Il Bitcoin è tutt’altro che morto. E pensare che sono stati in molti, a partire dalla seconda metà del 2018, ad annunciarne il funerale, complice una discesa delle quotazioni davvero ripida. Eppure il Bitcoin è ancora qui, e rappresenta una fonte di investimento legittima e proficua, al pari (più o meno) di tutte le altre.
Questo clima di rinnovato ottimismo ha ispirato una recente indagine, condotta da DataLight, azienda che si occupa di analisi delle piattaforme di criptovalute (e non solo). Da questo studio, a dire il vero singolare e interessante assieme, emerge un quadro molto positivo, a tratti spiazzanti: il Bitcoin potrebbe nel giro di qualche tempo rimpiazzare le carte di credito.
Come sta andando il Bitcoin
Lo abbiamo già accennato, dopo la scorpacciata del 2017, che ha visto il Bitcoin raggiungere e sfondare la doppia cifra (in migliaia) e imporsi come una sorta di asset “magico”, la regina criptovaluta ha vissuto momenti di crisi drammatica. Complice il bagno di realismo degli investitori, complici il parziale fallimento del progetto futures e la difficoltà di cooptare la valuta virtuale nei mercato tradizionali, complice anche gli attacchi “politici” giunti da più fronti, il Bitcoin si è inserito in un solido quanto ripido trend ribassista.
Il Bitcoin ha iniziato a deprezzarsi a ritmi mai visti prima, fino a raggiungere livelli vicino ai 3.000 dollari a dicembre 2018. Poi, è accaduto il mezzo miracolo, o forse un semplice rimbalzo se si considera l’orizzonte cui ci ha abituato il Bitcoin. A partire da fine marzo, la valuta virtuale ha iniziato ad apprezzarsi. Questa volta in maniera più lenta, ma comunque inesorabile…. Segnale forse di un equilibrio ritrovato.
In questo periodo, ovvero a metà aprile 2019, il Bitcoin viaggia più o meno stabilmente intorno ai 5.000 dollari.
C’è da essere ottimisti? Fare previsioni sul Bitcoin è difficile? Certo il peggio potrebbe essere passato.
Materiale per essere ottimisti lo ha fornito DataLight con una recente indagine. Secondo questa, infatti, il Bitcoin potrebbe sostituire nel giro di dieci anni i circuiti Visa e MasterCard.
La ricerca di Data Light
Il punto di partenza di DataLight coincide con un riconoscimento dei meriti di Bitcoin. Primo tra tutti, di aver saputo resistere, da asset incredibilmente innovativo, alle insidie del mercato. Insomma, il Bitcoin si è dimostrato resiliente. Un bel traguardo, specie se si considera che nonostante il calo del 2018, la criptovaluta sta di nuovo crescendo a ritmi abbastanza clamorosi.
“In appena dieci anni, Bitcoin è riuscito a competere con i leader dell’industria dei sistemi di pagamento. La crescita di Bitcoin sta avvenendo in maniera esponenziale”.
A stupire, comunque, è la conclusione: “Se manterrà questo andamento, fra altri dieci anni potrebbe superare la competizione”.
Cosa giustifica l’ottimismo di DataLight? Non è una pura e semplice presa di posizione, bensì una ipotesi che prende in considerazioni elementi di natura tecnica. Per esempio, la questione dei nodi attivi.
La rete di Bitcoin infatti è composta da 10.000 nodi attivi. Visa, di contro, ne ha solo 119. Ancora peggio va MasterCard, che ha 98 nodi, e a Paypal, che ha solo 51 nodi.
Paradossalmente, il seme della forza di Bitcoin sta proprio nella sua tendenza alla decentralizzazione.
Certo, prima di diventare un competitor reale di Visa e Mastercard, Bitcoin ha molto su cui lavorare. In primo luogo, sul bacino di utenza: se è vero che esistono 5,3 carte di credito nel mondo, i wallet di Bitcoin sono solo 25 milioni. Allo stesso momento, Bitcoin effettua 7 transazioni al secondo, mentre la sola Visa ne effettua ben 65.000.
Se Bitcoin saprà evolversi in questo senso, potrà rappresentare una reale alternativa in qualità di sistema di pagamento. Secondo DataLight, infatti…
“Grazie alle migliorie tecniche, la rete Bitcoin diverrà quasi certamente il principale sistema di pagamento. Ecco perché il trend ribassista del 2018 sarà una delle ultime contrazioni prima di una crescita esponenziale e il raggiungimento di nuovi massimi.”