioni storiche (vedi Bretton Woods) ma anche economiche. Un altro caso singolare riguarda l’Unione Europea. Tuttavia, non tutti i paesi dell’Eurozona sono in grado di influenza l’euro. L’unica nazione che ci riesce è la Germania, che non ha caso ricopre un ruolo trainante anche dal punto di vista politico.
Le tipologie di market mover
A prescindere dalla nazionalità, quali sono i market mover più importanti per il Forex? In linea generale, tutto ciò che “esce” dalle banche centrali ha un’importanza sulle valute. Ovviamente, eventi legati alla BCE impatteranno sull’euro, eventi riguardanti la Federal Reserve influenzeranno il dollaro; eventi che coinvolgono la Bank of Japan eserciteranno un’influenza sullo yen e così via. Il motivo per cui le banche centrali sono così importanti risiede nella loro capacità intrinseca di modificare i prezzi, sia in maniera diretta che in indiretta. Lo fanno direttamente quando acquistano enormi quantità di valuta, proprio come se fossero un trader, spostando i rapporti di forza.
Ancora più frequente è l’influenza mediante decisioni di tipo economico, anzi monetario. Il riferimento è alla leva dei tassi di interesse. E’ sufficiente che il tasso scenda di qualche punto base per innescare una spirale al ribasso, sebbene a tale evento concorrano fattori di diversa natura – e non solo economici. Occhio, quindi soprattutto alle conferenze in cui vengono annunciati i tassi di interesse, è quello il momento in cui si creano le maggiori occasioni di guadagno.