Il Purchase Manager Index, altrimenti noto con l’acronimo PMI, è uno dei market mover più importanti per il Forex Trading, nonché per il trading nel suo complesso e, in generale, per comprendere lo stato in cui versa l’economia reale di un paese o di un’area geografica.

E’ dunque fondamentale, ai fini di una proficua attività di Forex Trading, capire in cosa consista questo indicatore e come impatta sui prezzi.

Nell’articolo che segue offriremo tutte le informazioni necessarie in merito, a partire dal metodo di calcolo fino alle modalità con cui influenza il mercato delle valute.

Cos’è il PMI

Prima di fornire una definizione chiara di PMI, è bene fare un piccola precisazione. In buona parte dei calendari economici forniti dalle piattaforme italiane, è indicato con la traduzione italiana (non letterale), ovvero Indice dei direttori degli acquisti. Tra le altre cose, questa espressione è una delle chiavi per comprenderne il reale significato.

Definizione di PMI

Il PMI è un indicatore dell’economia reale che riassume, con un semplice valore, lo stato di salute di un settore produttivo. E’ il punto di riferimento per coloro che vogliono avere una panoramica della condizione in cui versa un’economia. Sotto certi versi, è ancora più importante del PIL e del tasso di disoccupazione.

Di base, il PMI è frutto di una indagine condotta sui “responsabili degli acquisti”, ovvero quelle figure che all’interno di una organizzazione gestiscono gli ordini sia in uscita che in entrata. Molto spesso, nelle piccole e medie imprese queste figure coincidono con il CEO o con il titolare dell’attività.

Il sondaggio consiste in alcune domande che, a vario titolo, riguardano il grado di attività dell’impresa: numero di impiegati, andamento della produzione, ordini ricevuti, prezzi, aspettative future.

Il sondaggio funge da base per elaborare un indice, il quale è espresso in termini numerici assoluti. L’indice che scaturisce dal sondaggio è compreso tra 0 e 100. Il 50 è un valore molto importante in quanto rappresenta lo spartiacque tra la condizione di recessione e la condizione di espansione.

Nella stragrande maggioranza dei casi, avendo i manager il polso della situazione reale di un’economia, un calo consistente del PMI anticipa un periodo di rallentamento economico, piuttosto che di stagnazione o di recessione vera e propria.

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Tipologie di PMI

Esistono svariate tipologie di PMI. Esiste, per esempio, il PMI generico o composito, che è frutto di un sondaggio condotto sulle imprese di tutti i settori, in maniera trasversale. Paradossalmente, non è questo il PMI più importante. Questo ruolo è rivestito dal PMI manifatturiero, ovvero che riguarda solo le imprese che si occupano di manifattura. Il motivo è semplice: il settore manifatturiero è quello che anticipa prima degli altri il ciclo economico. Il PMI manifatturiero, dunque, ha un elevato valore predittivo.

Esistono ovviamente PMI dedicati a ciascun settore. Infatti vengono elaborati regolarmente i PMI servizi, il PMI costruzioni etc.

Ovviamente, ciascun paese pubblica i suoi PMI. Vengono regolarmente pubblicati anche i PMI relativi all’Unione Europea.

Quando vengono pubblicati i PMI

I PMI rappresentano dei market mover di fondamentale importanza. I calendari economici, dunque, ne segnalano sempre l’imminente pubblicazione. E’ fondamentale comunque conoscere le tempistiche, in modo da programmare efficacemente il lavoro di studio e analisi.

Dunque, quando vengono pubblicati i PMI? Premesso che ogni paese vanta un certo margine di discrezione, convenzionalmente i PMI vengono pubblicati lo stesso giorno, o nell’arco di un paio di giorni. In genere, ciò accade tra martedì e mercoledì.

La cadenza è nella stragrande maggioranza dei casi mensile.

Perché il PMI è importante

Sull’importanza dei PMI non ci possono essere dubbi. D’altronde, è intrinseca nella sua stessa definizione, nonché nel ruolo predittivo che assume nei confronti dell’economia nel suo complesso. E’ bene comunque spendere ancora qualche parola in merito.

L’impatto sull’economia reale

In un certo senso, il PMI fotografa un evento che si è già verificato. D’altronde, buona parte delle domande che vengono poste durante il sondaggio riguarda parametri consolidati, di cui i manager hanno certezza. Altre domande, però, rientrano nella sfera della soggettività, e vanno a indagare il clima di fiducia attorno al futuro dell’economia. Dunque, il valore predittivo è innegabile. Già questo è una fattore di sicuro impatto sull’economia reale.

I PMI impattano sull’economia reale anche perché gli attori economici e gli investitori prendono a riferimento il PMI quando decidono strategie e piani d’azione. Dunque, il PMI gioca un ruolo di primo piano, a mo’ di effetto domino, sul resto dell’economia reale.

L’impatto sulla valuta

L’impatto sulla valuta è davvero significativo. Lo si può notare dagli storici: ogni qual volta i PMI hanno riservato delle sorprese, le valute hanno reagito. Ovvero l’impatto più forte si registra nelle quotazioni della valuta di riferimento, ovvero quella collegata direttamente all’economia del PMI. Per esempio, se i PMI britannico crollano, la sterlina potrebbe andare incontro a un deciso deprezzamento.

Il motivo di tale impatto è intuibilissimo. Gli investitori, e quindi anche i trader del Forex, prendono a riferimento l’economia reale per predire o farsi un’idea del futuro prossimo di una valuta. Il PMI, dunque, incidendo sull’economia reale, incide anche incide anche sul mercato valutario.

Come interpretare il PMI

Il PMI è un market mover di fondamentale importanza, che va integrato nell’analisi fondamentale sempre e comunque. Il consiglio è di prendere in considerazione le opinioni degli analisti e dei forecast, e prepararsi all’impatto sulla valuta.

Nello specifico, il meccanismo di influenza (non sempre automatico e consequenziale, sia chiaro) è il seguente: quando il PMI supera le aspettative, la valuta ne trae una spinta rialzista; quando il PMI delude le aspettative, la valuta ne trae una spinta ribassista.

Nello specifico, il massimo impatto negativo si registra quando il PMI sfonda – al ribasso – la soglia del 50.