George Soros rappresenta uno dei personaggi più controversi e difficilmente inquadrabili dell’ultimo mezzo secolo.

Di sicuro, possiamo affermare che Soros è uno dei maggiori investitori al mondo, il suo patrimonio è attualmente stimato tra gli otto e i venticinque miliardi di euro, ma a creare timore è sicuramente la sua capacità di influenzare il mondo economico-finanziario, ma anche la politica.

Soros è un noto sostenitore delle cause politiche progressiste e liberali statunitensi e dispensa filantropicamente donazioni attraverso la sua fondazione, la Open Society Foundations.

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Molte delle ONG che ricevono i suoi finanziamenti si battono per valori progressisti, come diritti delle donne, delle minoranze e degli omosessuali.

Data la premessa scopriamo in questa guida chi è George Soros: ecco come non lo avete mai visto!

George Soros: perché è un uomo influente?

Soros è conosciuto principalmente per essere l’uomo che ha “sbancato la Banca di Inghilterra“.

Le sue fortune, almeno inizialmente, sono legate alle vicende del 16 settembre 1992, il c.d. mercoledì nero, quando, ponendo in essere una massiccia azione speculativa contro la sterlina inglese costrinse il Regno Unito a svalutare la stessa e mise a segno in guadagno quantificabile realisticamente con la cifra di 1 Miliardo di Sterline.

In particolare, Soros aveva accumulato sterline in quantità enormi per un valore di circa 10 miliardi di dollari e, il 16 settembre, mise in vendita tutta questa quantità di moneta allo scoperto costringendo, di fatto, il Regno Unito a svalutare la sterlina.

Ma, questo non è stato l’unico “colpo” messo in atto dal controverso personaggio. Infatti, lo stesso 16 settembre del 1992, dopo che la Bundesbank tedesca aveva affermato che avrebbe smesso di appoggiare il cambio fisso tra lira italiana e marco tedesco, Soros mise in vendita allo scoperto tutta la liquidità della lira italiana in suo possesso. La lira italiana subì una svalutazione e perse il 30% del suo valore in un solo giorno.

George Soros: gli studi filosofici e la filantropia

Nonostante Soros sia considerato come uno dei più acuti investitori dell’era moderna, non dobbiamo dimenticare che ha conseguito una laurea alla London School of Economics con un master in filosofia.

Soros ha una coscienza filosofica che si impernia sui principi filosofici dettati dal suo maestro ai tempi dell’Università, il filosofo Karl Popper.

In politica, Soros sostiene che, in passato, fascismo e comunismo rappresentavano i massimi pericoli per la cosiddetta società aperta, attualmente, ed in particolare a partire dagli anni 2000, i maggiori pericoli derivano dal “fondamentalismo del mercato“, ovvero la centralizzazione esasperata del mercato stesso nelle politiche Governative dei Paesi più ricchi e potenti rispetto a quelli del Terzo e Quarto Mondo.

Lo statista ungherese, inoltre, si è sempre impegnato in operazioni filantropiche. Sin dagli anni ’70, infatti, ha fornito fondi per aiutare gli studenti neri a frequentare l’Università di Città del Capo nel Sud Africa dell’apartheid ed ha iniziato a finanziare i movimenti dissidenti dietro la Cortina di Ferro.

Soros e le sue controversie

Soros, da sempre vicino alle visioni del Partito Democratico Americano, di cui è uno dei principali finanziatori, da sempre è al centro di numerose polemiche; molti politici, statisti, addetti ai lavori hanno sollevato dubbi (ed in verità anche documentati) sulla genuinità dei suoi interventi filantropici.

L'”Uomo dell’Anno 2018” come definito dal Financial Time, si è sempre reso promotore di investimenti cospicui in favore di zone disagiate e fenomeni umanitari come la massiccia emigrazione dalle zone dell’Africa centrosettentrionale e dal Medioriente.

Secondo il Time, solo nel 2007, Soros ha donato 100 milioni di dollari per favorire la costruzione delle infrastrutture internet per le Università regionali russe e altri 50 milioni di dollari per porre in essere operazioni finalizzate alla lotta contro la povertà assoluta in Africa.

Altre cospicue donazioni hanno riguardato ricerche e poli scientifici di tutta l’Europa Centrale.

Attualmente, la società che a lui fa capo, la Open Society Foundations ha programmi attivi in più di 60 Paesi in tutto il mondo, con spese quantificabili in circa 600 milioni di dollari l’anno.

Soros e la Politica

In politica, Soros ha finanziato i primi sforzi a livello mondiale in tema di liberalizzazione delle droghe leggere.

Dal 2008, ha contribuito a finanziare referendum in tale materia negli Stati americani del Massachusetts, California, Alaska, Nevada, Oregon e Washington.

Egli stesso, ritiene la marijuana come la meno invasiva e tossica tra le droghe anche se adatta al consumo da parte di bambini e degli adolescenti.

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Secondo i detrattori dello stesso Soros, egli ha promosso e finanziato gli innumerevoli progetti che lo hanno riguardato per accrescere il suo potere non solo politico, ma anche finanziario.

Infatti, i critici affermano che Soros eserciterebbe un’irregolare influenza sui mercati valutari per mezzo del suo fondo di investimenti personale, avente sede nel Curacao, nelle Antille Olandesi.

Soros: la Teoria della Riflessività

La riflessività è la teoria in cui le percezioni degli investitori influenzano i mercati finanziari, che a sua volta cambiano le percezioni degli investitori stessi.

La teoria della riflessività ha le sue radici nelle scienze sociali, ma nel mondo dell’economia e della finanza, il suo principale il proponente è George Soros.

La riflessività appare in maniera intermittente ed è più probabile che si possa rivelare in determinate condizioni.

La teoria della riflessività afferma che gli investitori non basano le loro decisioni sulla realtà ma sulla loro percezione della realtà.

Le azioni che derivano da queste percezioni hanno un impatto sulla realtà ed influenzano quindi la percezione degli investitori e i prezzi.

Il processo tende allo squilibrio, facendo sì che i prezzi diventino sempre più distaccati dalla realtà. Soros vede la crisi finanziaria globale come un’illustrazione della teoria.

A suo avviso, gli investitori presumevano che su base nazionale i prezzi delle case non sarebbero mai diminuiti.

E, di conseguenza, giunsero a credere che uno strumento finanziario come i mutui subprime potesse essere sicuro.

Lo stesso libro di Soros, The New Paradigm for Financial Markets (maggio 2008) descrive una “super-bolla” che si è sviluppata nei precedenti 25 anni ed è “esplosa” provocando la crisi finanziaria globale.

Questa teoria è in contrasto con la teoria economica tradizionale dato che si basa sull’assunto che tutti i soggetti economici sono razionali.

Inoltre, ritiene che i mercati siano efficaci nell’equilibrare la domanda e l’offerta, nel fissare correttamente le attività e che si correggano da soli, determinando un equilibrio.