Chi pratica il Forex trading si preoccupa quando ha di fronte un trend fortemente discendente o, di contro, si chiede come trarre il meglio da un trend ascendente. Tuttavia, c’è una terza fase, la quale certo si verifica meno spesso ma che fa capolino nel mercato di tanto in tanto, soprattutto in determinati periodi storici: la fase laterale. Ovvero, quando il prezzo non imbocca una direzione ben precisa, e staziona in una specie di limbo.
E’ una fase strana, apparentemente calma ma che reca in sé i prodromi di rischi e pericoli. Ne parliamo in questo articolo, offrendo qualche indicazione per individuare correttamente una fase laterale e sfruttarla al meglio.
Come individuare una fase laterale
A occhio, su due piedi, una fase laterale risulta evidente. Se il prezzo sembra disegnare una linea piatta, che non va né verso il basso né verso l’alto, allora è in una fase laterale. In realtà, è raro che una fase laterale sia visibile a occhio nudo, e senza tema di smentita. Nella maggior parte dei casi, è tutto molto più caotico, dunque è necessario adottare delle tecniche precise, per quanto semplici o addirittura banali, per riconoscere una fase laterale come tale. Queste tecniche coinvolgono alcuni elementi che i trader conoscono bene, in quanto argomento di analisi e valutazioni pre-trade. Ovviamente stiamo parlando dei massimi e dei minimi.
Se il mercato versa in una fase laterale, non vuol dire che il prezzo sia fermo. Anzi, può accadere che sia lo stesso in movimentato e che le oscillazioni si rivelino comunque pesanti. Non è la mobilità il discrimine, bensì l’assenza di direzionalità. La discrimine di una fase laterale, quindi, è la permanenza di un prezzo all’interno di un range. Ora, questo range è racchiuso da un minimo e un massimo, che sono sempre uguali…. O giù di lì.
Ne consegue che il miglior modo per individuare una fase laterale è analizzare i massimi e i minimi recenti. Se questi sono sempre gli stessi, o comunque incredibilmente simili tra di loro, allora siamo di fronte a una fase laterale. Tenete conto, inoltre, che in una situazione del genere, i minimi assumono la qualifica di supporto, mentre i massimi assumono la qualifica di resistenza. Infatti, i prezzi apparentemente in ascesa, se vi è la lateralità, rimbalzano contro la resistenza; mentre i prezzi apparentemente in discesa rimbalzano contro il supporto.
I rischi occulti della fase laterale
A livello di immaginario collettivo, di conoscenza superficiale, sembra che non possa giungere alcun pericolo da una fase laterale. Eppure, proprio come i marinai temono la bonaccia (quelli di qualche secolo fa almeno) anche i trader dovrebbero temere la fase laterale. Temerla il giusto, senza lasciarsi andare a paralisi ingiustificate ma senza nemmeno abbassare la guardia. La verità è che la fase laterale nasconde alcuni “strani” pericoli, forse controintuitivi, ma che comunque possono recare grande danno a chi pratica il Forex Trading (e non solo).
In primo luogo, non è mai chiaro quando una fase laterale debba finire. Non siamo di fronte a un periodo di “pausa” prestabilito, magari anche solo implicitamente. Potremmo considerarla come un interludio, il momento antecedente una esplosione in senso rialzista o ribassista. Dunque, il trader potrebbe essere sorpreso dalla fine della lateralità e dall’inizio di un trend chiaro, magari anche forte. Le conseguenze di questo fenomeno sono chiare ed evidenti, e non è nemmeno necessario menzionarle.
Un altro rischio è comunque soffrire delle oscillazioni della fase laterale, che possono essere anche massicce. Lo ricordiamo: una fase laterale non è data dalla “calma piatta”, i prezzi non smettono di muoversi. Bensì, la fase laterale è data dalla presenza di un range definito, all’interno del quale si muove il prezzo. All’interno di quel range, può succedere di tutto o quasi. Va da sé che se il range è troppo ampio, non si parla di lateralità ma di volatilità, magari anche caotica, dunque c’è anche questa distinzione da fare.
Ad ogni modo, c’è sempre il rischio che il trader compri quando il prezzo sta momentaneamente scendendo e acquisti quando il prezzo sta momentaneamente salendo. Va detto, però, che almeno sulla carta è facile rimediare: d’altronde, il prezzo almeno nelle sue oscillazioni massime (supporto e resistenze ai margini del trend) è tutto sommato più prevedibile rispetto alle altre fasi. Comunque, è raccomandata prudenza anche in questo caso, anche quando il prezzo si muove in laterale.
3 consigli per sfruttare al meglio una fase laterale
Dunque, come sfruttare una fase laterale a proprio vantaggio? Il primo consiglio, che è un po’ come la raccomandazione della nonna, è comportarsi prudentemente come al solito, quindi non derogare alle regole riguardanti il money management, il risk management, nonché alle buone pratiche di analisi tecnica e fondamentale. Per il resto, possono essere individuati dei buoni approcci da utilizzare durante la fase laterale.
Non aprire le posizioni oltre il range
Se il mercato è in una fase laterale, allora è molto probabile che il prezzo rimarrà all’interno del range. Ovviamente questa è una regola generale, non matematica. Dunque può accadere che il prezzo rimbalzi poco oltre il bordo del range, piuttosto che precisamente nel bordo. Questo apre scenari importanti, che se affrontati con superficialità possono generare conseguenze pessime. Per esempio, la possibilità di entrare a mercato quando il prezzo è oltre il range. In linea di massima, non si tratta di una scelta saggia, anche perché oltre il range non si sa cosa può accadere.
Nello specifico, è sconsigliato vendere oltre la resistenza, dal momento che è probabile che il prezzo ritorno in range e quindi si abbassi. Allo stesso modo, è sconsigliato vendere al di sotto del sopporto, perché è probabile che il prezzo salga, proprio per tornare in range.
Tenere d’occhio la rottura dei punti pivot
Se è vero che è bene ignorare i momenti in cui il prezzo è al di fuori dal range, d’altro canto è necessario stare bene attenti a quando vengono rotti i punti pivot, ovvero quando il prezzo supera stabilmente, magari a doppio giro e a due riprese, un supporto o una resistenza. E’ in quel caso, infatti, che la fase laterale si appropinqua alla fine, e lo fa così velocemente da non consentire tentennamenti al trader. In genere questi movimenti, questi cambi repentini di assetto, sono concomitanti a squilibri del volume, ad aumenti o diminuzioni drastiche.
Capire quando un supporto o una resistenza è stato rotto (ben oltre la casualità) è fondamentale per aggiornare la propria strategia a breve termine, per prepararsi (possibilmente in fretta) a reagire a un trend ascendente piuttosto che a un trend discendente. Significa nella peggiore delle ipotesi semplicemente “salvarsi”, non perdere; e nella migliore delle ipotesi mettersi in condizione di trarre vantaggio anche dal nuovo trend.
Evitare il trading intraday a breve termine
Se c’è un momento in cui le fasi laterali possono volgere alla fine quello è… La notte. Ovvero quando il Forex, come qualsiasi altro mercato, conclude una giornata e si appresta a iniziare un’altra. E’ vero, il Forex “non dorme mai”, eccetto il sabato e la domenica chiaramente, ma è anche vero che risulta pesantemente influenzato dalle sessioni di borsa, dunque è come se entrasse in stand by. Ebbene, quando un nuovo giorno inizia, spesso i prezzi si riallineano in modo diverso dalla sera prima. In alcuni casi, vanno incontro a una rottura della fase laterale.
Ciò è ancora più vero quando si parla di passaggio non da un giorno all’altro, bensì dal venerdì al lunedì. Durante il weekend può essere accaduto di tutto, e gli effetti di quel “tutto” sono destinati a verificarsi repentini, quasi in un colpo solo, all’apertura delle contrattazioni.
Monitorare i fattori esterni
Infine, fate sempre attenzione a quello che accade al di fuori del mercato. Spesso e volentieri, è proprio un fattore esterno a decretare la fine della fase laterale e l’inizio, magari dirompente, di un trend (ascendente o discendente che sia). Anzi, spesso è lo stesso mercato a porsi in fase laterale, se attende l’esito di un evento o una notizia in sospeso. Dunque è assolutamente fisiologico che quando quell’evento si verifica, i prezzi escano dalla fase laterale.
Ciò significa una cosa: non smettete mai di praticare una buona analisi fondamentale. Anche quando sembra che l’analisi tecnica basti a se stessa, e che il grafico da solo sia sufficiente a raccogliere tutte (ma proprio tutte) le evidenze necessarie per piazzare dei buoni trade, continuate a monitorare quanto accade nel contesto finanziario, monetario, economico e politico. Se lo farete, riuscirete ad accorgervi in tempo del cambio di rotta, o reagire comunque in modo tempestivo.