Nonostante i compromessi accettati dall’Unione Europea e il tempo concesso al Governo britannico, l’epopea Brexit non vede ancora la fine. Anzi, si è fatta ancora più complessa. Il rischio di una Hard Brexit è tutt’altro che peregrino. Evento, questo, che genererà serie ripercussioni dal punto di vista economico e finanziario. Certamente, sarà significativo anche l’impatto sulla sterlina.
Nell’articolo che segue approfondiamo l’argomento, riflettendo sulle reali possibilità di una uscita senza accordo e ipotizzando le conseguenze sul fronte della Brexit. Insomma, risponderemo alla domanda: che ne sarà della sterlina in caso di Hard Brexit?
Sarà Hard Brexit?
E’ la domanda da un milione di dollari. Ad oggi, ovviamente, nessuno conosce la risposta. E’ possibile solo fare delle supposizioni e ragionare sulla probabilità.
Non che il Governo britannico e l’Unione Europea abbiano preso la questione sotto gamba. L’entourage di Theresa May e il massimo organismo politico europeo hanno già raggiunto un accordo di massima. Il problema è tutto interno al parlamento britannico, che è letteralmente dilaniato al suo interno. Per giunta, in maniera trasversale. Ad avversare l’accordo non sono solo gli oppositori del Governo May, ma anche personalità interne alla maggioranza.
Risultato? L’accordo è stato votate tre volte, e per tre volte è stato bocciato. Il nodo principale, a quanto pare, riguarda l’unione doganale tra le due Irlanda, faticosamente conquistata dopo decenni di lotte e tensioni sociali, e che l’uscita dall’UE rischia di infrangere.
Fortunatamente, la May ha ottenuto una prima proroga. Se l’uscita senza se e senza ma era programmata per il 23 marzo, in seguito ai primi no del parlamento è stata spostata al 12 aprile. Successivamente, non senza trepidazioni dall’una e dall’altra parte, è stata rimandata al 31 ottobre.
Insomma, il Regno Unito ha sei mesi a disposizione per trovare un accordo interno o per negoziarne un altro con l’Unione Europea. Questo di per sé dovrebbe fare ben sperare. Anche perché, a quanto pare, il premier May ha iniziato un dialogo con il leader dell’opposizione Corbin.
Certo, se si considera contesto politico britannico il rischio di Hard Brexit rimane. La frammentazione politica, infatti, è troppo forte per guardare ai prossimi mesi con estremo ottimismo.
Insomma, l’ipotesi di uscita senza accordo è sul tavolo. Se si rivelasse corretta, cosa accadrebbe al mercato valutario? Anzi, quale sarebbe il destino della sterlina?
Cosa succederà in caso di Hard Brexit
Dal punto di vista economico, l’Hard Brexit sarà una mezza catastrofe. Il Regno Unito e l’Unione Europeo si caratterizzano per una situazione di semi-interdipendenza, soprattutto dal punto di vista commerciale. C’è chi ipotizza addirittura un rischio alimentare e sanitario per il Regno Unito in caso di uscita senza accordo, tanto il paese di Londra dipende dal Continente.
Se le conseguenze sul fronte dell’economia reale sarebbero innegabili, lo stesso si può dire delle conseguenze sul fronte finanziario e degli investimenti.
Certamente, la sterlina andrebbe incontro a un significativo deprezzamento. D’altronde, ogni qualvolta sono state pubblicate notizie che lasciavano presagire a una uscita senza accorda, gli investitori hanno reagito vendendo. E’ evidente: l’Hard Brexit non piace a nessuno, men che meno ai trader.
Dunque, è facile pensare a una sterlina svalutata, in caso di uscita senza accordo. Certo, i numeri dipenderebbero anche dalle performance delle altre valute. D’altronde, anche gli altri paesi potrebbero vivere momenti difficili nei prossimi mesi, a prescindere dalla Brexit. Il riferimento chiaramente è all’euro, simbolo di una Europa che fa fatica a dare il giusto ritmo alla crescita, e anzi sta andando incontro a un progressivo rallentamento.
Stesso discorso per il dollaro. Gli Stati Uniti, per adesso, stanno facendo segnare performance molto buone, ma i timori per una fine brusca del ciclo economico si stanno intensificando, alimentati anche dalle tensioni commerciali con la Cina tutt’ora niente affatto sopite.