Il trading online è un’attività stressante. Su questo nessuno a dubbi. Nemmeno i principianti, o gli aspiranti trader. D’altronde, sono destinati a capirlo presto, e sulla propria pelle. Niente di insormontabile, sia chiaro, se si è dotati dell’adeguata forza di volontà, di ferrea determinazione e del necessario bagaglio tecnico.
Nella peggiore delle ipotesi, però, più di un meccanismo può rischiare di rompersi. Meccanismi mentali. Il trading online, infatti, può portare ad alcuni disturbi. Non siamo di fronte a vere e proprie malattie psichiatriche, sia chiaro, ma alcuni sintomi possono ricordare situazioni borderline.
Ne parliamo nell’articolo che segue.
Il burnout
Con il termine burnout si indica una situazione di vuoto emotivo, accompagnato spesso da apatia, che segue un periodo relativamente felice, caratterizzato da entusiasmo e voglia di fare. Tipicamente si riscontra nei lavoratori, soprattutto del terziario, spesso neo assunti che profondono sforzi ingenti in una nuova attività, aspettandosi da questa dei risultati che, invece, non arrivano. A un certo punto prende piede la consapevolezza che gli sforzi sono stati vani, e si passa facilmente da uno stato “entusiastico” alla condizione clinica appena descritta.
Ecco, alcuni trader sperimentano una situazione simile. Si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di trader principianti, che hanno iniziato da poco. E’ facile capire in cosa consistano, nel caso in questione, gli sforzi che precedono il burnout: formazione, esercitazione, studio intenso. Allo stesso modo, è facile immaginare le aspettative (ovviamente positive) che affollano la mente dell’esordiente. Poi però arriva il momento di fare i conti che la realtà, e se questa – come spesso accade – si rivela meno felice del previsto può emergere disillusione, che è l’anticamera del burnout.
Come si risolve il burnout nel trading online? Esattamente come si risolve il burnout nella vita reale? Con il riposo e una rielaborazione delle aspettative, del significato che l’attività di trading ricopre o dovrebbe ricoprire.
Certo, prevenire è meglio che curare. Dunque il consiglio è di non farsi illusioni, di affrontare il percorso di formazione con il giusto entusiasmo ma acquisire consapevolezza sulle difficoltà future, che sono semplicemente inevitabili.
La dipendenza da trading
C’è un lato della medaglia che spesso viene ignorato, sia da chi fa trading che dagli analisti. Il lato ludico. Sì, il trading online può divertire. D’altronde, è una delle più grandi sfide che possa affrontare chiunque detenga un po’ di capitale. Non è un caso che siano proprio le personalità più competitive ad avvertire il desiderio di tentare la carriera nel trading. Il problema è quando il sentimento – genuino – di divertimento degenera. Può farlo? Sì, e il meccanismo ricorda quello della ludopatia.
Così come esiste la dipendenza dal gioco d’azzardo, esiste la dipendenza da trading online. I meccanismi di premio e sanzione, se una persona è predisposta, possono compromettere il rapporto tra trading e trader, andando a disegnare un qualcosa di incredibilmente simile a un quadro clinico.
I sintomi sono evidenti, e non differiscono dai sintomi di qualsiasi altra dipendenza. Necessità di praticare l’attività incriminata, sindrome di astinenza, ansia, senso di vuoto e così via.
Come si combatte? Va detto che se il quadro è realmente clinico, c’è poco che il trader possa fare: deve rivolgersi a uno specialista.
Se però la dipendenza è leggera, ed è più simile a una assuefazione, un rimedio, per quanto drastico, si rivela migliore degli altri: il distacco. Per “guarire” dalla dipendenza-assuefazione da trading non rimane che sospendere l’attività. Durante il periodo di riposo forzato, che certo all’inizio creerà qualche grattacapo, il trader avrà tutto il tempo per pensare al suo rapporto con il trading. Non è un percorso facile, anche quando di mezzo non c’è salute ma “solo” il rischio di perdere il proprio capitale e compromettere la propria vita sociale.
Il rischio più grande, comunque, rimane quello del capitale. Chi è dipendente dal trading online, in genere non opera con saggezza. Prima di tutto, per una questione meramente fisica. Un trader che opera per ore e ore, e quindi soffre di stanchezza cronica, non può ragionare lucidamente. In secondo luogo, perché chi è dipendente tende a non essere lucido, a fare decisioni sbagliate. Insomma, la questione è comunque seria: se avvertite i sintomi della dipendenza da trading, o anche solo della assuefazione, dite basta all’attività per un po’ di tempo.
Lo stress da trading
Argomento difficile, lo stress. Anche perché non è necessariamente una sciagura, un elemento da aborrire. Anzi, in un certo senso, e a determinate condizioni, lo stress può fare bene. E’ il caso dello “stress acuto”, che è semplicemente una risposta che l’evoluzione ha donato all’uomo per far fronte alle situazioni di emergenza, agli imprevisti.
Il problema è quando lo stress acuto diventa cronico. Quando la preoccupazione si estende non solo all’evento imprevisto, ma a un contesto specifico, o a un’attività. Come il trading online appunto. In genere accade quando le difficoltà vengono percepite come insormontabili, e allo stesso tempo si mantiene alta l’asticella degli obiettivi. Insomma, quando un individuo, in questo caso il trader, avverte una pressione continua può emergere lo “stress cattivo”.
Esistono diversi gradi di stress, da quello leggero, che quasi non incide sulle prestazioni. A quello grave, che invece sulle performance incide e come.
Se lo stress è grave, può compromettere l’attività di trading. Può impattare sulla capacità di prendere decisioni, di leggere situazioni, di analizzare il mercato. In casi estremi può diventare così insostenibili da allontanare il trader della sua attività, proprio allo scopo di evitare una fonte di sofferenza.
Come si sconfigge lo stress? E’ molto difficile, anche perché le condizioni affinché si sviluppi ci sono sempre. Possono aiutare, oltre che un lavoro su se stessi e sulla propria personalità, una stringente attività di money e risk management.
L’ansia da trading
L’ansia è una condizione che cause molte sofferenze. E’ un disturbo cronico, che può avere una valenza sia comportamentale che clinica. Nel primo caso, si parla dell’ansia come è intesa dall’immaginario collettivo, ovvero uno stato di preoccupazione latente ma non grave, che si traduce spesso in un atteggiamento teso al lamento. Nel secondo caso siamo di fronte a un disturbo serio, potenzialmente limitante, al cui confronto lo stress sembra una condizione da niente.
L’ansia, quella vera, può veramente peggiorare la vita. Incide anche sulla salute, dal momento che genera sintomi fisici, che vanno dalla palpitazione, all’eccessiva sudorazione, al comune – ma evidentemente psicosomatico – mal di pancia.
Nel trading online, l’ansia non è una condizione così rara. Insorge quando il trader non reagisce bene alle difficoltà, quando consente alla situazione di stress di degenerare.
Come curare l’ansia? E’ molto complicato. Certamente, non è una domanda a cui è possibile rispondere con un articolo, dal momento che siamo di fronte a una condizione che, se non è patologica, poco ci manca. L’unico rimedio è terapeutico, dunque non rimane che rivolgersi a uno specialista.