Il Day Trading in quanto a difficoltà non sarà al livello dello Scalping, ma pone in essere una sfida comunque complicata. Sono necessarie doti che esulano dalle caratteristiche che l’immaginario collettivo assegna tradizionalmente al trader. Doti che riguardano, prima ancora che la tecnica e le competenze analitiche, la mentalità, la personalità, la resistenza allo stress.
Consapevole delle difficoltà che si possono riscontrare quando si pratica il Day Trading, Netpicks Trading Strategies ha stilato 7 consigli a uso e consumo degli utenti che intendono impegnarsi nel trading giornaliero.
Netpick Trading Strategies è uno dei leader del panorama USA della formazione per i trader. E’ in auge da più di 20 anni, sostenuto dal contributo di trader professionisti, che mettono a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per stimolare un percorso di crescita nei trader meno esperti.
7 Consigli per fare del buon Day Trading
Di seguito, i 7 Consigli che, secondo Netpick Trading Strategies, i trader “daily” dovrebbero seguire.
L’assunzione di responsabilità
Nella maggior parte dei casi, il mercato va nella direzione opposta a quanto previsto. Spesso, anche a posteriori, è difficile per un trader capacitarsi di quanto successo. A quel punto è facile dare la colpa al mercato, a una presunta irrazionalità degli investitori. Ebbene, si tratta di un pensiero che, a prescindere dal suo grado di verità, è deleterio e in grado di nuocere in modo significativo all’attività di trading.
Anche perché, nella maggioranza dei casi, mentre un trader perde, ce n’è un altro che sta guadagnando. Evidentemente, non può essere il frutto della caso. Sicché Netpicks Trading Strategies consiglia sempre di assumersi la responsabilità delle proprie sconfitte. Certo, non è facile: nel trading come nella vita, ammettere di aver sbagliato è un passaggio doloroso, viste le implicazioni in termini di autostima.
Eppure assumersi le responsabilità di quanto accade nel trading è una mossa azzeccata per almeno due motivi:
- Ispira un approccio finalizzato all’umiltà. E’ inutile e dannoso mantenere un comportamento presuntuoso, visto che il mercato gioca, sempre e comunque, la parte del lupo.
- Consente di imparare dai propri errori. Se un errore c’è stato, come accade nella quasi totalità dei casi, ammettere di aver sbagliato è il primo passo per non ripeterlo più, e dunque migliorare le proprie performance.
Focalizzarsi troppo sul denaro è pericoloso
Chi pratica il trading, sia esso daily o swing etc. lo fa per guadagnare. Dunque è giusto focalizzarsi sul denaro, no?
No.
Secondo Netpicks Trading Strategies, e secondo il buon senso, ci si dovrebbe focalizzare sulle prestazioni più che sul denaro. Il motivo è duplice.
Focalizzarsi sul denaro, ovvero sul risultato finale, genera indebite pressioni. Diventare ricchi con il trading è molto difficile, per giunta è un obiettivo che si conquista dopo parecchi anni (se si è in grado di conquistarlo). Pensare fin da subito al guadagno vuol dire mettere il carro davanti ai buoi. Inoltre, a detta di molti trader, determina una ansia da prestazione al limite del sostenibile.
Il vero obiettivo è la crescita. Nessuno può improvvisarsi trader vincente. Ciò vale per tutte le tipologie di trading, e a maggior ragione per il Day Trading, che si caratterizza per un grado di difficoltà elevato. Sicché il trader è chiamato a compiere un percorso, al termine del quale la “ricchezza” appare come un risultato a portata di mano. Ma intanto occorre crescere e migliorarsi, a prescindere dall’entità del conto. Sicché, almeno per i primi anni, è meglio focalizzarsi sulle prestazioni che sul portafogli.
Il corollario di questo ragionamento riguarda il rispetto delle regole (auto-imposte) e il controllo del rischio. Ne parleremo in modo più dettagliato nel prossimo articolo.
L’importanza della gestione del rischio
Mettere a segno un trade fa ovviamente piacere. In un certo senso, vale la fatica di analizzare il mercato, programmare l’entrata e l’uscita etc. Tuttavia, se è vero che i profitti giovano alla salute del proprio conto di trading, sono le perdite a decretare la presenza nel mercato. Se le perdite sono esagerate, il trader rischia di chiudere i battenti. Può sembrare una banalità, e invece è un convincimento che ispira, o dovrebbe ispirare, un vero e proprio cambio di paradigma.
Che siate trader esperti o principianti, dovreste preoccuparvi di contenere le perdite, più che forzare la mano alla ricerca del guadagno, del trade vincente. Dunque, in parole povere, dovreste gestire il rischio nella maniera più efficace possibile. Gestire il rischio non vuol dire annullarlo, dal momento che è impossibile raggiungere un tale potere (nel trading come nella vita). Significa, molto banalmente, conoscere in anticipo la perdita massima che un trade può generare e pianificare le proprie mosse in base a questo importante dato.
Gestire il rischio vuol dire definire il perimetro delle proprie azioni. Un perimetro che, presumibilmente, consenta al trader di rimanere nel mercato qualunque cosa accada. Le tecniche di gestione del rischio, che spesso si sovrappongono o dipendono da quelle che fanno riferimento alla gestione del denaro, sono numerose. Sta al trader selezionare e mettere in pratica quelle che più si confanno al proprio stile di trading e alla propria storia personale.
Come gestire costi e commissioni
La questione dei costi e delle commissioni è abbastanza controversa. In linea di massima, è possibile operare una distinzione tra i broker Market Maker e i broker ECN. I primi offrono la garanzia dell’esecuzione dell’ordine, non richiedono commissioni ma impongono degli spread generalmente abbastanza alti. I secondi non impongono alcuno spread, consentono di fare trading con i prezzi reali ma richiedono delle commissioni. Esistono ovviamente delle eccezioni, e non sono nemmeno poche: alcuni market maker, per esempio, possono richiedere sia le commissioni che lo spread (accade spesso se dietro il broker c’è una banca).
In ogni caso, il trader è chiamato a fare un’analisi costi e benefici. Dal momento che buona parte dei costi è formato da servizi aggiuntivi, o dalla possibilità di accedere all’assistenza, si dovrebbe chiedere: mi serve davvero tutto questo? Lo scopo è quello di ridurre al minimo le spese, senza per questo motivo compromettere la qualità della propria attività di trading.
Questa è un’esigenza che tutti i trader dovrebbero sentire. A maggior ragione quelli che praticano il Day Trading, che per definizione prevede un numero alto di ordini. Se persistono delle commissioni, è evidente: i profitti rischiano di essere erosi quasi completamente dai costi. Dunque, fate molta attenzione al broker cui fare affidamento: sceglietelo anche in base a questo importante parametro.
Non sempre un trade vincente è una buona notizia
Questa frase rivela una apparente contraddizione. Come fa un trade vincente a non rappresentare una buona notizia? D’altronde, si parla di guadagno! Eppure ci sono casi in cui fare i salti di gioia quando si mette a segno un ordine non è esattamente la cosa migliore da fare. Accade, per esempio, quando il guadagno è frutto del caso o, più prosaicamente, non è il risultato del lavoro fatto sul proprio trading system.
Se il trade è risultato vittorioso nonostante il mancato rispetto del proprio trading system, emergono almeno tre problemi:
Il trading system potrebbe essere inadeguato. Nel migliore dei mondi possibili, il trader vince quando segue il suo trading system e perde quando non segue il suo trading system. Nel caso appena descritto, emerge un dubbio molto importante: ovvero che il proprio sistema di trading sia fallace.
Il risultato è poco replicabile. Chi opera e vince al di fuori del proprio trading system corre un rischio non indifferente: ovvero non riuscire a replicare la prestazione. Anche perché potrebbe essere frutto del caso.
Si tenderà ad andare contro il proprio trading system. Può capitare una deviazione dalle proprie regole. Quando però si vince in seguito a una deviazione, il rischio che l’eccezione si trasformi in abitudine è elevata. Questo è sempre un male, anche perché al di fuori delle regole (per quanto auto-imposte) c’è solo il caso e l’azzardo. Prima di abbandonare il proprio trading system occorre effettuare prove e controprove… Un solo trader vincente non basta.
L’importanza di stabilire un perimetro
Di che perimetro parla Netpicks Trading Strategies? Essenzialmente, orario. In breve, il consiglio è di decidere in anticipo un numero di ore giornaliere da dedicare al trading e di attenersi quanto più scrupolosamente possibile a questa direttiva auto-imposta. Potrebbe sembrare un consiglio strano. D’altronde, uno dei motivi per cui la gente punta a sostituire l’attività lavorativa con il trading è proprio la possibilità di usufruire di una significativa flessibilità degli orari.
Il problema, in verità, non sta nella flessibilità, quanto in un calcolo della redditività dell’attività di trading. Anche perché il tempo, dopotutto, è denaro. Se si spendono troppe ore con il trading, il rischio è che l’attività risulti poco remunerativa persino in potenza (dal momento che parlare di guadagni nelle prime fasi della carriera è quasi fuori luogo).
Inoltre, non darsi dei limiti temporali è pericoloso anche per altri due motivi.
Si rischia di mettere in secondo piano la vita sociale. Se non si disegna un perimetro, la vita sociale potrebbe venire compromessa. Non è una eventualità remota: molti trader, all’inizio, hanno sperimentato questa “discesa verso l’isolamento”. Una discesa che, logicamente, è ben poco auspicabile.
Alla lunga incide negativamente sulle prestazioni. E’ logico: se si conduce una vita stressante, in cui c’è poco spazio per il divertimento, lo svago e gli affetti, ne va dell’umore. E se un trader è triste, o addirittura depresso, difficilmente riuscirà a tradare con successo.
L’importanza di avere una mentalità equilibrata
Il consiglio di Netpicks Trading Strategies è di prestare molta attenzione alla sfera psicologica, ovvero al complesso combinato di emozioni, speranze e approcci che, inevitabilmente, incidono sull’attività di trading. Netpicks, riprendendo il parere dei trader più famosi, porta avanti un ragionamento semplice: trading e psicologia vanno di pari passi.
Sicché, è assolutamente necessario coltivare la propria sfera psicologica, ovvero ricercare una mentalità equilibrata e finalizzata a ottimizzare le proprie prestazioni.
Le regole da seguire sono numerose, stringenti e ostiche. Per esempio, è bene non abbattersi in seguito a una sconfitta e, allo stesso modo, non cedere all’euforia quando si generano profitti.
In genere, l’obiettivo dovrebbe essere quello di ricercare, giorno dopo giorno, un equilibrio emotivo, tale per cui la propria psiche non possa mettersi di traverso tra il trader e i suoi obiettivi. Non si tratta di raggiungere uno stato atarassico, ma poco ci manca. Le emozioni, per quanto siano una componente ineliminabile, rischiano di fare più male che bene.