Il trading online è un’attiva ardua, faticosa, in cui è difficile ottenere i risultati. Questa è un verità che tutti i trader conoscono e che i principianti imparano sulla propria pelle – sempre che non ne siano diventati consapevoli in precedenza. Certo, per chi vince il premio è potenzialmente altissimo, e consente di raggiungere un livello di ricchezza precluso al classico approccio lavorativo.
Solo una piccola percentuale di trader si ritrova, alla fine dell’anno, con un bilancio positivo. Se rientrate nella categoria dei perdenti, piuttosto che al mal comune mezzo gaudio, pensate come uscire dalle sabbie mobili. In linea teorica, esistono risposte per ogni esigenza, soluzioni per ogni problema. Difficili da attuare, ma non impossibili.
In questo articolo faremo proprio questo: parleremo di alcune cause che rendono perdente un’attività di trading online ed elencheremo le possibili soluzioni. Infine, offriremo una soluzione “smart” ma insolita a quello che è, molto probabilmente, il più grande ostacolo che i trader devono affrontare.
Trader perdenti: una spiacevole verità
Prima di tutto, occorre andare a fondo in quella che, a inizio articolo, abbiamo definito “verità”. Ovvero, la reale dimensione della categoria dei perdenti. In questo, è ovvio, il termine “perdente” non va inteso nel senso comune, quindi con significato dispregiativo. Un trader perdente non è un trader incompetente, è semplicemente un trader la cui attività non è profittevole.
Ci possono essere svariati motivi affinché questo accada, non necessariamente legati a qualche errore di tipo tecnico. E poi, come si evince dal primo paragrafo (e dall’esperienza della maggior parte degli operatori di mercato), la sconfitta è un evento tutt’altro che raro quando si fa trading online.
Dunque, in cosa consiste realmente questa verità? Sono i numeri a spiegarlo in maniera chiara e inequivocabile. A dire il vero, solo uno: l’85% dei trader chiude l’anno con un bilancio negativo. Ovvero, dalla loro attività ci rimettono.
Un dato clamoroso, allarmante, in grado di scoraggiare chiunque. Se si guarda al corollario, però, si intuisce perché il trading online attragga e continua ad attrarre sempre più persone: chi vince, ovvero quel 15%, si prende tutta la torta.
Chi diventa consapevole di questo dato, quindi, piuttosto che gettare la spugna, dovrebbe puntare a raggiungere un obiettivo: trasformare la speranza di fare profitto (ovvero di rientrare nel 15%) in una reale possibilità. Per farlo occorre indagare le cause della sconfitta. Soprattutto, occorre mettere in pratica soluzioni efficaci, meglio ancora se scarsamente frequentate, intelligenti in quanto frutto di pensiero laterale. Di queste ultime, parleremo a fine articolo.
Ad ogni modo, c’è un altro elemento che tende a mitigare la gravità del dato dell’85%. Al suo interno, infatti, sono compresi i trader principianti, che nella maggior parte dei casi sono improvvisati e hanno iniziati a “investire” perché incoraggiati da una campagna pubblicitaria ben piazzata. Gente speranzosa, magari volenterosa, ma che è entrata nel mercato senza una reale frequentazione. In genere, è il mercato a fare le dovute selezioni, ma nel frattempo fanno statistica, donando sostanza al dato dell’85%.
Perché chi fa trading online perde
Dicevamo che il primo passo per rendere profittevole l’attività di trading online, e spostarsi da una categoria all’altra, è comprendere le cause della sconfitta. E’ un passaggio meno facile di quanto possa sembrare, anche perché i motivi (soprattutto uno, ne parleremo in seguito), sono scontati solo fino a un certo punto. Una piccola anticipazione: il ragionamento sulle cause riguarda un po’ tutto, e va ben oltre la questione, pure importante, della tecnica.
Ciò dà un’idea della complessità del trading online, della sua capacità di proporre vari strati di lettura, ciascuno dei quali mette sul tavolo le sue insidie e i suoi rischi. Dunque, ecco i motivi principali per cui un trader è perdente.
False illusioni
E’ il problema principale tra i principianti. A dire il vero, riguarda da vicino solo loro. Anche perché chi è nel trading online da qualche mese o addirittura da qualche hanno, è già andato oltre la fase dell’innamoramento, e si approccia all’attività di investimento speculativo magari senza molti profitti ma comunque con serietà e realismo.
Il problema delle false illusioni è un problema grave, ma non è un problema imputabile solo ai trader. Alcune campagne pubblicitarie, infatti, sono fuorvianti e aggressive. Fatto sta che se un principianti si approccia con la convinzione di poter guadagnare facilmente, è destinato a schiantarsi subito e in malo modo.
Scarsa formazione
Questo è un problema che all’apparenza affligge solo i principianti, ma che invece è più comune di quanto si pensi. Partiamo dai principianti. Questi dovrebbero entrare nel mercato solo dopo parecchi mesi di studio, quindi dopo aver effettuato un percorso di formazione specifico e arduo.
Il trading online, ormai lo si è capito, è un’attività incredibilmente complessa, poiché complesse sono le dinamiche (tecniche e non) che regolano il mercato. Chi non riesce a gestire questa complessità, è destinato a perdere malamente.
Il problema, comunque, riguarda anche i trader abbastanza navigati, anche se in questo caso assume connotati diversi e sfocia nella semplice ma inevitabile necessità di aggiornamento. Per quanto sia mosso da alcune regole “sempreverdi”, il trading online, ma il mercato in genere, è una entità in continua evoluzione. Dunque, occorre stare al suo passo.
Cattiva gestione del denaro
Questo, invece, è un problema che potenzialmente può riguardare tutti. Anche perché il suo opposto, ovvero la buona gestione del denaro, è una delle tante chiavi del successo. E’ palese, quasi banale: chi gestisce bene le sue finanze, ha più probabilità di generare utili. Dietro questa semplice affermazione c’è un’altra verità: il primo passo per guadagnare denaro è… Non perdere denaro. Peccato che seguire questa indicazione nel trading online sia quanto mai difficile, proprio perché attività da alto rischio.
Dunque, gestione del denaro vuol dire innanzitutto gestire il rischio, capire quanto ogni singola azione rischia di compromettere il proprio capitale. Non a caso Money Management e Risk Management sono due facce della stessa medaglia.
Assenza di strategia
Questo passaggio è giù più difficile da capire. Chi si approccia al trading online, spesso è convinto che siano necessarie alcune indicazioni o mettere in atto qualche formula per fare successo, o comunque per non finire in perdita. Niente di più sbagliato.
Il trading online, affinché sia realmente profittevole, deve essere inteso come un processo, e un processo prevede sempre una strategia. Ora, le strategie di trading rappresentano un argomento molto complesso, ma vi basti sapere che, prima ancora di redigere una strategia (o adattare a se stessi quella altrui) occorre capire due cose: dove si vuole andare, come si intende arrivarci.
Scarsa resistenza emotiva
Ecco il problema dei problemi. Per quanto possa sembrare strano, supera in conseguenze e gravità tutti gli altri. Le emozioni sono nemiche del trading, compromettono la lucidità, fanno compiere scelte sbagliate.
Nondimeno, rappresentano un elemento che non può essere scisso dal trading. Tutt’al più, si può sperare in una gestione indolore delle stesse. A meno che non si metta in campo una soluzione sui generis, che scombina le carte in tavola. Di questa soluzione parleremo alla fine dell’articolo. Una soluzione, è bene ricordarlo, strana ma potenzialmente molto efficace.
Le soluzioni ai problemi
E’ bene ripeterlo: le soluzioni a questi problemi ci sono, e per giunta sono di dominio pubblico. Non c’è niente di strano o di particolare. Ovviamente, se escludiamo la soluzione “creativa” al problema emotivo, alla quale dedicheremo il paragrafo finale.
Ad ogni modo, il difficile da proprio nell’attuarle, queste soluzioni. Il primo passo è però diventare consapevoli della propria esistenza. Quindi, ecco una lista delle “ricette” per smettere di perdere.
Le illusioni. Il problema, a dire il vero, si risolve presto. Esistono due modi. Uno è brutale: schiantarsi direttamente contro la verità, magari perdendo il proprio capitale ma diventando finalmente consapevoli di cosa sia veramente il trading. Il secondo è meno drammatico: comprendere fin dall’inizio che, dopotutto, la pubblicità è pubblicità, e va presa con le pinze.
La formazione. Qui la soluzione è semplice da comprendere ma faticosa da attuare: studiare. Se siete principianti, intraprendete un percorso totalizzante. Se potete, affidatevi a un mentore. Per il resto, tutto va bene: manuali, ebook, webinar, corsi online. Quanto deve durare il percorso di formazione? Dipende dal proprio bagaglio culturale. Si parla comunque di parecchi mesi.
La gestione del denaro. Qui le tecniche di gestione del denaro sono complesse, e vi rimandiamo a un altro articolo. Sappiate, però, che la prima domanda da porvi è: quanto posso permettermi di perdere? Il resto è tutto consequenziale.
La strategia. Essa comprende svariati elementi, quali l’asset da tradare, il protocollo di analisi, la scelta dei segnali da prendere in considerazione per l’entrata e l’uscita, le misure di controllo del rischio. Un consiglio: non copiate “pari pari” strategie altrui, bensì adattatele alla vostra situazione (nella speranza che siano scalabili).
L’emotività. Come risolvere il problema dell’emotività? E’ molto complicato. La soluzione più tentata è il lavoro su se stessi. Ovvero, il training autogeno che dovrebbe portare ad avere più sangue freddo, a resistere allo stress, a vivere le emozioni ma allo stesso tempo a staccarle dalla propria operatività. Basta? Sì. Però c’è un ma…
Un consiglio insolito
Arriviamo al consiglio “strano ma efficace” per la soluzione del problema emotivo. Abbiamo detto che le emozioni sono un problema. Lo sono sia quelle negative che positive. La paura e l’ansia rendono impulsivi e poco lucidi. L’euforia rende imprudenti. L’eccesso di autostima lo stesso. Il lavoro su se stessi funziona? Sì, ed è assolutamente necessario.
E’ però un processo lungo e faticoso, che tra l’altro richiede dei buoni insegnanti e una ferrea forza di volontà. Nel frattempo, cosa succede? Si è destinati a perdere? Nel frattempo, ma anche dopo, è possibile mettere in campo una soluzione. Utilizzare strumenti che separano le emozioni dall’attività di trading.
Questi strumenti sono i software per il trading automatico. Ovvero, programmi che vengono preimpostati in base alla propria strategia e realizzano l’operatività in maniera automatica, senza la necessità dell’intervento umano. Uno dei migliori in circolazione è EvoForex, del quale trovate una descrizione qui.
Perché i software per il trading automatico sono efficaci nel risolvere il problema dell’emotività? Semplice: consentono al trader di assentarsi proprio quando le emozioni rischiano di prendere il sopravvento, ovvero durante la fase operativa, quella in cui viene impegnato il capitale. Paura, ansia, stress sono ridotti enormemente. Ovviamente, sono strumenti non facili da imparare, ma in grado di regalare enormi soddisfazioni. Dunque, a prescindere dal percorso di crescita personale o emotiva, prendetene in considerazione l’utilizzo.