L’analisi fondamentale è una pratica che tutti i trader dovrebbero esercitare, se possibile con una certa regolarità. E’ una delle poche, infatti, che consentono di acquisire una conoscenza approfondita del mercato, anche in ottica predittiva. Allo stesso tempo, non è una pratica facile da padroneggiare, tutt’altro. Secondo alcuni, è anche più ostica della famigerata analisi tecnica. Ciò che più conta, però, è che non esiste “una” analisi fondamentale, ma… Tante. Nello specifico, tante quanto sono le asset class. Ciascun asset class, infatti, impone i suoi ritmi, i suoi approcci, i suoi metodi di indagine. 

E’ utile, in particolare, riflettere sull’analisi fondamentale di due asset class che spesso vengono accostate, forse indebitamente: l’azionario e il Forex.

Quali sono i punti in comune tra l’analisi fondamentale del Forex e l’analisi fondamentale dell’azionario? Scopriamolo.

Un focus sull’analisi fondamentale

Prima di parlare diffusamente dell’analisi fondamentale è bene inquadrare l’argomento, ovvero definire l’analisi fondamentale e spiegare cosa si intenda con questo termine. Ebbene, l’analisi fondamentale è lo studio di tutti gli eventi che accadono al di fuori del mercato e che, in un modo o nell’altro, possono incidere sui prezzi di un asset. Lo scopo è comprendere il mercato nella sua complessità ma anche stimare il futuro prossimo dei prezzi, attività di norma difficile e che comporta sempre un margine di errore più o meno ampio.

L’analisi fondamentale si basa su un sunto: il grafico rivela molto, ma non tutto. Gli elementi in grado di incidere sui vari asset vanno cercati anche altrove, in quanto il mercato non funziona a compartimenti stagni: i vari ambiti del vivere economico si intrecciano. Sotto questo profilo, appare ovvia la distanza rispetto all’analisi tecnica, nella versione più dogmatica almeno.

Spesso, si parla di analisi fondamentale e di analisi tecnica come di due pratiche in antitesi, che si escludono l’un l’altra. E’ vero, propongono visioni diverse, ma ciò non significa che siano incompatibili. Anzi, in realtà sono complementari. La verità è che vanno esercitate assieme, magari uno a controprova dell’altra, o semplicemente per avere una panoramica più completa delle forze che, in quel dato momento, muovono i prezzi. 

Il consiglio, dunque, è di spogliarsi dei dogmi che si frappongono tra il trader e lo sfruttamento proficuo di entrambe le pratiche. In particolare, è bene accantonare la convinzione secondo cui i prezzi scontano tutto. Tale convinzione, infatti, tende a escludere dalla partita proprio l’analisi tecnica, privando il trader di uno strumento utile, se non essenziale, per far fronte all’incertezza dei mercati.

Lo accennavamo all’inizio, praticare l’analisi fondamentale non è affatto semplice. I motivi sono essenzialmente due. In primis, è una questione di interpretazioni. Se l’analisi tecnica eleva il calcolo e la statistica a elementi essenziali, l’analisi fondamentali vive – appunto – di interpretazioni, di associazioni ed elaborazioni più discorsive. Dunque, a contare è soprattutto l’esperienza e la competenza del trader.

Il secondo motivo risiede nelle peculiarità di ciascun asset. Se gli strumenti dell’analisi tecnica, alla fine dei giochi, sono sempre gli stessi, i market mover dell’analisi tecnica cambiano spesso da asset ad asset. D’altronde, ciascun asset è mosso da eventi, dinamiche e dati esterni “propri”, che ne rivelano l’interdipendenza con il mondo reale.

Forex vs azionario: punti in comune e differenze

Il Forex e l’azionario sono due mercati che spesso vengono accostati, ma che in realtà sono molto differenti. Lo sono proprio per i meccanismi di formazione del prezzo. Le valute sono suscettibili dell’ambiente economico, delle azioni delle banche centrali (che ne regolano l’offerta) e delle contrattazione. I titoli azionari sono ovviamente suscettibili delle contrattazioni e dell’ambiente economico, ma anche delle performance delle società emittenti.

Di seguito, analizziamo differenze e punti in comune delle “due analisi”.

Le differenze tra l’analisi fondamentale dell’azionario e l’analisi fondamentale del Forex

Le differenze, appunto, stanno soprattutto nella classe di market mover che va presa in considerazione. Prendiamo le banche centrali, per esempio, che tra l’altro sono tra gli enti più importanti del panorama economico finanziario. Ebbene, il loro peso è di gran lunga più evidente se si commercia in valute. Le decisioni delle banche centrali impattano in modo drammatico sul Forex, in quanto con la modifica dei tassi di interesse e i programmi di allentamento quantitativo stravolgono di volta in volta l’offerta di moneta. 

Le decisioni delle banche centrali incidono anche sull’azionario, nessuno può metterlo in dubbio. Tuttavia, lo fanno in maniera decisamente più indiretta, al pari di molti altri dati macroeconomici. Le banche centrali, di base, non hanno nessun potere sul mercato azionario.

Ciò impone ritmi e approcci diversi, tra coloro che praticano l’analisi fondamentale per l’azionario e coloro che la praticano per il Forex. Questi ultimi sono chiamati, per esempio, ad analizzare i discorsi dei policy maker delle banche centrali, nel tentativo di intuire le future mosse. 

Un’altra differenza sostanziale riguarda i dati microeconomici. Chi fa trading azionario, deve guardare alle prestazioni “minute”, e nello specifico alle prestazioni della società emittente. Il market mover più impattante per un titolo azionario, infatti, è proprio l’insieme di dati sul fatturato, sugli utili e sullo stato patrimoniale della società. Un tipo di analisi, questa, è che sempre “fondamentale”, ma che non ha nulla a che vedere con quanto è richiesto, invece, ai trader del Forex.

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I punti in comune tra le due analisi

Non mancano, ovviamente, i punti in comune. Quello più evidente è l’importanza dei dati macroeconomici, ovvero delle performance dell’economia reale nel suo complesso. Lo studio del PIL, dei parametri del mercato del lavoro, della produzione industriale etc. è importante tanto per i trader del Forex quanto per i trader dell’azionario.

Anche perché l’ambiente economico impatta sì sulle valute, che ne esprimono la forza, ma anche e soprattutto sulle speranze di crescita delle singole società emittenti. Certo, l’analisi va differenziata in base all’asset, vanno considerati elementi quali l’economia nazionale di riferimento (nel caso delle valute e delle azioni di società non multinazionali) o il settore di riferimento (in tutti i casi, se si parla di azionario). Tuttavia, può essere considerato un trait d’union, un punto in comune tra l’universo Forex e l’universo dell’azionario.