Il time frame è uno dei parametri cui i trader di ogni ordine e grado devono porre la massima attenzione, se intendono ottimizzare la propria attività di trading e renderla realmente profittevole. Purtroppo, la questione è più complessa di quanto si possa immaginare, in quanto a disposizione vi sono numerosi time frame e tutti incidono sul modo in cui il trader “vede” i prezzi. Dunque, occorre scegliere il time frame più adatto alle proprie esigenze.
La scelta è in genere tra i time frame lunghi e i time frame corti. In questo articolo, dopo una breve panoramica sui timeframe in generale parleremo della tipologia “corta”, dei vantaggi e degli svantaggi. Descriveremo anche i casi in cui andrebbe utilizzata e i casi in cui sarebbe meglio evitarla. Infine, forniremo delle coordinate generali affinché ciascun trader, soprattutto i principianti (in genere spiazzati di fronte a questo bivio) possa compiere la scelta più adatta.
Cos’è il time frame
Il significato di time frame è in un certo senso racchiuso nel suo nome. Letteralmente, significa “cornice temporale”. E in effetti è proprio questo: la cornice temporale che circoscrive il grafico. Nello specifico, il time frame indica la frequenza con cui i prezzi risultano a schermo. Sicché un time frame di 1 ora, mostra i prezzi così come si trovano a distanza di un’ora l’uno dall’altro. Può sembrare una differenza da poco, ma invece incide in maniera profonda sull’aspetto del grafico e quindi sulle attività di analisi dello stesso.
Come già anticipato, esistono time frame lunghi e time frame corti. In genere, i time frame corti sono quelli di 1 minuto, 5 minuti, 10 minuti, 15 minuti, 30 minuti, 60 minuti. I time frame lunghi sono quelli di 1 giorno, 1 settimana, 1 mese.
Il trader principiante, dunque, è chiamato a decidere il time frame con cui operare. Tale scelta riguarda anche il trader di lungo corso, se cambia la strategia. Anche perché il time frame va scelta non in base a criteri di comodità, ma di efficacia e compatibilità. Nello specifico, compatibilità con la propria strategia di trading.
Pro e contro del timeframe corto
Come già annunciato, approfondiamo ora i time frame corti. Come qualsiasi altro parametro, anche i time frame presentano dei pro e dei contro, e si abbinano ad alcune situazioni meglio di quanto non facciano con altre.
Il vantaggio più grande dei time frame corti è la possibilità di guardare in maniera più profonda e dettagliata ai movimenti dei prezzi. Ovviamente, più è corto maggiore sarà il livello di dettaglio. Ciò può recare beneficio in alcuni specifici contesti, ovvero quando si pratica una forma di trading veloce.
Tuttavia, i time frame corti si caratterizzano per un rovescio della medaglia piuttosto pesante. In parole povere, presentano degli svantaggi non da poco. La questione è sia tecnica che psicologica.
Dal punto di vista tecnico, un time frame corto aumenta la rappresentazione a schermo dei “rumori”, ovvero delle oscillazioni, per lo più statistiche e casuali, che non dipendono e non hanno quasi nulla a che vedere con il trend. Sicché il trader viene colto più facilmente in errore, e può trarre dei falsi segnali di inversione o, di contro, di conferma del trend.
Dal punto di vista psicologico, il time frame, se non gestito con perizia, può cagionare molti danni. Un trader che vede a schermo così tante oscillazioni può rimanere invischiato in una condizione di tensione e di stress. Deve gestire molti più stimoli, in quanto ogni movimento di prezzo pone in essere un interrogativo.
L’uso dei time frame corti, e le dinamiche che stanno alla sua base, danno il là a una riflessione sul rapporto tra trader e psicologia. In particolare, determinano la necessità, soprattutto per il trader principiante, di resistere alle pressioni, di agire a prescindere dalle emozioni che prova. Insomma, quando si utilizzano i time frame corti è necessario più che mai tenere la barra a dritta, se non altro perché il mare appare più burrascoso, e fa montare la paura.
Non è semplice curare la propria sfera psicologica in relazione alle attività di trading. In effetti, è l’unico elemento che nemmeno il percorso formativo più completo riesce a trasmettere. Serve tempo, e un certo lavoro su se stessi. Sarà una bella fatica, ma non una fatica sprecata. Le skill che maturerete vi torneranno utili nella vita di tutti i giorni.
Come scegliere il proprio timeframe
Lo abbiamo appena visto, il time frame corto espone a dei rischi. Ciò significa che non deve essere preso in considerazione? La risposta è ovviamente negativa. In alcuni casi non solo può essere preferito, ma deve esserlo.
E’ il caso delle forme di trading veloce, con cui si intendono tutti gli approcci dal Day Trading in giù. Il Day Trading, come sicuramente saprete, è l’attività di trading che prevede la chiusura delle posizioni in giornata. E’ un approccio che può tornare utile soprattutto per ridurre i costi, e in particolare azzerare i tassi overnight. E’ un approccio che punta a guadagnare non già dai trend, ma dalle oscillazioni giornaliere.
Di certo, i time frame corti – ma non cortissimi – vanno utilizzati quando la propria attività è tutto fuorché “lenta”. Dunque quando non si è impegnati in una trading di posizione o in uno Swing Trading particolarmente compassato.
Esistono situazioni in cui persino i time frame cortissimi, quelli che fanno al di sotto dei 30 minuti, vanno utilizzati. Il riferimento è allo Scalping, che prevede l’apertura e la chiusura frenetica delle posizioni, allo scopo di sfruttare le micro-oscillazioni (che sono totalmente slegate dai trend). Gli scalper guadagnano pochissimo da ogni trade, ma lo fanno – o almeno si spera – parecchie volte al giorno.
Vale la pena pena ricordare che lo Scalping è una strategia incredibilmente complessa e rischiosa. Il risultato, quando è positivo, è veramente positivo. Cionondimeno, espone a pressioni psicologiche drammatiche, ed è anche difficile da gestire dal punto di vista tecnico. E’ necessaria una comprensione rapida ed esatta del mercato, nonché una capacità decisionale estrema. Vanno prese parecchie decisioni, e nel più breve tempo possibile.