L’analisi è un’attività complicata ma a cui nessun trader può sottrarsi. Si tratta, infatti, di studiare il presente per riuscire a comprendere le dinamiche che stanno coinvolgendo i prezzi in un dato momento, e tentare di stimare i movimenti futuri.
L’analisi non è solo una questione di studio del grafico. E’ necessario esplorare anche altri contesti, studiare quanto accade al di fuori del mercato, nell’economia reale. In questa prospettiva, assumono un’importanza considerevole tutti quei parametri che riguardano sì i prezzi, ma non del mercato, bensì dell’economia reale. L’inflazione, certo, ma non solo. Ne parliamo in questo articolo.
Cosa si intende per parametri macroeconomici dei Prezzi nell’Analisi Tecnica
In questo caso, si parla di parametri macroeconomici dei prezzi. Quando si utilizza questa espressione, si fa riferimento a quegli indici che mostrano la variabilità dei prezzi in un dato momento. Prezzi, ovviamente, dell’economia reale, dunque dei beni e dei servizi (non degli asset di mercato).
Insomma, stiamo parlando dell’inflazione e dei suoi affini. Non è un caso che figurano tra i market mover maggiormente presi in considerazione. Infatti, possono realmente fungere da punto di riferimento per i trader, possono realmente offrire indizi circa il futuro prossimo del mercato. La loro influenza è tale da superare altri indicatori macroeconomici all’apparenza più importanti, come il Prodotto Interno Lordo piuttosto che la produzione industriale.
Anche perché tale influenza è sia indiretta che diretta. In estrema sintesi, le dinamiche con le quali incidono sui mercati, Forex in primis, dipendono da fattori tecnici e da fattori simbolici, se non addirittura psicologici.
I parametri in questione impattano perché a un loro cambiamento corrisponde un cambiamento nell’assetto monetario (in genere), ma anche perché modificano la percezione che i trader nutrono rispetto a determinati asset.
La questione è allo stesso tempo semplice e complesse, e il miglior modo per affrontarla è trattare singolarmente i parametri… A partire dal più importante.
L’Indice dei Prezzi al Consumo
L’Indice dei Prezzi al Consumo è quella che notoriamente viene chiamato “inflazione”. E’ semplicemente la variazione dei prezzi rilevati alla vendite al dettaglio. Ovviamente, non vengono presi in considerazione tutti i prezzi, bensì solo quelli appartenenti a uno specifico paniere, che funge da campione. Il paniere viene aggiornato spesso, in modo da risultare veramente utile ai fini della rilevazione.
Perché l’inflazione è importante? I motivi sono tanti. In primis, incide sulla capacità di spesa del singolo. Una inflazione galoppante impoverisce i consumatori. Tuttavia, ha una importanza spiccata anche per gli equilibri economici. Una inflazione troppo alta deprime i consumi, ma lo fa anche una inflazione troppo bassa, o addirittura negativa. In questo caso, i consumatori tendono a ritardare gli acquisti, mentre i produttori tendono a comprimere i salari per compensare le perdite, ponendo in essere un circolo vizioso.
Ma l’inflazione impatta profondamente anche dal punto di vista del trader. La questione ruota attorno al ruolo delle banche centrale. Il loro scopo è mantenere l’inflazione a un livello equilibrato, che si attesta sul 2% annuo. Per modificare l’inflazione, agisce sui tassi di interesse. In buona sostanza, aumenta i tassi di interesse quando l’inflazione è troppo alta; abbassa i tassi di interesse quando l’inflazione è bassa.
Tuttavia, i tassi di interesse incidono in maniera drammatica sui rapporti tra le valute, in quanto alterano gli equilibri tra le stesse, aumentando e restringendo la massa monetaria. Da qui, l’impatto dell’inflazione sul trading, e in particolare sul Forex.
Per esempio, quando l’inflazione si rivela peggiore del previsto, gli analisti si attendono una diminuzione dei tassi di interesse, e di conseguenza una contrazione del valore della moneta.
L’impatto dell’inflazione però si gioca anche su binari particolari, quelli della percezione. L’influenza, in questo caso, è in diretta. Molto banalmente, l’inflazione è espressione della forza di un paese e, di conseguenza, della sua valuta. Se l’inflazione è troppo bassa, il paese viene percepito come in crisi economica; se l’inflazione è troppo alta, il paese e quindi la sua valuta vengono percepiti come instabili.
L’indice dei Prezzi alla Produzione e l’Indice dei Prezzi all’Importazione
Non esiste solo l’inflazione. Vanno presi in considerazione anche altri parametri riguardanti i prezzi, benché meno famosi. Il riferimento è in particolare all’Indice dei Prezzi alla Produzione e all’Indice dei Prezzi all’Importazione.
Perché sono importanti? Dal punto di vista del trading, essi svolgono una funzione predittiva per quello che è il parametro più importante, ovvero l’inflazione.
In buona sostanza, studiando l’Indice dei Prezzi alla Produzione e l’Indice dei Prezzi all’Importazione è possibile trarre indizi circa il prossimo dato dell’inflazione.
Il motivo è semplice, e ha a che vedere con la natura stessa dei due indici. Essi infatti possono essere considerati come l’inflazione rilevata… In momenti diversi.
Non al momento della vendita al dettaglio, come per l’inflazione classica, bensì in due momenti precedenti: rispettivamente al passaggio delle merci dal produttore al consumatore, e quando i beni vengono importanti.
Nel primo caso, l’inflazione standard scaturisce da quella “alla produzione”; nel secondo caso viene influenzata dalla quota di inflazione “importata”.