Nella parte precedente abbiamo trattato gli errori di tipo psicologico (o che riguardano l’atteggiamento) che è bene non commettere nel Forex trading. Esistono però errori di diverso tipo, marcatamente tecnici, che possono portare ancora più velocemente al disastro. Ecco la lista delle cose da NON fare dal punto di vista tecnico.

Fare troppo affidamento ai software. Tra i contenuti pubblicitari più diffusi spiccano quelli che lodano le capacità dei software di trading automatico. Basta installare un software, impostare brevemente il programma e attendere in tutta tranquillità i profitti. Come abbiamo già specificato nella prima parte, non esistono pasti gratis. E’ impossibile, quindi, pensare che esista un software che, a prescindere dal suo costo, generi di fatto denaro dal nulla.

Certo, l’utilità dei “robot” non è una leggenda metropolitana, ma dipende dai robot. Quelli veri, in grado di rappresentare una risorsa per i trader, necessitano della mente e delle capacità interpretative dell’uomo. Non generano denaro dal nulla, bensì dall’abilità del trader di pianificare, redigere una strategia etc. Stesso discorso per i segnali, che tra le altre cose spesso vengono generati automaticamente. Non bisogna fare cieco affidamento ma come minimo verificarli. O meglio, utilizzarli per verificare le proprie tesi, la propria strategia.

Trascurare l’analisi tecnica. Se il Forex trading è un’attività “intellettuale”, che richiede un dispendio di risorse mentali non indifferente, allora non ha senso trascurare l’analisi tecnica. Sebbene non possa essere definita una scienza, ma solo una disciplina, è un riferimento di inestimabile valore per tutti i trader. Consente di comprendere in quale fase si trova il mercato, mette a disposizione modelli statistici per prevedere l’andamento dei prezzi. Quindi, perché non utilizzarla?

Trascurare l’analisi fondamentale. Questo errore, spesso, viene commesso anche dagli esperti. La questione prende sovente dei contorni ideologici. Secondo alcuni, l’analisi tecnica è sufficiente, tutto ciò che serve sapere si trova già nei grafici. Si tratta di un pensiero sbagliato, segnale di una apertura mentale carente. L’analisi fondamentale è importante quanto la tecnica, e la pratica di entrambe le discipline deve andare di pari passo. Per inciso, l’analisi fondamentale è la disciplina che consente, previo accurato studio dell’ambiente economico e politico, di prevedere il movimento dei prezzi. Trascurarla, vuol dire credere che il mercato sia un ambiente chiuso, preposizione falsa per definizione.

Sbagliare i tempi. Questo è un errore tra i più comuni e allo stesso tempo tra i più insidiosi. Il problema è che sbagliare i tempi è facile, e spesso non ce se ne accorge nemmeno, se non a frittata fatta. E’ bene quindi valutare i punti di ingresso e i punti di uscita con la massima precisione possibile. In questo, viene in aiuto l’analisi tecnica.

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Sovraesporsi. Può capitare che un trader veda un’opportunità all’orizzonte. La valuta, la passa sotto la lente d’ingrandimento dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale. Ne verifica la bontà, pregusti i guadagni e infine investa. Niente di strano, se non fosse per un semplice fatto: molto spesso all’euforia di aver scoperto la classica “vena d’oro nella miniera”, segue un atteggiamento poco prudente. In parole povere, una sovraesposizione. Il trader che si sovraespone, magari deviando dal suo piano di money management, è come quel giocatore di poker che, convinto di vincere, piazza un all-in. Non proprio un esempio nobile per un trader.

Per inciso, la sovraesposizione è sempre grave o rischiosa. Lo è ancora di più, però, se di tradano prodotti con la leva finanziaria. In quel caso, le perdite possono essere estreme.

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