Il Buy and Hold Trading è uno degli stili di negoziazione più diffusi, sebbene oscilli tra trading e risparmio. Si caratterizza per un orizzonte temporale particolare e come tutti gli altri stili è dotato di pro e di contro. Vale la pena parlarne, e fornire un’ampia panoramica sulle prospettive di guadagno, gli approcci giusti da adottare, le derive da evitare. 

Una definizione di Buy and Hold Trading

Il Buy and Hold Trading significa letteralmente “compra e mantieni”, una traduzione che restituisce un’idea abbastanza precisa delle caratteristiche di questo stile. Infatti, si definisce Buy and Hold Trading quell’approccio che prevede di tenere aperta una posizione per molto tempo, in modo da sfruttare i tempi di fondo.

È in assoluto lo stile di trading dall’orizzonte più ampio, persino più dello Swing Trading. Per certi versi, è simile agli investimenti classici, quelli effettuati dai piccoli risparmiatori (quasi sempre con le proprie banche di riferimento). 

Il Buy and Hold Trading si pone agli antipodi rispetto al Day Trading, stile sempre più frequentemente adottato, che impone di chiudere tutte le posizioni entro la giornata (o la fine della sessione). Si pone a una distanza ancora maggiore rispetto allo scalping, che consiste nell’apertura e nella chiusura di posizioni a stretto giro, anche a distanza di decine di secondi. 

Pro e contro del Buy and Hold Trading

Il Buy and Hold Trading può essere considerato uno stile come un altro, nel senso che tutti, se portati avanti con perizia e disciplina, possono dare risultati. Dunque, è bene fare la precisazione: la scelta sullo stile è sempre deputata al singolo, in quanto non ce n’è uno universalmente e oggettivamente migliore dell’altro. Dunque, è bene passarli in rassegna tutti e decidere con calma, secondo le proprie aspirazioni, le proprie inclinazioni e i propri obiettivi.

Detto ciò, possiamo passare alla disamina dei pro e dei contro. Ecco i vantaggi che il Buy and Hold Trading può garantire.

  • Gestione statica e virtualmente senza sforzo. Alla luce dell’orizzonte temporale estremamente lungo, il trader – o sarebbe meglio dire l’investitore – non ha molto da lavorare. D’altronde, i momenti dell’apertura e della chiusura, in cui tradizionalmente è condensata l’attività strategica e operativa, sono molto distanti. 
  • Guadagno assicurato se il trend è rialzista. Dal momento che il Buy and Hold Trading agisce esclusivamente sui trend di lungo periodo, ovvero sui macro-trend, se questi sono rialzisti il guadagno non è solo certo, ma persino inevitabile.

Questi sono invece gli svantaggi.

  • Perdita assicurata se il trend di fondo è ribassista. Di contro, se il trend è ribassista, allora la perdita è altrettanto garantita. 
  • Non permette di sfruttare le oscillazioni di prezzo. Va da sé che se il trading è di lungo, anzi lunghissimo periodo, la possibilità di sfruttare le oscillazioni di prezzo, che pure rappresentano un’occasione di guadagno, è totalmente preclusa. 
  • Difficoltà a comprendere la direzione dei macro-trend. Paradossalmente, comprendere l’entità dei macro-trend è difficile quasi come intuire le oscillazioni future. Il motivo, pur non essendo scontato, è di facile comprensione: le analisi di lungo periodo sono compromesse da un numero eccessivamente elevato di eventi e micro-eventi.
  • Espone il trader ad alcune derive. A dire il vero, tutte gli stili lo fanno. Quella del Buy and Hold Trading, pur non essendo la più pericolosa, è però la più peculiare. Ne parliamo nel prossimo paragrafo. 

Le derive del Buy and hold Trading

Dunque, il trader che pratica il Buy and Hold Trading è soggetto ad alcune derive comportamentali. Prima su tutti, un certo lassismo. Il non doversi preoccupare delle oscillazioni, e quindi l’esonero da qualsiasi attività di analisi sotto-stress, potrebbe causare nell’investitore la tendenza ad analizzare “poco e male”. Il riferimento è ovviamente all’entrata e all’uscita della posizione. Il rischio principale è entrare tardi e uscire altrettanto tardi. Ciò significa perdere denaro – in maniera sostanziale o sotto forma di mancato guadagno – il ché si aggiunge alla perdita di occasioni fisiologica data dall’impossibilità di sfruttare le oscillazioni.

Un’altra deriva è quella di tenere le posizioni per un tempo ancora maggiore di quello auspicato. Ciò accade soprattutto quando la posizione degenera in perdita. Il trader più sprovveduto, infatti, si autoconvince che tale evento si da ricondurre a un macro-trend ancora più esteso, e che quindi le “cose” miglioreranno. Si tratta, ovviamente, solo del tentativo di rimandare il problema più in là con il tempo.

Infine, una deriva è anche la tendenza a non utilizzare comunque ordini limiti, come lo stop loss. Se l’orizzonte è così ampio, si pensa, non vi è alcun motivo di adottare misure di uscita più o meno automatiche. Se è vero che lo stop loss potrebbe non servire, fare a meno di un qualsiasi limite, fosse anche ipotetico, è dannoso. Infatti, innesca i meccanismi della deriva “precedente”, ovvero l’auto-convincimento che la posizione volgerà a proprio favore. 

Dunque, il consiglio è di valutare il Buy and Hold Trading, esattamente come gli altri stili, ma essendo consapevoli dei pregi e dei difetti, nonché delle possibili derive. 

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