La congiuntura economica non è favorevole. I venti della stagnazione, e forse della stagnazione, stanno soffiando da Occidente a Oriente. Ciò pone interrogativi e alimenta preoccupazioni in seno a investitori, analisti ma anche a chi pratica il Forex Trading. Come dovrebbero muoversi i trader durante una recessione? Rispondere a questa domanda non è semplice. Certo, la crisi del 2008 ha funto da (severo) insegnante, ma è indubbio che ogni recessione abbia le sue particolarità. Per questo motivo è bene astrarre qualche regola di buon senso, che possa porre le basi per un ragionamenti sull’approccio corretto da adottare in caso di nuova recessione.

Ne parliamo in questo articolo, esponendo in prima battuta le difficoltà che i trader del Forex devono affrontare in tempo di crisi e fornendo poi qualche consiglio generale.

Le difficoltà dei periodi di recessione

La recessione pone in essere numerose difficoltà. In primo luogo per i cittadini in genere, che devono affrontare aumenti della disoccupazione, cali della liquidità e tante altre sciagure. In secondo luogo per gli investitori, e in particolar modo per gli investitori del Forex Trading, che si trovano ad operare in un contesto agitato e ricco di insidie. Di seguito, le difficoltà che incontrano i trader del mercato valutario durante i periodi di recessione.

Imprevedibilità del mercato

Quando la recessione è in atto, ma anche quando si verificano i primi prodromi, i mercati vanno in fibrillazione. A partire da quello azionario, che è più suscettibile agli stravolgimenti dell’economia reale. A seguire, ovviamente, il Forex. Gli investitori, a mano a mano che il contesto peggiora, si fanno prendere dalla paura e dal timore di perdere il proprio capitale. Non è un sintomo di debolezza, bensì un fenomeno fisiologico. Alla paura seguono ondate di vendite, e alle ondate di vendite segue il panico.

Ecco che il mercato dunque viene compromesso dal panico e dall’emotività. Ora, un mercato in queste condizioni è difficile da studiare, analizzare e prevedere. Questa è ovviamente un elemento di difficoltà, anche perché spunta le armi all’analisi tecnica.

Prezzi policy oriented

Nei periodi di crisi, i prezzi vengono influenzati soprattutto da ciò che fanno e dicono i policy maker, dove per questo termine si intendono tanto i governi quanto le banche centrali. Il motivo è semplice… E duplice. In primo luogo, se il mercato si fa caotico e l’analisi tecnica più difficile o meno efficace, gli investitori fanno riferimento alle dichiarazione e alle azioni di chi ha potere di intervenire, più che ai grafici e agli indicatori.

In secondo luogo, i policy maker durante i periodi di recessioni diventano più interventisti. Insomma, producono azioni che abbiano effetti diretti sull’economia reale e persino sul mondo finanziario, proprio allo scopo di portare il sistema fuori dalla crisi. Dunque, gli effetti sul trading e in particolare sul Forex Trading sono sia indiretti, ovvero provocati dall’approccio degli investitori, sia diretti, perché provocati dalle azioni concrete messe in campo.

La ribalta dell’analisi fondamentale

E’ ovvio che in questo contesto, dominato dall’emotività e dai policy maker, l’analisi tecnica si ritrovi con le armi spuntate. L’imprevedibilità è infatti nemica della statistica, materia su cui si basa quasi interamente l’analisi tecnica. Dunque, a salire alla ribalta è l’analisi fondamentale, che si basa esattamente sullo studio di ciò che accade al di fuori degli scambi.

Anzi, nelle fase più concitate si assiste a un mercato quasi esclusivamente news-driven. Ciò non rappresenta un fenomeno che arrida ai trader, non fosse altro per un particolare: l’analisi fondamentale è molto più complicata dell’analisi tecnica, e richiede conoscenze e capacità di interpretazione non indifferenti.

La guerra di valute

Questo fenomeno non sempre si verifica. Anzi, viene associato solo alle fasi più nere della crisi, soprattutto in presenza di una recessione prolungata. Quando la crisi imperversa ormai da qualche anno, le banche centrali puntano a rivitalizzare l’economia attraverso le esportazioni. Ora, ciò richiede un indebolimento della moneta, a scapito ovviamente delle monete concorrenti, che andrebbero incontro a una rivalutazione.

Ecco, quindi, che si instaura un circolo vizioso, una corsa al ribasso che produce parecchi problemi a chi commercia a livello internazionale e, soprattutto, vizia in maniera significativa il mercato delle valute. Queste, infatti, smettono di essere espressione della forza economica ma diventano strumenti per una ricerca dissennata del surplus commerciale.

Il circolo vizioso speculazione-regolamentazione

Ma con il prosieguo della crisi si instaura un altro circolo vizioso, che prende di mira proprio il trading online e in particolare il Forex Trading. Quando il mercato è imprevedibile, caotico e irrazionale, diventa preda degli speculatori più accaniti. Il mercato, dunque, viene sporcato dalla presenza di questi soggetti, ma anche di normali investitori che sfruttano in maniera esponenziale le inefficienze che si trovano davanti.

Ciò pone in essere dei problemi anche a livello dell’economia reale, e spinge le istituzioni a prendere provvedimenti. Certo con qualche ritardo, a questi fenomeni segue una stretta dal punto di vista della regolamentazione. Stretta che, però, finisce di incidere anche sui trader “normali”, come se fosse un effetto collaterale. Pensiamo solo alle restrizioni sulla leva varate a partire dal 2013!

Recessione: il comportamento del trader

Alla luce di queste difficoltà, come i dovrebbero comportare coloro che operano nel Forex Trading? Rispondere a questa domanda non è semplice, ma possiamo comunque individuare alcune regole di buon senso. Ecco quali.

Puntate sull’analisi fondamentale

Se è vero che l’analisi fondamentale assume una importanza significativa, allora non rimane che… Praticare l’analisi fondamentale. Tuttavia, occorre praticarla a un livello più approfondito ed efficace. Per molti trader ciò significa rimettersi a studiare, sviluppare competenze interpretative e maturare un bagaglio di conoscenze che va oltre il mondo finanziario ma approda alle sfere della politica e della geopolitica.

Ovviamente tutto ciò non è semplice, anzi innesca un processo molto complicato da portare a termine. Tuttavia, è un impegno che non può essere derogato. Anzi, in alcuni casi è la chiave per la sopravvivenza e la protezione del capitale dalle turbolenza dei periodi di recessione.

Restringete l’orizzonte temporale

Se il mercato è imprevedibile e volatile, ciò significa l’orizzonte di lungo periodo diventa più difficile da scrutare, se non impossibile. Dovreste paragonare il Forex Trading in tempo di recessione come a un viaggio in mare durante una burrasca: più che occuparvi del punto di arrivo, dovreste preoccuparvi di non soccombere alla prossima onda.

Solo che nel Forex Trading è possibile persino sfruttare il caos. D’altronde, sono proprio le oscillazioni di prezzo a produrre i profitti. Questo ovviamente significa abbandonare gli orizzonti lunghi e medi, e puntare al trading giornaliero. Per molti è un cambio radicale di passo, difficile da sostenere, ma va comunque tentato.

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Valutate… Le valute rifugio

Durante i periodi di crisi e, in generali, le fasi di volatilità estrema e imprevedibili, salgono alla ribalta i beni rifugio. L’oro è il bene rifugio per eccellenza, mentre alcuni considerano tali anche i titoli azionario che fanno riferimento a settori “insopprimibili”, come appunto il farmaceutico. Mantenendo uno sguardo sul Forex, anche nel mercato valutario si può parlare di beni rifugio… Anzi di valute rifugio.

Di norma, nei periodi più o meno sereni, questo ruolo è interpretato dal dollaro e dall’euro. Tuttavia se l’epicentro della crisi è composto da Europa e Stati Uniti, euro e dollaro perdono questo ruolo a favore di altre monete. Quali? Non c’è una risposta valida per tutti i casi e tutte le epoche. Tuttavia, in genere il ruolo viene ricoperto dal franco svizzero.

Diversificate

Diversificazione vuol dire sicurezza. Questa è una regola aurea che vale per tutti i mercati, per tutte le tipologie di trading. In genere, si parla di diversificare i mercati. Tuttavia, è possibile diversificare anche all’interno del mercato.

Ciò vale anche per il Forex Trading. Come si diversifica in questo caso? Ovviamente, investendo in più coppie di valute. La questione va valutata con attenzione, anche perché si rischia di improvvisare, se non si esperti delle monete che si è deciso di prendere in considerazione. Certamente va fatto un ragionamento sulle correlazioni che, è bene specificarlo, possono essere sia positive che negative.

Attendete se è necessario

C’è infine un’ultima azione che può essere messa in campo. Secondo alcuni essa rappresenta l’extrema ratio, l’ultima spiaggia, l’approccio meno desiderabile ma da prendere in considerazione se tutto il resto ha fallito. Stiamo parlando dell’opportunità di sospendere l’attività di trading, o almeno diradarla nel tempo e nelle risorse. Non è una ipotesi peregrina: d’altronde, il trading non è una necessità organica nemmeno per i professionisti, figuriamoci per i retail.

Dunque, se non vi sentite in grado di fronteggiare un mercato caotico, se i provvedimenti presentati fin qui sono completamente estranei al vostro modo di fare e di tradare, semplicemente diminuite la frequenza del trading e scegliete un approccio estremamente prudente, anche se incline all’immobilismo. Certamente non produrrete profitti, ma proteggerete il vostro capitale.