Il calendario economico è una risorsa importantissima per chi pratica il Forex Trading. E’ infatti il pilastro dell’analisi fondamentale, a sua volta disciplina irrinunciabile in una prospettiva di comprensione del mercato. Tuttavia, non è facile utilizzare correttamente il calendario economico. Anzi, esistono alcuni errori particolarmente frequenti, specie tra i principianti, che possono incidere in maniera molto negativa sull’attività di trading.

Nell’articolo che segue elenchiamo questi errori. Prima, però, forniremo una panoramica sul calendario economico e sull’impatto che esercita nelle attività di Forex Trading.

Perché il calendario economico

Il calendario economico è sostanzialmente la lista degli appuntamenti che, in un modo o nell’altro, in maniera diretta o indiretta, possono incidere sui rapporti tra le valute. Una caratteristica importante del calendario economico è la ricchezza di informazioni. Infatti non si limita a elencare gli appuntamenti, segnalando data e ora. Bensì, contiene info specifiche circa il grado di importanza di ciascun evento, i valori rilevati nella rilevazione precedenti e le stime degli analisti.

Perché il calendario economico è così importante? I motivi sono numerosi. In primo luogo, informa sui market mover, di modo che i trader possano giungere preparati e possano mettere in campo le azioni per difendersi dai market mover stessi o sfruttarli a proprio vantaggio. In secondo luogo, offrono stime sull’esito di questi market mover, ovvero sui valori che esprimeranno. Infine, contenendo informazioni sulle rilevazioni precedenti, forniscono una panoramica estesa, strumento utilissimo per contestualizzare i dati.

Il calendario economico, in genere, si consulta e si analizza. L’attività di analisi è sostanzialmente un’attività di interpretazione. Il trader accorto guarda al calendario economico prevedendo o interpretando i valori attesi in funzione dell’impatto che genereranno sui prezzi. Il calendario economico, dunque, è uno strumento di predizione dei prezzi (secondo la definizione di predizione dei prezzi, che è suscettibile sempre di un margine di errore significativo).

I 3 errori più frequenti quando si analizza il calendario economico

Utilizzare il calendario economico, e trasformarlo in una risorsa efficace per orientarsi nel mercato, è tutt’altro che semplice. Da questo punto di vista, l’attività di analisi del calendario economico mutua difficoltà e dinamiche dall’analisi fondamentale nel suo complesso. Benché non ci siano complesse formule da prendere in considerazione, l’analisi fondamentale è più complicata dell’analisi tecnica.

Da qui, la tendenza a compiere errori nell’interpretazione del calendario, che è particolarmente diffusa tra i principianti. Di seguito elenchiamo proprio i quattro errori più comuni, in modo che possiamo diventarne consapevoli ed evitarli una volta per tutte.

Analizzare tutto il calendario economico

Questo è forse l’errore più frequente tra i principianti assoluti. Può darsi che derivi da una scarsa conoscenza del mezzo o, più probabilmente, dalla paura di sbagliare che attanaglia chi non sente di possedere la necessaria padronanza circa un argomento complesso, come è appunto l’analisi fondamentale.

Ad ogni modo, accade molto spesso: il trader anziché selezionare i market mover che interessano la sua attività di trading o che, per meglio dire, impattano sulle valute da lui scambiate, prende in considerazione tutto il calendario economico. Questo incide negativamente sull’efficacia dell’azione di trading. In primis, perché determina perdite di tempo. Secondariamente perché il trader rischia di perdere di vista i market mover veramente importanti.

Come si evita questo errore? In primis, diventando consapevoli che si tratta di un errore. Secondariamente, studiando i market mover prima ancora di studiare il calendario economico, dunque capire quali impattano sulla propria attività e quali no.

Sbagliare i market mover

Questo è il corollario dell’errore precedente o, per meglio dire, l’errore che più frequentemente si verifica quando si risolve quello affrontato nel precedente paragrafo. Posta la necessità di selezionare i market mover, vi è il rischio di selezionare male, ovvero di scegliere quelli sbagliati (in tutto o in parte).

Per esempio, si potrebbe adottare un criterio sbagliato, ovvero la selezione di tutti i market mover che riguardano le valute scambiate. Anche questa è una perdita di tempo, anche perché molto spesso, per quanto realmente collegati a una data valuta, il market mover è così debole da non generare alcun impatto.

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Evitare questo errore, una volta riconosciuto come tale, è relativamente semplice. E’ sufficiente verificare il grado di importanza di ciascun market mover, o seguendo le istruzioni del calendario economico, che da questo punto di vista non è affatto parco di informazioni o, più efficacemente, studiando gli storici, rilevando l’impatto medio del market mover sui prezzi.

Fidarsi troppo degli indicatori di importanza

Un altro errore, per giunta collegato direttamente al precedente, riguarda gli indicatori di importanza. In genere, i calendari economici assegnano a ciascun market mover un grado di importanza che va da uno a tre. In alcuni calendari i punti sono resi graficamente con delle stelle, in altri con dei simboli. La sostanza comunque non cambia.

C’è da fidarsi degli indicatori di importanza? Sì e no. Ovvero, vanno presi per quello che sono: indicatori oggettivi, che non possono essere applicati in maniera stringenti al proprio approccio di trading. Inoltre, questi indicatori non cambiano mai. Per esempio, la decisione dei tassi di interesse viene segnalata sempre come estremamente importante, con un punteggio di tre su tre. Ovviamente è importantissima, ma in alcuni casi potrebbe cedere il passo ad altri market mover. Ciò accade quando il mercato ha già scontato qualsiasi cambiamento possibile dei tassi, oppure quando è certo che, almeno relativamente a quel giorno, non ci sarà nessuna modifica.

Non contestualizzare l’impatto

Da qui, la necessità di contestualizzare. D’altronde, è proprio questo l’errore tipico dei principianti che analizzano il calendario economico: non contestualizzare il dato. Ora, tale contestualizzazione deve avvenire su binari differenti ed è suscettibili di vari fattori. In primo luogo, del panorama generale. Per esempio, vendite al dettaglio date al +0,1 su base mensile hanno un impatto se riguardano un’economia solida, abituata a vendite in crescita e un impatto diverso (decisamente più forte) se provengono da un’economia in recessione, che da qualche mese a questa parte ha prodotto solo segni meno.

Queste riflessioni non vengono riportate nel calendario economico. Sta quindi al trader effettuarle. Come? Ovviamente, studiando l’ambiente economico e tenendo conto dello storico. Il rischio è di interpretare in maniera completamente sbagliata un dato, con tutto ciò che ne consegue in termine di predizione dei prezzi. Dunque, non limitatevi a “leggere” il calendario economico, bensì osservatelo sotto la lente di ingrandimento delle informazioni a vostra disposizione. Informazioni che, tra le altre cose, sono facilmente reperibili, essendo il Forex uno dei mercati più frequentati e maggiormente presi in considerazione dagli analisti.