L’euro-dollaro, si sa, è sempre al centro dell’attenzione degli analisti e degli investitori, d’altronde, è la coppia valutaria più importante in assoluto, quella che rappresenta le due economie più floride del pianeta e che muove il volume di affari maggiore.
Complici i drammatici avvenimenti di questi mesi, l’euro-dollaro si è mosso in una direzione che fino a febbraio del 2020 era considerata altamente improbabile: la crescita della moneta unica a discapito del biglietto verde. Tra alti e bassi, la coppia ha conservato questa direzione anche dopo i vari lockdown. Dunque, non stupisce che da più parti ci si stia interrogando sul suo destino, sia in relazione al breve termine che in relazione a lungo periodo.
In quest’articolo, parliamo della tesi di una delle banche commerciali più importanti in assoluto, che di recente ha lanciato una previsione circa l’autunno 2020 dell’eurodollaro. Forniremo anche le necessarie note di contesto per comprendere la reale portata delle analisi.
Una situazione complicata
La situazione attuale è complicata sotto molti punti di vista. Lo è in primis sotto il profilo sanitario, le cui prospettive sono dappertutto incerte. Mentre si segnala un aumento dei contagi in Europa e una condizione epidemiologica ancora critica negli Stati Uniti, si rincorrono le voci di vaccini ormai giunti alla fase 3, per cui molti sono portati a pensare che la fine di questa assurda crisi possa giungere in tempi brevi.
La situazione è però complicata anche dal punto di vista economico. Anzi, forse soprattutto dal punto di vista economico. Le economie occidentali stanno cercando a fatica di riprendersi da una crisi drammatica e che ha esercitato l’impatto del classico meteorite. La ripresa, tuttavia, appare discontinua e tutt’altro che uniforme. In Europa, sembra aver intrapreso un percorso tutto sommato lineare, mentre negli Stati Uniti, complice un mercato del lavoro oggetto di una vera e propria catastrofe, si segnalano passi avanti e passi indietro.
Infine, la situazione è complicata anche dal punto di vista politico. anche perché, come se non bastasse, gli analisti e gli investitori devono far fronte ha un altro avvenimento di grossa portata: l’elezione del presidente degli Stati Uniti d’America.
Chi fa trading e, in generale, si interessa di valute, sa che tanto l’economia quanto la politica impattano sui rapporti tra le varie divise nazionali. E’ ovvio: se la carne al fuoco è tanta, le analisi si fanno più difficili di quanto auspicato. E’ proprio ciò che sta accadendo in questo preciso momento storico: il contesto è incerto, come incerte sono le prospettive dell’euro e del dollaro.
Sia chiaro, le banche commerciali e gli enti di analisi, non si sono risparmiati nemmeno in questo periodo e hanno continuato a produrre stime e previsioni circa l’euro-dollaro. Il consiglio, ovviamente, è di prendere con le pinze qualsiasi conclusione che non sia a brevissimo termine. Per inciso, le previsioni riguardanti la fine dell’anno e l’inizio del 2021, non fanno parte di questa categoria. Insomma il contesto rimane avvolto nell’incertezza.
Le politiche di Fed e BCE
Uno degli elementi da tenere d’occhio se si intende fare luce sul futuro prossimo dell’euro-dollaro è certamente il comportamento delle rispettive banche centrali, ovvero della Fed e della BCE. Tra l’altro, il loro comportamento appare più trasparente che mai, in quanto ogni decisione è preceduta da dichiarazioni inequivocabili in merito, pronunciate allo scopo di preparare gli investitori a cambiamenti di un certo peso ed evitare panico e colpi di coda del mercato, i quali oggi più che mai determinerebbero danni e conseguenze gravi.
Ad ogni modo, come si stanno comportando Fed e BCE? Di quale tenore sono le loro politiche monetarie?
Rispondere a quest’ultima domanda è in realtà molto semplice, anche perché il segno delle loro politiche non può essere che accomodante. E impensabile mettere in pratica politiche anche solo leggermente restrittive in un periodo come questo, segnato da una crisi economica repentina e dai contorni inediti, sia per ciò che concerne i numeri nudi e crudi sia per quanto riguarda le dinamiche che l’hanno innescata.
La questione, casomai, riguarda la forza di queste politiche, ovvero il grado di allentamento che le disposizioni delle banche centrali sono in grado di determinare.
A tutto ciò si aggiungi anche il discorso riguardante le politiche fiscali, che invece sono in capo ai vari governi. Anche da questo punto di vista si segnala una certa tendenza ad allentare la presa e allargare i cordoni, per far fronte alla perdita di posti di lavoro, a una produzione costretta a fermarsi all’improvviso e in maniera quasi totale, a tutte le distorsioni socio-economiche scaturite dalle politiche di distanziamento sociale.
Ebbene, dal punto di vista fiscale e monetario, l’Europa e gli Stati Uniti si stanno muovendo, da un lato, in modo simile e dall’altro in modo tutto sommato diverso.
Posto che entrambe le banche centrali hanno Imbastito Quantitativi Easing pesanti e a lungo termine, in alcuni casi senza una scadenza precisa, le manovre fiscali appaiono divergenti su alcuni punti.
Non c’è che dire: l’Europa, in quanto a sussidi e sostegno al lavoro, si è posto a un livello nettamente superiore agli Stati Uniti. Non è un caso, quindi, che l’emorragia di posti di lavoro sia stata molto più pesante negli USA che nei paesi della vecchia Unione Europea.
Tutto ciò ha generato un impatto di non poco conto sulle valute. In definitiva, nonostante tutto, l’euro sta esprimendo una forza maggiore rispetto al Dollaro. Come si evince da qualsiasi grafico, l’euro-dollaro è dunque posizionato in una fase rialzista (tra alti e bassi, ovviamente). Esso è destinato a durare a lungo? Continuerà anche nel 2021? A questa domanda ha risposto ANZ Bank.
Le previsioni di ANZ Bank
ANZ Bank prevede che il trend ascendente dell’euro-dollaro continuerà ancora per un po’ di tempo. Per adesso, sia chiaro, questo trend risulta ancora equilibrato, incapace di esprimere oscillazioni di prezzo notevoli.
Immaginando politiche monetarie e fiscali sostanzialmente immutate da qui alla fine dell’anno, ANZ Bank prevede un euro dollaro a 1,21 a dicembre del 2020.
Tuttavia, prevede anche un ulteriore allentamento delle politiche monetarie e fiscali da parte di Fed e governo degli Stati Uniti, finalizzate all’implementazione di programmi di ricostruzione, piuttosto che di carattere emergenziale. In questo contesto, il biglietto verde dovrebbe perdere ancora più terreno e indebolirsi a favore di una moneta unica, le cui politiche probabilmente hanno già espresso il massimo potenziale in termini di allentamento. Da qui, la previsione di 1,21. La banca comunque non esclude che possa essere superata questa quotazione, per quanto in maniera provvisoria. Ad ogni modo, suggerisci un range di 1,20-1,25.