Il dollaro ha dunque confermato la sua tendenza al rialzo contro tutte le monete più importanti, tranne la sterlina che prosegue imprevedibile sul proprio cammino. Non c’è ragione di considerare concluso questo periodo, perciò manteniamo come riferimento un’ulteriore salita del biglietto verde, valutando tuttavia ogni coppia singolarmente. Se infatti il dollaro australiano e neozelandese stanno sprofondando sulle preoccupazioni di un rallentamento dell’economia della Cina, le monete del vecchio continente tentano di resistere: giovedì la Banca Centrale Europea renderà noto il resoconto sulla politica monetaria, e dovrebbe orientare più chiaramente i cambi.

Malgrado i dati sulle buste paghe non agricole siano stati peggiori delle attese, il presidente della FED ha fatto capire che il tasso di interesse della moneta statunitense continuerà a salire. Beati loro: PIL al 4,2% e inflazione da raffreddare.

In questo quadro apparentemente chiaro, non vanno tuttavia ignorati i segnali di indebolimento delle borse, soprattutto quelle europee e giapponese. Nel caso trovassero conferma anche in questa settimana, i grafici e le tendenze andrebbero riconsiderati.

La coppia Eur/Usd ha rotto il supporto 1,151 anche se poi è rientrato prontamente nel rettangolo su cui insiste da tempo, e non è detto che la fase laterale vada considerata conclusa. Al momento siamo in prossimità del limite inferiore, il che ci induce naturalmente a guardare di preferenza a ulteriori ribassi.

Eur/Usd grafico settimanale

Ulteriori rafforzamenti del dollaro farebbero dell’area 1,140-1,143 il primo obiettivo. Dopodiché, a seconda della reazione del cambio, potremo avere un quadro sulle tendenze delle settimane a venire. Nel caso in cui, invece, l’area 1,151 tenesse, non è improbabile la coppia andrà nuovamente a cercarsi la resistenza a 1,173.

Come specificato nell’introduzione, la valuta australiana (ma anche neozelandese) è stata dunque molto penalizzata dal consolidamento del dollaro. Aud/Usd, dopo aver rimbalzato sulla linea di resistenza posizionata a 0,730, ha disegnato due belle candele rosse che probabilmente non saranno le ultime.

Aud/Usd grafico settimanale

Ci troviamo adesso sul livello 0,705 e tutto sembra dire che il ribasso proseguirà. Purtroppo mancano ora riferimenti significativi, capaci cioè di “calamitare” il prezzo e darci quindi un obiettivo: potrebbe essere 0,694, ma non si tratta di un supporto robusto quanto ci piacerebbe.

Aud/Usd grafico daily

Siamo quindi costretti a navigare a vista, senz’altro in discesa fin quando il cambio rimane sotto il valore 0,710.

L’Oro, invece, continua a traccheggiare. Dopo l’ennesimo test del supporto si sta nuovamente dirigendo verso la resistenza a 1214.

Xau/Usd grafico settimanale

Ribadiamo che preferiremmo uscisse al rialzo perché i riferimenti sarebbero più chiari e ci consentirebbero di operare con migliori certezze. Per ora sembra opportuno evitare di esporsi su questa commodity, in attesa di un chiarimento del quadro.

Diamo infine una rapida occhiata a Eur/Gbp. Usando tutte le cautele del caso trattandosi dell’imprevedibile sterlina, possiamo notare che contro l’euro ha recuperato non poco, facendo precipitare questo cross. Ci troviamo ora su un’area di supporto che potrebbe costituire una buona opportunità di ingresso long con primo obiettivo 0,889.

Eur/Gbp grafico settimanale

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Articolo pubblicato da Burf – Trader e fondatore di Ilmioforex.com