Uno degli errori dei trader, siano essi principianti o esperti, è perdersi in attività complicate. Può sembrare strano o addirittura contro-intuitivo (essendo il trading online e il Forex Trading in particolare territorio della tecnica pura) ma la complessità, in questo ambito, non paga. La semplicità è la via da seguire. Dunque, cosa fare per aggiornare il proprio approccio e conferire linearità al proprio percorso di Forex Trading? E’ propedeutico, non certo sufficiente, dare il giusto peso a ciò che è veramente necessario. Far partire tutto, persino le attività complicate, che rimangono presenti anche in un contesto semplificato, da alcune “buone abitudini” giornaliere. Abitudini che, per così dire, apparecchiano la tavola, consentono di inquadrare i trade nella giusta cornice e, in parole povere, ottimizzano il lavoro del trading. Ecco quali sono.
Individuare i minimi e i massimi
Perché è necessario individuare i minimi e i massimi? La risposta è veramente semplice, e la conosce persino il trader più esperto: perché rappresentano gli elementi base dell’analisi tecnica. Esatto, elementi “base”. Alcuni trader, però, associano il concetto di base al concetto di banale, quindi passano direttamente alle cose serie, partendo da un’analisi tecnica che si fregia dell’utilizzo di indicatori complessi. Questo è un errore. Certo, gli indicatori vanno utilizzati, ma tutto deve partire dai minimi e dai massimi. Il perché è evidente: per quanto efficace possa essere un indicatore, se il suo segnale sconfessa le evidenze risultanti dai minimi e dai massimi, allora quel segnale ha elevate probabilità di essere sbagliato.
Questo perché i minimi e i massimi sono, di per sé e praticamente in automatico, dei punti pivot. Disegnano, infatti, i livelli di resistenza e supporto, che sono fondamentali per comprendere la natura e la stabilità di un trend, per posizionare gli stop loss, i limit order e i take profit.
Dunque, individuare i minimi e i massimi…. Ma quali? Vanno bene, in genere, i minimi e i massimi giornalieri e settimanali. A chi utilizza un approccio minimale nei confronti dell’analisi tecnica e conferisce più importanza all’analisi fondamentale, potrebbe persino bastare questo. Nessun indicatore particolare (se non per verificare i volumi, di cui i minimi e i massimi non anno contezza), nessuna tecnica complessa o strana.
Usare tutti i Time Frames
Questa azione ha a che vedere con un principio fondamentale nel Forex Trading, ma che potrebbe funzionare in ogni ambito della vita. Per raggiungere i propri obiettivi occorre seguire una strada, che molto spesso è isolata, persa in tante altre strade. Eppure, per portare a termine il percorso, è necessario avere consapevolezza di ciò che vi è intorno alla strada, anche di quelle zone che, con molta probabilità, non verranno mai percorse. In parole povere, è necessario avere una visione d’insieme. Questo è particolarmente vero nel Forex Trading, dal momento che un trend forte può apparire debole anche (e viceversa) anche solo allargando il campo visivo o modificando i criteri attraverso cui il grafico si forma. Ebbene, uno di questi criteri è proprio il Time Frame. E’ possibile, anzi non è affatto infrequente, che il trader sulla scorta di ciò che vede in quel preciso momento interpreta il mercato in un certo modo, solo per scoprire successivamente che l’interpretazione era sbagliata, oppure era solo una delle tante possibili, semplicemente modificando il Time Frame.
Ora, tutti hanno il loro Time Frame preferito. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che a seconda della strategia è meglio utilizzare un Time Frame piuttosto che un altro. Ma prima di iniziare a tradare, e dare per buoni i segnali raccolti, è bene farsi una bella passeggiata a volo di uccello o, viceversa, a carponi. In parole povere, è bene dare un’occhiata al grafico utilizzando Time Frame diversi. Se le interpretazioni si contraddicono, allora c’è qualcosa che non va.
Controllare il calendario economico
Questo può essere un consiglio molto controverso. La controversia nasce dall’epico scontro tra analisi tecnica e analisi fondamentale. O, perlomeno, tra i “tifosi” della analisi tecnica e quelli dell’analisi fondamentale. Alcuni dogmi della prima, infatti, sembrano sconfessare l’utilità della seconda. Uno su tutti: i prezzi scontano tutto. Questa affermazione apre le porte a molti corollari, uno dei quali – nell’interpretazione più estremista – suggerisce che, in fondo, l’analisi fondamentale non serve. Tutte le informazioni di cui il trader ha bisogno si trovano nel grafico. L’analisi tecnica, quindi, basta a se stessa. Ora, questo non è affatto vero, o come minimo non è vero al cento per cento. Si può discutere su quanto sia importante l’analisi fondamentale, ma non se sia importante oppure no. E la prima azione che deve compiere chi effettua l’analisi fondamentale è appunto controllare il calendario economico.
Nel calendario economico si trova un elenco degli eventi che possono potenzialmente muovere il mercato. E’ estremamente importante conoscere l’importanza di ogni singolo evento. Quelli più pesanti, infatti, prendono il nome di “market mover” proprio perché agiscono in maniera decisa sui prezzi, e lo fanno in maniera pressoché immediata. La volatilità è un fenomeno normale, quando si attiva un market mover.
Ora, il consiglio è controllare il calendario, verificare l’occorrenza dei market mover e intuire le reazioni del mercato agli stessi. E, ovviamente, correre ai ripari.
Svuotare la mente
Questo è un aspetto importante ma che molti, troppi, tendono a trascurare. Quello del trading online è un’attività che richiede risorse intellettuali notevoli, che impone lucidità e concentrazione, che ripudia le emozioni, se sono un pelo più intense di quanto consentito. Pianificazione, azione: sono questi i passaggi obbligati per ogni singolo trader. Si dà il caso, però, che proprio le emozioni si frappongono tra il trader e un lavoro di pianificazione efficace. Soprattutto, si frappongono tra il trader e una messa in pratica del piano pulita, lineare, senza imprevisti.
Ora, come si fa a mettere da parte le emozioni? C’è chi non ci riesce mai, e ne paga ogni giorno le conseguenze. In alcuni casi, è carattere e non ci si può fare niente. Per tutti gli altri, per coloro che sono dotati di una dose seppur minima di sangue freddo, vale il seguente consiglio: prima di iniziare a tradare, rilassatevi. Sgombrate la mente, create attorno a voi un ambiente calmo e tranquillo, che favorisca il più possibile la sensazione. Solo quando pensate che la vostra attenzione possa essere riposta nel trading e solo nel trading, iniziate a lavorare.
Capire se è giornata
Può sembrare un consiglio stupido, ma non lo è affatto. Anche perché ha che fare con i limiti di ciascun trader. Anche il consiglio precedente aveva a che fare con i limiti. Ma se quello riguardava i limiti emotivi, questo ha che vedere con i limiti di competenze. Esistono trader esperti e meno esperti, ma tutti i trader – se escludiamo pochi guru – hanno un punto debole, hanno conosciuto una o più situazioni in cui non sono riusciti a raccapezzarsi. Alcune situazioni, sia chiaro, sono difficili e impossibili da trattare per tutti. Ma tant’è: ognuno ha il suo spauracchio.
Dunque, conoscere i propri limiti e non fare il passo più lungo della gamba. Questo consiglio va messo in pratica soprattutto quando la giornata si prospetta pessima, magari non in generale, quanto piuttosto per i propri standard, per le proprie capacità. In genere, se consideriamo il trader retail medio, una giornata in cui è meglio evitare il trading è quando a un calendario economico convulso si coniuga una giornata politica abbastanza convulsa a livello internazionale. In questi casi occorre lavorare soprattutto di analisi fondamentale, che non è cosa da tutti…. Anzi.