Il trading di criptovalute sta prendendo velocemente piede. Merito del Bitcoin, e del suo exploit di tre anni fa, durante il quale giunse a toccare quota 20.000 dollari. Questo fenomeno ha gettato luce sul mondo delle criptovalute, attirando l’interesse degli investitori, stimolando l’allarmismo dei detrattori e interessando la fantasia dei policy maker.

Che il trading di criptovalute sia ormai diffuso, però, non vuol dire che sia più semplice di quanto non fosse quando il fenomeno era ancora agli albori. Anzi, l’aumento esponenziale dell’offerta ha reso ancora più complicata l’attività di investimento. Tra i dubbi che gli aspiranti investitori devono dirimere subito spicca la tipologia di piattaforma. La scelta è tra gli Exchange e i Broker. Non è solo una questione di qualità del servizio, che in ogni caso dipende dalla singola firma. In ballo c’è il modo stesso di intendere il trading.

Nell’articolo che segue opereremo un confronto tra gli Exchange e i broker, esponendo i meccanismi che li regolano, elencando i pro e i contro.

Trading Criptovalute: Sfide e Opportunità

Prima di analizzare quanto offrono gli Exchange e le criptovalute è bene parlare del trading delle criptovalute, ovvero dei pro e dei contro di questo tipo di investimento.

Il vantaggio principale risiede nei movimenti di prezzo, nelle oscillazioni, che almeno in linea teorica consentono di generare surplus davvero ampi. Un altro vantaggio risiede nella grande varietà dell’offerta: benché il mercato sia giovane, sono a disposizione centinaia di criptovalute, il ché porge il fianco a un’attività di diversificazione davvero efficace e personalizzata.

ll rischio principale è, paradossalmente, proprio la tendenza alla volatilità, che se non ben governata rischia di causare perdite di capitale drammatiche. Un altro svantaggio significativo consiste nella scarsa leggibilità: le valute virtuali sono imprevedibili perché decentralizzate, non sono legate a nessuna banca centrale e a nessuna economia in particolare. In parole povere, mancano di market mover periodici, sicché praticare un’analisi efficace è spesso complicato.

Cosa sono gli Exchange di Criptovalute

Gli Exchange di criptovalute sono esattamente ciò che il loro nome suggerisce: piattaforme dove è possibile scambiare criptovalute, ovvero acquistarle o venderle. In genere si scontano delle commissioni ogni volta che si realizza uno scambio, così come ad ogni prelievo. Nella stragrande maggioranza dei casi, gli Exchange consentono di commerciare valute virtuali con altre valute virtuali, senza poter passare direttamente, ad esempio, da dollaro a Bitcoin.

Alcuni particolari Exchange, però, consentono di partire da una base monetaria fiat, ovvero acquistare criptovalute con valute normali. Nella stragrande maggioranza dei casi è consentito solo l’uso del dollaro, mentre sono davvero rari gli Exchange che permettono di acquistare o vendere euro, sterline, yen etc.

Il trading di criptovalute con i Broker

I broker, qui intesi come broker retail, ovvero specializzati per offrire servizi a trader indipendenti, sono saliti alla ribalta contestualmente al trading online. Essi sono realtà di intermediazione che offrono la possibilità di fare trading con più asset class, dalle valute alle materie prime, dalle azioni alle criptovalute. Va detto, però, che il servizio crypto non è ancora molto diffuso.

Una particolarità dei broker, quando si parla di trading di criptovalute, consiste nell’impiego dei CFD, Contract For Difference, ovvero prodotti derivati che hanno come sottostante proprio le valute virtuali. Fare trading con i CFD vuol dire non possedere criptovalute, bensì sfruttare i loro movimenti di prezzo per generare surplus.

Exchange: pro e contro

Il vantaggio principale degli Exchange, e forse l’unico, consiste nel fatto che sì, consentono il reale possesso di criptovalute. Chi commercia mediante un Exchange può costruire un portfolio di valute virtuali.

Per il resto, si riscontrano alcuni vantaggi di natura tecnica. Il più grosso riguarda la velocità delle transazioni, anzi la lentezza. Infatti se l’acquisto e la vendita sono reali, e vi è reale passaggio di criptovaluta, allora si scontano gli ostacoli tecnici che si frappongono alla transazione veloce. E’ una questione che riguarda le blockchain, tecnologia ancora acerba, ma che può causare molti fastidi ai trader, le cui speranze di profitto si basano spesso sul tempismo.

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Inoltre, gli Exchange, almeno per ora, non sono soggetti a regolamentazione. Non esiste alcun ente regolatore specializzato che possa certificare il rispetto di requisiti minimi. Dunque, il comparto è più permeabile al rischio truffa, sebbene gli Exchange onesti rappresentino la stragrande maggioranza. Infine, con gli Exchange si pagano sempre le commissioni.

Broker: pro e contro

Il vantaggio principale dei broker, o almeno di quelli che consentono il trading mediante CFD, è la garanzie di transazioni rapide, se non addirittura istantanee. Ciò permette di fare del buon trading sempre e comunque (competenze dell’utente permettendo, ovvio). Inoltre, vi è una possibilità che il broker azzeri le commissioni e che punti sugli spread, dal momento che i CFD sono comunque prodotti di investimento derivati.

Inoltre, i broker devono essere regolamentati per legge, dunque il trader ha dalla sue solide garanzie di sicurezza.

Tra gli svantaggi spiccano una offerta di criptovalute a volte risicata, e comunque in media inferiore a quella degli Exchange, e una interfaccia spesso più complicata da utilizzare.

Exchange vs Broker: una conclusione

Dunque, qual è l’alternativa migliore tra Exchange e broker? Se soppesiamo i pro e i contro di entrambi, e diamo a tutti il giusto peso, sembra proprio che ad uscire vincitore dalla contesa sia la tipologia broker. D’altronde, sicurezza, rapidità e costi inferiori sono vantaggi competitivi dalla portata immensa, e che da soli sono in grado di disegnare un ambiente di trading confortevole, o almeno adatto a coltivare le speranza di guadagno.

In effetti è proprio così: i broker rappresentano l’alternativa migliore… Se intendete fare trading di criptovalute in modo classico, ovvero rincorrendo un orizzonte a breve o al massimo a medio termine.

Se il vostro scopo non è tanto speculare, bensì investire, allora potreste preferire gli Exchange. Il riferimento è a quella pratica di investimento che assomiglia al deposito titoli, al classico investimento in banca, magari dalla durata decennale. Chi trae il meglio dagli Exchange in genere riduce gli scambi al minimo, e punta sulla composizione del portafoglio, in modo da “passare all’incasso” magari poche volte, ma con maggiore soddisfazione. Dunque, la scelta sta a voi, in quanto deriva dallo stile di trading.

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