Una settimana fa abbiamo espresso una timida riserva sulla tendenza apparentemente chiara del dollaro, che continua a mostrarsi forte, anche troppo, si scriveva. Ci si domandava, infatti, per quanto tempo ancora sarebbe andato a crescere di valore contro tutte le altre valute senza suscitare qualche allarme nel mondo finanziario. La risposta è venuta dal mercato stesso: nel corso delle due ultime sedute ha fatto uno scivolone spettacolare (inversamente, le borse hanno ricoperto gran parte delle perdite settimanali).
La news scatenante sembra sia stata la volontà, da parte dei vertici USA e cinese, di trovare un accordo che possa attenuare la “battaglia” che si sta svolgendo sui dazi commerciali. Non rigettiamo completamente questa lettura. Tuttavia noi continuiamo a pensare, più semplicemente, che il dollaro fosse troppo forte e riteniamo la notizia poco altro che un pretesto.
Più importante sarà il risultato delle elezioni di Medio termine che si svolgeranno martedì 6 negli Stati Uniti. Una vittoria oppure una sconfitta nette aprirebbero la strada a una variazione significativa della politica economica, e quindi del valore dollaro. Staremo a vedere. Per quanto ci riguarda, è facile prevedere un lunedì-martedì di mercati nervosi, sui quali non vale la pena di operare.
Eur/Usd ha proseguito la discesa fino a mercoledì arrivando a ribattere il minimo a 1,1300, per poi rimbalzare riportandosi grosso modo sui valori di apertura settimanale. Si tratta di doppio minimo in piena regola e, generalmente, preannuncia un ulteriore recupero. Probabile quindi che il prezzo salirà ancora, quantomeno fino alla linea blu. Poi si vedrà.
Eur/Usd grafico daily
Non altrettanto limpido, purtroppo, il settimanale.
Eur/Usd grafico settimanale
Se la candela di chiusura fosse blu, non ci sarebbero dubbi sulla tendenza al rafforzamento di breve. Invece è una candela di indecisione (corpo centrale appiattito e ombre di simile ampiezza), e non chiude completamente all’eventualità di una nuova discesa. E’ comunque probabile che fino a mercoledì succederà poco.
Non molto differente il discorso da fare sulla coppia Aud/Usd, che tuttavia ha recuperato dai minimi con maggior decisione.
Aud/Usd grafico settimanale
La resistenza dinamica (linea obliqua blu) è stata nuovamente oltrepassata al rialzo e forse in maniera definitiva. Precisiamo ancora una volta che consideriamo l’area 0,730 fondamentale per un eventuale posizionamento long di medio periodo. Fintantoché il prezzo si mantiene al di sotto di questo valore, sconsigliamo l’apertura di posizioni a mercato.
Aud/Usd grafico daily
Riteniamo comunque che difficilmente si assisterà al raggiungimento di nuovi minimi. A meno che le elezioni USA non stravolgano le previsioni provocando un terremoto politico.
La coppia Xau/Usd pare anch’essa mirare alla risalita, lo andiamo ripetendo da tempo. In quest’ultima settimana il prezzo è andato un po’ a casaccio, è vero, e una qualche esitazione ce l’ha provocata: l’ultima candela, in quella posizione, non è in grado di darci indicazioni convincenti.
Xau/Usd grafico settimanale
Tuttavia manteniamo la convinzione che i nostri target (1255 e forse 1300) verranno raggiunti.
Xau/Usd grafico daily
Più chiaro ci appare il grafico giornaliero: il rimbalzo sul supporto in area 1214 è piuttosto evidente e la penultima pin è sufficientemente lunga da farci supporre che i “tori” abbiano acquisito una posizione prevalente sul mercato.
“Tradimento” invece da parte della coppia Usd/Jpy. La lettura del grafico ci ha indotto a prevedere un ulteriore indebolimento, ma le cose sono andate diversamente.
Usd/Jpy grafico settimanale
Il rimbalzo non è al momento sufficiente a farci cambiare l’opinione di fondo, ma preferiamo prenderci una pausa e valutare con calma la tendenza una volta sbollita l’euforia delle elezioni USA.
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Articolo pubblicato da Burf – Trader e fondatore di Ilmioforex.com