Il boom del Bitcoin di questi ultimi mesi ha suscitato grande scalpore, sebbene non sia la prima volta che la criptovaluta sia coinvolta in rivalutazioni così imponenti. Molti, giustamente, hanno paragonato la cavalcata del 2021 a quella del 2017, prevedendone tra l’altro gli stessi nefasti esiti. Tuttavia, la questione è più complessa di quanto si possa immaginare, e ciò che sembra paragonabile in realtà non lo è, o non lo è per intero.
Ne parliamo in questo articolo, spiegando in parole povere la vera dimensione del boom del Bitcoin e presentando alcune differenze tra la situazione del 2021 e quella del 2017.
Il Bitcoin in pillole
Il Bitcoin attualmente (a inizio maggio) viaggia sopra i 50.000 dollari. Una cifra pazzesca, che però non rappresenta il massimo di sempre. Questo è stato toccato, infatti, meno di un mese fa, il 13 aprile, quando la celebre criptovaluta venne scambiata a oltre 63.000 dollari.
Dopo, il calo. Molti prevedevano un rapido “sgonfiamento” del fenomeno Bitcoin, dunque un trend marcato e radicale, in modo del tutto simile a quanto accaduto nel 2018, dopo il picco di dicembre 2017. Tuttavia, non è accaduto così. Dopo aver toccato quota 49.000 dollari (o poco più) è ritornato a crescere, smentendo di fatto i più pessimisti.
In questo momento, il trend è ascendente dopo aver percorso l’ultima parte di aprile in laterale (evento già di per sé notiziabile, trattandosi del Bitcoin).
I 3 motivi perché il 2021 è diverso dal 2017
Già da queste poche informazioni, si comprende come il boom del 2021 del Bitcoin, che in realtà getta le sue radici nell’anno scorso, sia molto diverso dal boom del 2017. In qualche modo, almeno a giudicare dalle fasi immediatamente successive al picco, è un po’ più stabile.
Per comprendere le differenze tra queste due fasi storiche, possiamo fare riferimento all’analista Ed Cooper, Head of Crypto di Revolut, recentemente intervistato dal magazine online di settore Money.it.
Il Bitcoin non è più una novità
La prima differenza risiede nel posto che il Bitcoin occupa nell’immaginario collettivo. Ebbene, il posto che occupa nel 2021 è ben diverso da quello che occupava nel 2017. All’epoca, il Bitcoin rappresentava una novità, un asset in grado di “spaccare” il mercato, di sconvolgerlo con dinamiche mai viste e in grado di portare avanti una battaglia contro le valute fiat e la centralizzazione. Speranze, in realtà, disilluse, ma sintomo di un coinvolgimento emotivo.
Oggi il Bitcoin è un asset molto più conosciuto, sia in termini di risvolti per il mercato sia in termini prettamente tecnici. In un certo senso, è un asset come gli altri. Ciò pone le basi per un atteggiamento più razionale da parte degli investitori. Proprio in virtù di questo cambio di passo di approcci e percezione, il Bitcoin sta performando in modo simile agli altri asset speculativi, pur – ovviamente – conservando un carattere di stranezza e diversità rispetto agli altri.
L’aumento percentuale è in realtà inferiore
Un’altra differenza è prettamente numerica, ma traccia comunque solco tra l’aumento di quest’anno e quello del 2017.
E’ vero, il massimo raggiunto dal Bitcoin in questa tornata è molto più alto da quello del 2017. Eppure va rilevato che il punto di partenza del 2017 era posizionato parecchio più in basso rispetto al punto di partenza del 2020. In buona sostanza, gli aumenti percentuali sono diversi.
In questo boom del Bitcoin, il valore è aumentato di circa cinque volte. Nel boom del 2017, il valore era aumentato addirittura di quattordici volte. Ciò è indicativo di un percorso di crescita prima disordinato, ora più ordinato, sebbene comunque fuori dal comune.
E’ cambiata la demografia degli investitori
Un’altra differenza molto importante ma che non viene comunicata a sufficienza risiede nella demografia, ovvero nelle caratteristiche dell’investitore medio del Bitcoin. Attualmente, la sua età supera i cinquant’anni. Nel 2017 era di parecchio inferiore. E’ ovvio: un cinquantenne, in media, ha più liquidità, dunque il mercato ha maggiori opportunità di crescere, evento che si è effettivamente verificato.
E’ migliorato il contesto
In realtà, è il contesto attorno al Bitcoin a essere migliorato. Ed Cooper non ha specificatamente parlato nell’intervista, partendo da una riflessione (sacrosanta) sul miglioramento del contesto tecnologico, reso possibile dall’immissione sul mercato di piattaforme di scambio user-friendly.
Ma il contesto è migliorato anche da altri punti di vista. Per esempio, la finanza mainstream si è in un certo senso aperta al Bitcoin, conferendogli una autororevolezza che prima non aveva. Questo, ovviamente, ha inciso sulla stabilità del percorso di crescita.