Criptovalute e Forex, due mercati particolarmente apprezzati dai trader in questo periodo storico. Molti, soprattutto “da fuori”, tendono ad accomunare questi due ambiti dell’investimento speculativo, facendoli passare per simili o semplicemente contigui.

Pur avendo alcuni elementi in comune, criptovalute e valute, però, sono due asset class completamente diverse.

Diverse sono le meccaniche che muovono i prezzi, diversi sono i rapporti di interdipendenza con le altre asset class, e lo stesso si può dire del modo in cui reagiscono agli eventi esterni.

In questo articolo affrontiamo l’argomento, esponendo le differenze tra valute e criptovalute, e spiegando perché in fondo il paragone tra le due asset class non può reggere. Infine, cercheremo di rispondere a una domanda particolare: in che cosa è meglio investire? 

Criptovalute e valute: perché sono sulla cresta dell’onda

Prima di parlare delle differenze tra criptovalute e valute, è bene fare il punto sulla loro fama, sul perché attualmente figurano sulla cresta dell’onda. In effetti, soprattutto su internet, quando si parla di trading online si fa spesso riferimento alle crypto e al Forex. Il volume delle conversazioni riguardanti questi due mercati supera persino quello delle azioni, asset class che per lungo tempo (e forse anche tuttora) è stata considerata come sinonimo di investimento speculativo.

In realtà, le ragioni per cui le criptovalute e il Forex hanno raggiunto questa fama sono diverse.

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Il Forex è salito alla ribalta parecchi anni fa in quanto spinto da una nuova classe di intermediari che, a partire dalla diffusione delle nuove tecnologie, ha cominciato a estendere il suo bacino d’utenza anche presso la gente comune: i broker. A quel tempo, le valute davano l’impressione di essere l’asset class perfetta per questo scopo, ovvero per Introdurre i “profani”  al trading online. In effetti, ma lo vedremo in seguito, il trading con le valute, ovvero il Forex trading, ha proprio l’immediatezza tra i suoi pregi principali.

Discorso radicalmente diverso per le criptovalute. Esse hanno conquistato la ribalta in virtù delle vicende del Bitcoin, il quale si è reso protagonista di una evoluzione come raramente se ne erano viste nella storia degli investimenti. Basti ricordare l’incredibile cavalcata del 2017. Anche prima si erano accesi i riflettori, grazie soprattutto a una struttura particolare e che puntava sull’indipendenza assoluta. Ma è proprio a partire dal 2017 il che Bitcoin insieme a tutte le altre criptovalute hanno acquisito una fama incredibile.

Criptovalute e Forex: cos’hanno in comune

Checché ne dica l’immaginario collettivo, criptovalute e valute tradizionali hanno ben poco in comune. Se proprio si intende ricercare qualche elemento che possa accostare le due asset class, si potrebbe fare riferimento a quella che è la loro funzione ufficiale. Sulla carta, tanto le criptovalute quanto le valute sono dei mezzi di pagamento, ovvero dei beni che consentono di acquistare altri beni. Cioè assolutamente vero per quanto concerne le valute tradizionali, mentre è tutto da dimostrare per le criptovalute. Infatti, sono ben poche le occasioni e i contesti in cui è possibile acquistare alcunché con il Bitcoin o con l’Ethereum. Dunque, persino questo elemento in comune va preso con le pinze.

Per il resto, si può affermare che entrambe consentano un trading indiretto abbastanza agevole, ovvero un trading attraverso prodotti derivati, che ponga gli asset come sottostanti e non come bene commerciato nell’immediato. Tra i prodotti derivati più utilizzati spiccano i CFD e i futures, per quanto questi ultimi siano rari nel trading delle criptovalute

Criptovalute e valute: perché sono estremamente diversi

Come ampiamente accennato nei paragrafi precedenti, le valute e le criptovalute sono due asset class radicalmente diverse. Lo sono da molti punti di vista: tecnici, procedurali, gestionali.

La differenza più grande risiede nei meccanismi di determinazione del prezzo. Le valute hanno alle spalle delle entità in grado di determinare in maniera più o meno diretta il loro valore. Il riferimento è ovviamente alle banche centrali, le quali possono restringere e ampliare l’offerta valutaria in base a politiche monetarie più o meno restrittive. Sia chiaro, tale impatto non è voluto, o per meglio dire non rappresenta lo scopo delle banche centrali. Possiamo assimilarlo in realtà a un effetto collaterale, a una conseguenza tecnica di politiche monetarie che hanno lo scopo di tenere a bada i prezzi e mantenere una inflazione costante al 2%.

Discorso radicalmente diverso per le criptovalute. Esse, quasi per definizione, sono del tutto svincolate dall’azione di agenti esterni che possano in qualche modo impattare sulla offerta dell’asset. Anzi, le criptovalute sono nate proprio con l’intento di fornire un mezzo di pagamento completamente libero e indipendente. Certo, meccanismi di contenimento dell’offerta di tanto in tanto si segnalano anche del mondo crypto, ma sono meccanismi automatici e che nulla hanno a che vedere con la discrezionalità delle banche centrali.

Questa differenza pone in essere, un po’ a cascata, tante altre differenze. In primis, sulla leggibilità della asset class. Le valute sono molto più leggibili delle criptovalute. In buona sostanza, il trader ha a disposizione molti elementi per intuire il movimento dei prezzi se non altro per comprendere la fase in cui la valuta stessa si trova. Non a caso, uno dei pilastri dell’analisi del Forex Trading è proprio il monitoraggio e lo studio delle azioni delle banche centrali.

È veramente complicato invece praticare una buona analisi sul Bitcoin, Ethereum etc. In quanto viene a mancare un fattore di impatto fondamentale.

A sua volta, ciò rende le criptovalute un asset class letteralmente in balia degli scambi. Si può affermare che il prezzo delle criptovalute sia determinato quasi esclusivamente dalle contrattazioni. Ciò di base non è un male, ma lo diventa se la liquidità scarseggia e quindi i grossi player possono esercitare un peso importante e in grado, quello sì, di impattare sul mercato. E’ anche questa la ragione delle profonde oscillazioni che coinvolgono le criptovalute, che non hanno nulla a che vedere con quelle, pur significative, delle valute tradizionali.

Altre differenze riguardano anche il modo e gli strumenti per fare trading. Lo abbiamo già detto, entrambe le asset class possono essere tradate attraverso prodotti derivati, che le pongano come sottostanti. Non è un caso che molti Broker offrono CFD sia a base di valute sia a base di criptovalute.

Le divergenze si segnalano, però, sul fronte del trading diretto. Sia chiaro, è possibile praticare il Trading diretto anche con le criptovalute, ma esso risulta difficoltoso e gravato da alcuni limiti tecnici delle stesse. La verità è che le transazioni di criptovalute sono ancora lente e in alcuni casi rischiose. Inoltre, molte piattaforme di scambio diretto, i famosi Exchange, lasciano a desiderare in quanto a sicurezza. In buona sostanza, il trading diretto con le criptovalute pare molto più macchinoso e parecchio meno immediato, a dispetto di quanto accade invece per le valute tradizionali.

Queste dinamiche, è ovvio, riducono la scelta e il margine di discrezione a disposizione dei trader di criptovalute. Non è un caso che la maggior parte di essi facciano trading proprio attraverso i CFD. In linea teorica potrebbero farlo anche per mezzo dei futures, ma i features dedicati alle criptovalute sono limitati al Bitcoin e, a dire il vero, peccano in liquidità.

La vera natura delle criptovalute

Alla luce di questa differenze, tutti possono farsi un’idea circa la reale appetibilità delle criptovalute. Molti, potrebbero pensare che la scelta più corretta sia quella delle valute tradizionali, e che in fondo non valga la pena investire sulle criptovalute. Non è una tesi che ci sentiamo di respingere o di appoggiare al 100%, anche perché ogni Trader ha una storia a sé stante e la scelta alla fine è responsabilità del singolo.

Tuttavia, se si dà adito alle dichiarazioni dei policy maker, non si può non manifestare un certo scetticismo circa le valute virtuali. Certo, i detrattori, tra i board delle banche centrali, non mancano e la loro presenza è giustificata anche dalla volontà di evitare l’insorgere di distorsioni e di atteggiamenti che possano in qualche modo minare la consueta e fisiologica trasmissione monetaria. Tuttavia, è necessario valutare anche l’opinione di esperti di questo calibro.

Un punto fermo, sul quale non si può discutere, però c’è. Esso riguarda la vera natura delle criptovalute. Per quanto si stiano affacciando all’economia reale, e sgomitando per essere riconosciute come mezzi di pagamento, ancora non possono essere considerati come tali. Sono veramente pochi i contesti e gli ambiti in cui è possibile “spendere” i Bitcoin come qualsiasi altra valuta.

Dunque, cosa sono le criptovalute in realtà? La risposta è più semplice di quanto si possa immaginare. Essi non sono altro che un asset di investimento, paragonabili sotto questo punto di vista a un titolo azionario, piuttosto che a una materia prima. Per giunta, sono anche asset di investimento caratterizzati da profili di rischio non trascurabile.

Ecco, dato per buono questo punto di partenza, è possibile approcciarsi al mondo delle criptovalute in modo potenzialmente proficuo, riuscendo così a massimizzare i profitti e a contenere gli effetti collaterali del trading crypto.

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Il consiglio comunque è di giungere preparati all’appuntamento con il mercato e di non vivere il trading crypto come se fosse un’avventura. Anzi, è necessario mantenere sempre e comunque un atteggiamento quanto più possibile professionale basato su prassi tecniche consolidate. Esse devono riguardare sia il complesso tema dell’analisi sia la fase operativa, che è poi quella che causa i maggiori grattacapi anche soprattutto dal punto di vista psicologico. Allo stesso modo, è da bandire qualsiasi atteggiamento che accosti la pratica del trading a quella del gioco d’azzardo. Rispettare questo imperativo è più difficile di quanto possa sembrare, anche perché le campagne pubblicitarie di alcuni broker non vanno in questa direzione, e anzi presentano il trading delle criptovalute come una sorta di paese dei balocchi, come il regno delle opportunità. Le occasioni di profitto non mancano ma non mancano esattamente come in qualsiasi altro mercato.D’altronde, abbondano anche i rischi.

Un altro consiglio è di non derogare alle regole del Money e del Risk management. Se appartenete alla categoria dei principianti il vostro scopo primario è di assimilare le tecniche che consentono di controllare il rischio e proteggere Il patrimonio. Se invece siete dei trader più o meno navigati e intendete spostarmi verso le criptovalute, semplicemente non abbandonate le prassi eseguito fino a questo momento.