Tutti nel 2020 conoscono le criptovalute digitali, tanto che anche magazine di lifestyle come Vice.com o portali autorevoli come Wired gli hanno dedicato ampi articoli di approfondimento, spiegando quali sono i pro e i contro di questo servizio che utilizza una rete decentralizzata per eseguire delle operazioni di transazioni finanziarie protette.

Proprio per questo motivo risulta utile valutare questo tipo di sistema scoprendo che il metodo migliore con cui investire è quello di affidarsi a broker di comprovata esperienza, poiché come in tutte le attività finanziarie è necessario affidarsi ad un intermediario che può essere un istituto di credito come una banca o una piattaforma digitale. In Italia non è possibile accedere alle criptovalute attraverso le banche ma si deve necessariamente accedere attraverso piattaforme digitali come Plus500 che è stata tra le prime ad utilizzare le criptovalute per gestire i CFD. (* 82% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuti se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il proprio denaro.).

In effetti il 2020 è partito in maniera piuttosto insolita, specialmente a causa della pandemia del Coronavirus, che dopo aver colpito il colosso economico della Cina, sta avendo un fisiologico effetto domino su diversi titoli, indici azionari e strumenti che fino a poco tempo fa erano ritenuti rifugi sicuri su cui investire e speculare per avere un profitto.

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Oggi invece il mercato valutario tradizionale del Forex, sta subendo una brusca frenata, per via di quella che alcuni analisti esperti hanno già etichettato come la nuova tempesta perfetta su cui bisognerà operare e agire, al fine di evitare ingenti danni economici e gravi perdite.

Alcuni degli analisti e dei broker più catastrofisti si sono espressi definendo il mercato odierno delle materie prime come il petrolio, un possibile cigno nero, spauracchio che da qui a breve, potrebbe coinvolgere anche alcuni titoli legati al suo prezzo che è pericolosamente in fase di ribasso.

Un motivo in più per investire e puntare quindi su titoli e indici a base tecnologica, di cui Bitcoin e le criptovalute, riflettono il drive e il trend odierno. Si sta molto parlando della tecnofinanza, come sistema di investimento del futuro, che in Europa potrebbe esplodere da un momento all’altro, mentre i mercati asiatici, hanno già espresso il loro punto di vista, mostrandosi favorevoli.

La FinTech, dovrebbe vivere la sua migliore stagione, proprio di riflesso rispetto alla tendenza ribassista da parte del mercato valutario e delle materie prime, che appunto sono da sempre considerati dei rifugi sicuri, ma che devono riflettere l’assetto geo-politico e le politiche energetiche di questo delicato momento.

Mentre il braccio di ferro tra Trump e la Cina pare si sia risolto per il meglio, bisogna tenere in considerazione altri aspetti, come il cartello dell’Opec, come le nuove misure della politica economica europea della BCE, con il presidente Lagarde, che sta già facendo dei passi indietro, in favore di nuove misure preventive per aiutare l’euro e i Paesi comunitari.

Di certo il momento offrirà grandi possibilità di realizzare investimenti e di ottenere degli utili, con rischi che però di giorno in giorno, diventano sempre maggiori, perlomeno per quanto riguarda la finanza tradizionale, come il mercato odierno del Forex, per quanto riguarda il cambio di valute.

Secondo il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, le difficoltà economiche della Cina, causate in maggior parte dal diffondersi del Coronavirus, potrebbero avere un serio rischio di contagio sul resto dei mercati limitrofi prima, e dell’assetto economico globale, sull’onda lunga.

Nulla di nuovo e di sostanziale, sul fronte orientale, ma bisogna iniziare a organizzare una linea di resistenza, in termini di investimenti, se si vuole chiudere con un bilancio quantomeno in parità, con questo primo trimestre operativo. Le premesse per investire su asset sicuro, al momento ci sono tutte, puntando però su beni e servizi, considerati fino a poco tempo fa ad alto rischio, ma che oggi tornano nettamente in gioco, per via della delicata situazione geo-politica che stiamo attraversando.