L’analisi tecnica è lo studio del movimento dei prezzi finalizzato all’identificazione di quelle configurazioni grafiche ricorrenti caratterizzate da una elevata probabilità di successo. Da un punto di vista statistico il concetto di fondo è che se un certo evento è accaduto nel passato, a parità di condizioni continuerà a capitare mostrando in linea di massima la stessa efficacia.

L’analisi tecnica non è però una scienza esatta bensì un’arte che cerca di prevedere, attraverso comportamenti ripetitivi del mercato, la possibile evoluzione dei prezzi a seguito della formazione di determinate configurazioni grafiche. Lavorare sui mercati finanziari utilizzando l’analisi tecnica vuol dire ignorare completamente le notizie di carattere macroeconomico.

Un analista tecnico non considera le notizie in quanto le ritiene già incorporate nell’ultimo movimento dei prezzi: nel momento in cui vengono divulgate, si ritiene che esse siano già completamente scontate dal mercato. Infatti, esiste una categoria di investitori, i cosiddetti “insider” (presidenti, amministratori delegati, grandi azionisti, direttori finanziari, manager e alti dirigenti aziendali), che godono di informazioni riservate e in grado di creare le condizioni per un movimento dei prezzi in funzione della notizia attesa ancor prima che venga comunicata ufficialmente sul mercato. Sul Forex gli insider sono le grandi banche d’affari, i fondi speculativi, le banche centrali e altri policy makers.

Tuttavia, bisogna considerare che si tratta di un mercato eccessivamente liquido, per cui è molto difficile che un insider possa trarre beneficio da notizie riservate come avviene ad esempio sul mercato azionario. I fautori dell’analisi tecnica ritengono che la sua efficacia dipenda dalla capacità di comprendere la psicologia dei mercati. La psicologia dei mercati può essere catalogata nei diversi stati d’animo degli investitori (euforia, panico, depressione, avidità, speranza, esuberanza, etc.) attraverso l’identificazione di particolari formazioni grafiche dei prezzi.

Inoltre, l’utilizzo diffuso dell’analisi tecnica, anche nelle compagnie con grande influenza “fondamentale” nelle analisi di mercato, la rende quasi una profezia auto-avverante.

Un Forex Trader dovrà concentrarsi soprattutto sugli aspetti tecnici, sebbene sia comunque importante seguire l’andamento dei principali dati macroeconomici per rendere più competitive le proprie strategie. Il padre dell’analisi tecnica è Charles Henry Dow (1851-1902), reso celebre dalla sua “Teoria di Dow” ancora oggi largamente diffusa tra il pubblico degli investitori e analisti tecnici.

I principi fondamentali della Teoria di Dow sono i seguenti:

  • le medie scontano tutto;
  • il mercato ha tre trend;
  • i trend principali hanno tre fasi;
  • le medie devono confermarsi tra di loro;
  • i volumi devono confermare il trend;
  • un trend è in atto fino a prova contraria.

Quando Dow parlava di “medie” si riferiva agli indici settoriali e di mercato, per cui le medie (cioè gli indici) scontano tutto vuol dire che i prezzi incorporano già tutte le informazioni disponibili.

L’analisi tecnica tende a rappresentare graficamente i prezzi in diversi modi. Le rappresentazioni grafiche più note ed utilizzate dai trader sono:

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  • grafico lineare
  • grafico a barre
  • grafico a candele
  • metodo point & figure

Il grafico lineare è quello più semplice ma anche meno interessante per effettuare analisi con risvolti operativi. E’ formato dalla congiunzione di una serie di punti, dove ciascun punto fornisce il dato di un unico elemento della contrattazione (è quasi sempre costruito sui valori riferiti alla chiusura). Può essere utile in analisi preliminari per identificare velocemente la tendenza principale ed eventuali punti di svolta del mercato.

Il grafico a barre offre maggiori informazioni rispetto a quello lineare ed è già più che sufficiente per effettuare analisi di mercato per scopi operativi. In una barra rialzista, che ha sancito la predominanza dei compratori, la chiusura (close) è un trattino posto sulla destra della barra mentre il punto più alto del prolungamento è il massimo (high); l’apertura (open) è più bassa della chiusura ed è posta sulla sinistra della barra mentre il prolungamento verso il basso è il minimo (low). La barra ribassista è la versione diametralmente opposta, per cui le considerazioni fatte per la barra rialzista vengono completamente capovolte.

Il grafico a candele, invece, raggruppa le informazioni fondamentali in una sola candela.

Il grafico point & figure è un sistema molto antico per visualizzare i movimenti dei prezzi. Molto utilizzato in passato dai floor trader, cioè quei trader che lavoravano direttamente sul pit di Borsa, è un sistema di analisi price driven. Questo vuol dire che tiene conto solo ed esclusivamente dei prezzi senza considerare né il tempo né i volumi. Esistono anche altre tipologie di rappresentazioni grafiche (come il Renko o il Kagi), ma i trader utilizzano soltanto il grafico a barre o a candele.