Lo Stop Loss è uno strumento fondamentale per l’attività di trading, a prescindere dal mercato, dallo stile di investimento e dall’approccio temporale (a breve termine, a lungo termine etc.).
Molti, però, considerano lo Stop Loss alla stregua di un qualsiasi altro strumento di Risk Management, senza tributargli la giusta importanza. E’ bene, dunque, rendere merito a questa cruciale risorsa, elencando i sei motivi che ne giustificano l’impiego. Lo faremo nel corso di questo articolo
Cos’è lo Stop Loss
Prima di parlare dei motivi che rendono lo Stop Loss insostituibile, è bene dare di esso una definizione quanto più possibile chiara ed esaustiva, a favore ovviamente dei principianti e di chi ancora non ha iniziato a praticare il trading in maniera consapevole.
Lo Stop Loss è il prezzo raggiunto il quale il trader esce in maniera più o meno automatica dal mercato. Ovviamente, non esiste uno Stop Loss, bensì svariati Stop Loss. È il trader infatti a deciderlo, in base a valutazioni riguardanti l’entità del rischio cui si sta esponendo e la massima perdita che intende accettare.
Esistono Stop Loss stretti e Stop Loss larghi, Stop Loss conservativi e Stop Loss coraggiosi. Allo stesso modo, ne esistono di stabili e dinamici (che cambiano in base alle performance del mercato). A prescindere delle varie tipologia a disposizione, lo Stop Loss ha sempre lo stesso scopo: limitare le perdite eventuali, far sì che siano accettabili e mai fuori controllo.
Non è semplice impostare correttamente uno Stop Loss. Se infatti è troppo stretto, potrebbe provocare l’uscita dal mercato quando il trade nutre ancora speranze di “rimettersi in carreggiata”, causando dunque un mancato guadagno. Di contro, se lo stop Loss è troppo largo, le perdite potrebbero rivelarsi molto più gravi del previsto, sostanziando per il trader un danno oggettivo.
Nonostante queste difficoltà, è impossibile o per meglio dire pericoloso rinunciare allo Stop Loss. Il motivo principale è insito nel suo scopo, ma ce ne sono molti altri in grado di rendere l’idea della sua importanza.
Permette di controllare il rischio
Se lo Stop Loss è impostato bene, o almeno è impostato secondo criteri di sufficienza, allora il Trader è attrezzato per affrontare qualsiasi tipo di rischio. Anche la fase di mercato più concitata, perde gran parte della sua pericolosità intrinseca. Molto banalmente, il trader ha uno strumento per uscire dal mercato “in tempo”, prima che il mercato possa nuocere in maniera inaccettabile o addirittura irreversibile.
Ovviamente, sta al trader decidere la “quantità” di rischio che può permettersi. In base a questa valutazione, opta per uno Stop Loss stretto, quindi vicino al prezzo di entrata, piuttosto che largo, quindi lontano dal prezzo di entrata.
Permette di gestire meglio il denaro
Lo Stop Loss è in primo luogo uno strumento di gestione del rischio, in quanto “normalizza” la capacità del mercato di concretizzare una perdita. Dal momento che si tratta di perdite “economiche”, tuttavia, lo Stop Loss è anche uno strumento di gestione del denaro.
In base alla definizione dello Stop Loss, il trader ha pieno controllo sulla “peggiore delle ipotesi”, sulla massima perdita che quel trade specifico può causare.
Non è un caso che l’individuazione dello Stop Loss sia legata a doppio filo con tutte le altre attività riconducibili al Money Management, soprattutto quelle che consentono di definire l’investimento per singolo trade.
E’ rassicurante dal punto di vista emotivo
Questo motivo ha ovviamente un carattere psicologico. Lo Stop Loss non è solo uno strumento di contenimento del rischio, non è solo uno strumento di gestione del denaro, ma è anche una risorsa per gestire la propria sfera emotiva. Sull’importanza e sull’impatto delle emozioni sul trading, ci sarebbe molto da dire, ma chi pratica trading già da qualche tempo sa ovviamente di cosa stiamo parlando.
Svolgere una qualsiasi attività di trading significa esporsi a una pressione emotiva non indifferente. In primis, perché vi è sempre il rischio di perdere, vista l’incertezza che (almeno all’apparenza) domina il mercato. In secondo luogo, perché la posta in gioco è per definizione alta: il proprio capitale.
In questo contesto, lo Stop Loss si configura come uno strumento in grado di rassicurare. Il trader, se ha impostato lo Stop Loss in maniera corretta o almeno sufficiente, sa per certo che non potrà perdere oltre una certa cifra. Si tratta di un vantaggio in termini psicologici davvero importante.
Consente un rapido recupero delle perdite
Uno dei più gravi problemi che il trader deve affrontare quasi giornalmente riguarda la gestione delle perdite, non tanto nel momento della loro formazione quanto nella fase di recupero. Quando un trade fallisce, il trader si sente in dovere di colmare la perdita, di recuperare quanto perso. Si tratta di un’esigenza legittima ma allo stesso tempo fisiologica. Ora, se la perdita non è stata eccessiva, quel recupero è maggiormente alla portata di mano. Lo Stop Loss interviene proprio da questo punto di vista: rende le perdite accettabili, le tiene sotto controllo, e pone in essere le condizioni per un recupero in tempi brevi.
Permette di automatizzare l’uscita dal mercato
Quest’aspetto coinvolge soprattutto chi utilizza lo Stop Loss nella maniera più intelligente possibile, ovvero associa alle attività di impostazione anche tecniche di impiego “automatico”. In questo caso, non sta al trader uscire dal mercato una volta raggiunto lo Stop Loss, ma a un software in grado di operare in maniera autonoma. Ovviamente, esistono vari gradi di automazione, e quello che permette l’uscita in caso di Stop Loss è certamente il più basilare. Già solo questo, però, è sufficiente a sgravare il trader del grosso del lavoro, sia tecnico che emotivo. Anche perché, come molti traders sanno, uscire dal mercato è lo stesso tempo facile e difficile. C’è sempre la speranza che gli avvenimenti volgano per il meglio.