Il Bitcoin è stato protagonista di una formidabile ascesa in questo 2020, tale da fare impallidire il già straordinario rally del 2017. Ha concluso l’anno con il massimo storico, superando, e di gran lunga, la soglia psicologica dei 20.000 dollari. Che 2021 sarà per il Bitcoin? Proseguirà il trend discendente? Raggiungerà nuovi impensabili massimi o piuttosto crollerà, come è accaduto negli anni successivi al primo picco?
Nell’articolo cercheremo di rispondere a questa domanda. Faremo il punto della situazione, parlando delle cause che hanno portato il Bitcoin a queste vette insperate, proporremo qualche spunto di riflessione e riporteremo il parere di alcuni analisti.
Un Bitcoin sorprendente
E’ sufficiente dare un’occhiata al grafico per comprendere le dimensioni del successo del Bitcoin in questo 2020. E’ partito non proprio in sordina, ma quasi, con un quotazione di poco superiore ai 7.000 dollari. Tra l’altro, veniva da un trend discendente, per quanto moderato, seguente al picco di 11.000 dollari di luglio 2019. Ebbene, ha concluso l’anno al di sopra il picco del 2017. Un anno pazzesco, quindi…. Ma non “uniforme”.
Anzi, la crescita del Bitcoin è andata incontro a un’accelerazione drammatica proprio negli ultimi mesi, a partire dall’autunno. A inizio ottobre, la criptovaluta sostava ancora intorno agli 11.000 dollari. Ciò significa una crescita del 150% in meno di tre mesi, una impresa straordinaria, che fa impallidire quella di tre anni fa.
Nel mezzo, un trend discendente, una fase “quasi” laterale, per quanto laterale possa essere il Bitcoin, e una timidamente ascendente.
Il trend discendente ha interessato la prima parte dell’anno, e ha visto il suo clou a febbraio-marzo. Il mondo affrontava la prima ondata del virus e molti asset sono entrati in sofferenza. Tra questi, c’è stato il Bitcoin, che è passato dai 9.600 dollari di fine febbraio ai 5.600 dollari di metà marzo. Dopo una ripresa più o meno rapida, che l’ha portato ai livelli pre-covid già a fine giugno, il Bitcoin si è mosso in direzione (più o meno laterale) fino all’esplosione di autunno.
Il picco del Bitcoin significa molto per il mondo degli investimenti e delle criptovalute. Infatti, se il primo rally, quello del 2017, poteva essere giustificato come l’esplosione della classica novità finanziaria, ora non si può negare che il Bitcoin sia una realtà. Anche perché ne è passata di acqua sotto i ponti.
La criptovaluta, infatti, si è attestata, se non come mezzo di pagamento, comunque come asset di investimento “dignitoso”, paragonabile a tutti gli altri. L’alone di mistero che aleggiava intorno al Bitcoin si è parzialmente diradato. Il merito va certamente alla diffusione della tecnologia della blockchain, che ora piace molto a governi e istituzioni, ma anche alla nascita di piattaforme di scambio affidabili, che hanno allontanato il rischio truffa. Senza contare la diffusione dei future sui Bitcoin, che hanno contribuito (e non poco) alla loro “normalizzazione”.
Perché il Bitcoin sta stupendo tutti
Prima di lanciarci in una previsione circa il 2021 del Bitcoin, o parlare delle previsioni altrui, è bene fare il punto sulle cause che hanno portato al record di quest’anno. Perché il Bitcoin è cresciuto così tanto e così in fretta?
Ebbene, il primo fattore da prendere in considerazione è di natura squisitamente tecnica. Molto banalmente, si è ridotta grandemente l’offerta. A sua volta, la causa di questa riduzione va rintracciata nell’ultimo halving, che ha preceduto di qualche mese l’inizio del rally. Per chi non lo sapesse, l’halving è un meccanismo automatico che dimezza l’emissione della criptovaluta a seguito del mining. Si tratta di uno strumento “programmato” per regolarizzare il prezzo del Bitcoin e per impedire svalutazioni, necessario se si considera che le valute virtuali non godono dell’intervento di alcun ente di controllo (come per esempio sono le banche centrali per le valute tradizionali).
A questa diminuzione dell’offerta si è associato un aumento della domanda. Ora, è possibile interrogarsi sui motivi di questa crescita. Ebbene, i motivi sono numerosi. Ha di certo inciso il miglioramento dell’immagine del Bitcoin o, più propriamente, del mondo crypto in generale. Quando gli investitori hanno realizzato che anche governi e banche centrali guardavano con favore alla creazione di criptovalute, di colpo il settore ha smesso di essere teatro di truffe ed è diventato un terreno di caccia per gli investitori, più di quanto non lo sia stato fino a quel momento. Questo cambio di percezione ha riguardato solo alcuni, sia chiaro, anche perché buona parte degli investitori era già informato sulla vera natura del Bitcoin.
Infine, ha certamente influito il clima economico, con tutto ciò che ne è conseguito per le politiche monetaria. La verità è che il Bitcoin si sta attestando come bene rifugio, quasi come se fosse un nuovo oro (anzi, da molti è considerato come tale). Dunque, in un contesto nel quale quasi tutte le economie sperimentavano cali di PIL drammatici, politiche monetarie ultra-espansive e in grado di abbattere radicalmente i rendimenti, gli investitori hanno guardato altrove… E alcuni hanno guardato al Bitcoin.
Le cause che hanno determinato il trend ascendente del 2020 sono quindi molto diverse da quelle che hanno determinato il trend ascendente del 2017. In qualche modo sono… Più solide. Tre anni fa gli investitori sono stati spinti dalla novità, e hanno posto in essere una sorta di corsa al Bitcoin. A questa tornata, i fattori ascendente sono di natura più tecnica ed economica. Ciò potrebbe allontanare una volta per tutte lo spettro dell’esplosione della bolla finanziaria. Il Bitcoin, se non esattamente un mezzo di pagamento, è certamente un asset di investimento degno di questo nome.
Il 2021 del Bitcoin
Molti si sono espressi sulle sorti del Bitcoin, in riferimento al 2021 e non solo. Una delle visioni più equilibrate, diciamo nella media, è quella di PlanB Global Macro Investor. Si tratta comunque di una previsione da far tremare i polsi, e questo la dice lunga sulle prospettive della criptovaluta. Ad ogni modo, PlanB Global Macro Investor crede che il Bitcoin possa raggiungere i 100.000 dollari già verso la fine dell’anno.
L’aspetto più interessante è comunque il calcolo che sta alla base di questa previsione. Un calcolo complesso, che mette in relazione l’offerta esistente con quella che, in prospettiva, entrerà in circolazione nel periodo di analisi. Ebbene, il calcolo arride al Bitcoin, segnalando una situazione in cui l’offerta, comunque, si pone al di sotto della domanda. Questo, per la famosa legge della domanda e dell’offerta, suggerisce un aumento dei prezzi.
Della stessa opinione è Anthony Pompliano, volto noto del trading crypto e co-fondatore di Morgan Creek Digital. Anche secondo lui il Bitcoin raggiungerà i 100.00 dollari entro la fine del 2021. I motivi che adduce, però, sono squisitamente monetaria. Infatti, pone l’accento sulle politiche monetarie delle varie banche centrali, che anche nel 2021 saranno ultra-espansive, e dunque responsabili di una inevitabile svalutazione delle valute tradizionali.
In questo contesto, gli investitori potrebbe considerare il Bitcoin come un bene rifugio a tutti gli effetti. Pompliano allarga l’orizzonte ai prossimi anni, ovvero al momento in cui si svolgerà il prossimo halving (il 2024). L’analista ha parlato di tempesta perfetta, per quanto ancora in avvicinamento, e di condizioni ideale per una esplosione leggendaria della valuta digitale.
Fa scalpore, però, la previsione di Citibank (che però è datata novembre 2020). Ebbene, la banca americana crede che la criptovaluta possa toccare i 318.000 dollari entro la fine del 2021. Una soglia pazzesca, anche considerando i tassi di crescita dell’anno che si è appena concluso. Da dove nasce l’ottimismo di Citibank? In primis, dalla convinzione che il Bitcoin possa ricoprire il ruolo di “nuovo oro”. In secondo luogo, dalla consapevolezza che l’offerta di criptovaluta è estremamente limitata. Lo è oggi e lo sarà ancora di più in futuro (vedi halving).
Un altro fattore che Citibank giudica determinante riguarda le già citate politiche monetaria espansive delle banche centrale. Esse, infatti, hanno determinato un calo drammatico dei rendimenti, e spostato l’attenzione di alcuni investitori speculativi. Ebbene, il Bitcoin potrebbe rappresentare una destinazione di investimento particolarmente frequentata nel 2021.
Le opinioni, come avete visto, non sono poi così discordante. Quelle che abbiamo riportato qui parlando di un Bitcoin in grande spolvero anche nel 2021, certo con le opportune differenze. Ciò che conta è che le analisi di fondo collimano, soprattutto per quanto concerne le cause che hanno portato alla recente crescita e ai fattori che risulteranno determinanti nel prossimo anno (rapporto tra domanda e offerta, politiche monetarie, cambio della percezione degli investitori).