Anche se i mercati stanno attraversando una crisi che potrebbe non avere precedenti per colpa dell’emergenza sanitaria in atto per via della diffusione del Coronavirus che sta facendo registrare sempre più contagi, alcune aziende stanno comunque continuando a lavorare per cercare di spingere sull’adozione del Bitcoin e di tante altre criptovalute.
Nel corso delle ultime ore, sono stati lanciati due comunicati separati che hanno destato un certo interesse, in cui Coinbase e il famoso browser web Opera, hanno svelato di aver intrapreso dei miglioramenti sostanziali proprio per il raggiungimento dell’obiettivo di cui sopra.
Ora la carta Coinbase si può sfruttare con Google Pay
Possiamo considerare CoinBase come una delle più importanti società di scambio di beni digitali presenti sul mercato americano e, tra le varie opzioni che vengono offerte, c’è anche quella di poter utilizzare una carta per gestire le proprie criptovalute grazie una vera e propria collaborazione intrapresa con Visa. Dopo una lunga trattativa, questa carta finalmente consente agli utenti di cominciare a spendere Bitcoin, così come altre criptovalute, senza usare altri mezzi, tramite il proprio account Coinbase, mediante la piattaforma di Google Pay.
In base alle prime conferme, pare proprio che sia la prima azienda in grado garantire agli utenti la possibilità di portare a termine dei pagamenti mobile usando delle cripto valute. Un’opzione che, al giorno d’oggi, è stata proposta solo a determinate nazioni, come ad esempio Belgio, Finlandia, Regno Unito, Slovacchia, Italia e Francia tra le altre. Ad ogni modo, stando a quanto è stato riportato da parte di Coinbase, il supporto nei confronti di tale carta continuerà a progredire e ad ampliarsi. Inoltre è da evidenziare, che nelle ultime ore è arrivata notizia della conferma del supporto anche di Apple Pay.
Sì, perché adesso Opera mette a disposizione degli utenti anche l’opportunità di comprare Bitcoin mediante la piattaforma Apple Pay. Solamente gli utenti che risiedono negli Stati Uniti hanno la possibilità di avvalersi di tale funzionalità, potendo comprare Bitcoin ed Ether mediante Apple Pay e le carte di debito. Per poter garantire un tale servizio, Opera ha dato il via ad una collaborazione con Wyre, una società di pagamenti che si occupa di creare delle soluzioni personalizzate e su misura online.
Stando agli ultimi rapporti, le commissioni che sono state poste a debito da Wyre dovrebbero corrispondere alla soglia di 0,30$ più il 2,9% per ciascuna transazione. Una nuova funzionalità che è stata messa a disposizione, almeno fino a questo momento, solo ed esclusivamente per i tre browser che rientrano nell’egida di Opera, ovvero iOS Opera Touch, Opera Android e il browser desktop per la navigazione da computer.
Una notizia che arriva con una tempistica particolarmente azzeccata, dato che proprio in quest’ultimo periodo pare che sia aumentato l’interesse verso l’acquisto e la vendita di Bitcoin. A dare conferma di questo trend sono anche i dati che arrivano da Google Trends, che mete in evidenza come le ricerche con le parole chiave “Compra Bitcoin”, riescono quasi a raggiungere quelle che riportano le parole chiave “Acquista oro”. Insomma, c’è quantomeno la sensazione che la gente possa pensare al Bitcoin come una sorta di bene rifugio, al pari dell’oro.
Chiaramente mancano ancora delle evidenze e il fatto che il prezzo del Bitcoin abbia subito un forte tracollo dopo l’avvento della crisi finanziaria legata al Coronavirus, devono chiaramente portare ad avere la massima prudenza su tale “strumento finanziario”. Solamente qualche giorno fa, però, nell’esatto momento in cui il prezzo del Bitcoin stava subendo un fortissimo calo, le ricerche su Google con le parole chiave “Compra Bitcoin” hanno addirittura sorpassato quelle legate all’acquisto dell’oro. Una tendenza che, inevitabilmente, porta a pensare come l’interesse nelle prossime settimane potrebbe continuare a salire.
I motivi che hanno portato il prezzo del Bitcoin al ribasso
Non è stata una caduta in solitaria, dato che il Bitcoin è crollato nelle ultime due settimane insieme a qualsiasi altro strumento finanziario legato ai mercati azionari globali, dopo l’aumento impressionante del numero dei contagi correlati al Coronavirus.
Ci sono alcuni motivi che possono spiegare come il mercato delle criptovalute non sia stato risparmiato dall’attuale crisi sanitaria e, di conseguenza, finanziaria. L’approccio nei confronti del Bitcoin è legato ad una definizione di investimento ancora decisamente rischioso; infatti il Bitcoin e gran parte delle altre criptovalute hanno subito un ribasso del 50% nel giro di qualche giorno.
Una delle principali motivazioni che possono spiegare tale situazione è legato al fatto che i contanti e la moneta FIAT (la moneta legale) sono l’unico sistema che permette di acquistare beni di sopravvivenza e altri strumenti medici di protezione. Una sorta di corsa alla liquidità che è stata attivata dalla maggior parte delle persone, in un periodo in cui gli investimenti sono inevitabilmente calati nell’elenco delle priorità personali.
Non solo, visto che il mercato delle criptovalute è nato e si sta affermando solo da pochi anni nel mondo della finanza presenta ancora diversi limiti, prima di tutto, il Bitcoin è decentralizzato: non ha una banca centrale in grado di attuare politiche monetarie . È evidente, quindi, che fluttuazioni e altri movimenti piuttosto impattanti, rappresentano la “quotidianità” del Bitcoin. Infatti, l’oro viene considerato ancora il bene rifugio d’eccellenza. E’ sufficiente ricordarsi del comportamento che ha avuto la quotazione dell’oro nel corso della crisi finanziaria che si è abbattuta sull’economia mondiale nel 2008, quando ha dimostrato come le importanti fluttuazioni avute per tutto l’anno, non sono riuscite, di fatto, a rimuovere la percezione che l’oro rimarrà, sempre e comunque, un rifugio affidabile e sicuro.