Quando accendiamo la televisione, sfogliamo i giornali o leggiamo gli articoli sulla stampa specializzata sul web, non possiamo assolutamente negare che l’economia e la politica sono le “regine” che riempiono le prime pagine, i Social e i dibattiti dei “salotti” televisivi.

Le Manovre politiche dei Governi, le decisioni dei Policy Makers e le riforme fiscali prendono sempre di più il sopravvento sul dibattito pubblico.

Contrastare la recessione, ridurre la pressione fiscale combattere la disoccupazione e garantire ai lavoratori un’adeguata prestazione previdenziale sono solo alcuni dei più importanti temi e topic centrali all’interno dell’agenda politica.

Data l’importanza crescente di questa disciplina, la Redazione di Ok Forex ha deciso di dedicare un editoriale sulla Politica Economica.

Politica economica: che cos’è questa disciplina?

La politica economica è una disciplina delle scienze economiche che studia e analizza l’efficacia degli strumenti e degli interventi pubblici sull’economia realizzati da enti statali/locali e privati.

Questa definizione di politica economica è un po’ troppo “restrittiva”. Se adottiamo una definizione più completa, questa disciplina economica può essere definita come un insieme di azioni che vengono intraprese dal Governo (policy maker) per esercitare un qualche effetto sul sistema economico di un Paese.

Perché lo Stato e le istituzioni pubbliche e politiche intervengono nell’economia?  Un sistema economico non sempre è in grado di giungere in modo naturale a un determinato obiettivo o ad uno stato di equilibrio e di buon funzionamento.

Di qui, la necessità da parte dei leader politici di intervenire effettuando interventi correttivi volti a modificare lo stato dell’equilibrio del sistema economico.

Politica economica: qual è la finalità?

Data la rilevanza di questa disciplina e di come impatta sempre di più sul funzionamento dei mercati finanziari, sulle decisioni di investimento e sulla propensione del risparmio dei nuclei familiari e delle imprese, la finalità dei Policy Maker nella vita economica è quella di accrescere il benessere collettivo.

Per risolvere i fallimenti di mercato, i Governi politici possono prendere decisioni divergenti dal perseguimento degli interessi generali per perseguire altri interessi particolari.

In linea generale, gli obiettivi che la politica economica e i Policy maker dovrebbero perseguire per il benessere collettivo di un Paese sono ascrivibili ai seguenti:

  • creare posti di lavoro e sostenere il mercato occupazionale;
  • favorire la crescita economica;
  • assicurare la distribuzione del reddito;
  • combattere e monitorare l’inflazione;
  • favorire lo sviluppo economico;
  • risanare le casse dello Stato (equilibrio tra entrate e uscite monetarie).

Approfondimento Eurobarometro: nell’UE gli italiani sono più scettici 

Molto italiani, poco europeisti: a rivelarlo è un sondaggio condotto da Eurobarometro, secondo il quale i cittadini del Bel Paese – nonostante siano favorevoli alla moneta unica – risulterebbero i più euroscettici in assoluto, rispetto a quelli di tutti, e 28 gli stati facenti parte dell’Unione Europea.

Solo il 44% degli italiani, infatti, in un referendum, voterebbe a favore della permanenza in Europa, superando anche la percentuale degli inglesi già chiamati a votare per la Brexit.

Il dato registrato in Italia deve far riflettere, soprattutto, se paragonato al fatto che la maggior parte dei cittadini europei pensa che il proprio paese abbia tratto grandi benefici dall’adesione all’Unione, a partire da quelli economici e per finire alla considerazione del vantaggio e della garanzia di relazioni sicure tra i vari stati e passando ancora per la sensazione che, tramite l’Europa, venga rafforzata anche la democrazia, sia nazionale sia internazionale.

Ma tra le tematiche indagate dal sondaggio rientra anche la percezione delle elezioni del Parlamento Europeo, in programma per il prossimo maggio: rispetto all’ultima indagine, svolta sei mesi fa, è aumentata di ben 9 punti la percentuale di coloro che sanno identificare la data precisa della votazione, passando dal 32% al 41% ma rimanendo – comunque – inferiore a quella dei cittadini europei che, ancora, non sanno la data precisa del voto (44%).

Un altro aumento percentuale si registra tra i cittadini europei che si dicono coinvolti ed interessati al futuro imminente e che, tra i vari problemi da affrontare, mettono in pole position, davanti a tutti gli altri, l’immigrazione, seguita a ruota da economia e disoccupazione.

Politica Economica: Quali sono gli strumenti?

Dato che in un sistema economico gli interventi di politica economica hanno soltanto una funzione di indirizzo, i Policy Maker hanno a disposizione due diversi tipi di strumenti da utilizzare per raggiungere gli obiettivi auspicati.

Strumenti diretti attraverso cui lo Stato interviene direttamente sul sistema economico agendo in prima persona tramite le aziende pubbliche statali o locali.

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Un esempio di strumento diretto? La spesa pubblica, intesa come insieme di risorse finanziarie che vengono utilizzate dallo Stato per erogare servizi pubblici ai cittadini ed imprese e per ripianare i conti pubblici, in particolare, per risanare il deficit di bilancio.

Strumenti indiretti sono quelli che lasciano ai soggetti privati la libertà decisionale sulle proprie scelte economiche.

Un esempio di strumento indiretto? Cosa produrre, come organizzare la propria attività di business, in quale comparto operare etc. Questo vale per un’economia di mercato e NON di certo per un’economia centralizzata (ex paesi Sovietici).

Politica economica: quali sono i rami?

La politica economica si divide in politica di bilancio (o fiscale) e in politica monetaria. Vediamo di cosa si occupano.

Politica fiscale

Politica di bilancio o fiscale è una delle principali leve della politica economica: si tratta di un insieme degli interventi che permettono ai Governi politici di influenzare la domanda aggregata attraverso le variazioni della spesa pubblica, dell’imposizione fiscale e dei trasferimenti.

Una politica fiscale espansiva è ottenuta tramite una riduzione del prelievo fiscale, un aumento della spesa pubblica e/o dei trasferimenti. Gli obiettivi sono: la distribuzione della ricchezza, la crescita economica e l’equità.

Una politica fiscale restrittiva è ottenuta tramite un aumento del prelievo fiscale (pressione fiscale), “tagli” alla spesa pubblica e/o una riduzione dei trasferimenti.

Gli obiettivi sono: la riduzione del debito pubblico e del deficit di bilancio e controllo dell’inflazione dei prezzi dovuto a un’eccessiva domanda interna.

Politica monetaria

La politica monetaria consiste in una serie di azioni compiute dalla BCE che determinano il tasso di crescita dell’offerta di moneta, che influisce sui tassi di interesse.

La politica monetaria restrittiva diminuisce l’offerta di moneta al fine di controllare l’inflazione. Anche se a volte è necessaria, può rallentare la crescita economica e aumentare della disoccupazione.

Contrariamente, la politica monetaria espansiva stimola la crescita economica mediante l’aumento dell’offerta di moneta al fine di aumentare l’indebitamento del settore privato e ridurre la disoccupazione.