Rayner Teo è uno dei migliori trader dell’intera Asia. Sicuramente è il trader più “letto” di Singapore, paese tradizionalmente dedito all’arte dell’investimento, quasi al pari di Hong Kong. Ufficialmente trader indipendente, qualche anno fa ha iniziato a condividere le sue conoscenze e le sue esperienze in un blog, culminato con la scrittura di un ebook che è andato letteralmente a ruba.

Tra i suoi contenuti più interessanti vi è però un articolo, che è in realtà un compendio di ciò che, di diverso, insolito e disruptive, ha imparato durante la sua carriera di trader.

Di seguito, elenchiamo alcune delle sue “scoperte”.

La durata della congestione determina la forza del suo breakout

E’ questa una delle prime verità che Rayner Teo presenta. Una verità che, a essere sinceri, appare logica fin dalle prime battute. Insomma, suona come plausibile. Ovviamente, Teo introduce questa dinamica come risultato di una diretta osservazione. Semplicemente, in tutti questi anni di trading ha notato che le congestioni lunghe finivano sempre con breakout “memorabili”, o addirittura con l’inizio di trend opposti e quasi altrettanto duraturi.

In ogni caso, Teo non si limita a giustificare il tutto con l’osservazione empirica, bensì dà una spiegazione più o meno tecnica, o che comunque riguarda il sentiment.

L’autore la spiega così: quando la congestione dura da molto tempo ma allo stesso tempo i prezzi si avvicinano molto lentamente a un punto di un probabile breakout (magari un supporto o una resistenza vicini), i trend follower entrano in azione, rispondendo in massa a questa sollecitazione, ovvero vendendo se la posizione era long e acquistando se la posizione era short. Questo movimento genera una certa pressione e quindi una serie di posizioni contro-trend a catena. Da qui al breakout “forte” il passo è breve.

A una fase laterale segue sempre una fase di volatilità

Questa può sembrare una banalità, e in effetti lo è. D’altronde, è un fatto assolutamente assodato, anche dai principianti, che la volatilità nei mercati non è mai costante, nemmeno in assenza di pressioni esterne o determinate da un calendario economico particolarmente stressante.

In realtà, Rayner Teo parte da questo presupposto per offrire un consiglio molto utile, un consiglio che permette di sfruttare esattamente questo fenomeno.

L’autore propone di entrare quando la volatilità è quasi nulla, ma comunque in grado di segnalare un minimo di direzione. Questo permette di posizionare stop loss più stretti e di trovarsi in trend quando la lateralità degenera in volatilità.

Il breakout spesso coincide con un punto di consolidamento

Rayner Teo non fa riferimento ai punti di consolidamento classici, ovvero a quelli situati lontani dai punti pivot, ossia dalla resistenza e dal supporto. Fa riferimento, piuttosto, alle situazioni in cui il prezzo si è mosso e, a un certo punto, è entrato in una fase laterale, o comunque di contrazione della volatilità. Per esempio, un prezzo sta per consumare il suo trend positivo avvicinandosi a passo piuttosto affrettato, per poi fermarsi o comunque produrre piccolissimi minimi e massimi, al limite appunto della volatilità.

Secondo l’esperienza di Rayner Teo, spesso comunque supportata dall’analisi tecnica, il breakout non avviene intorno alla resistenza, ma in prossimità dei punti di consolidamento appena descritti. L’autore specifica, però, che questi punti – con sorpresa degli analisti tecnici – possono formarsi anche oltre il punto pivot, rivelando che, in realtà, questi erano posizionati in un punto leggermente diverso da quanto calcolato in precedenza.

Il modo in cui un prezzo si avvicina alla resistenza dice molto…

In linea di massima, quando un prezzo rimbalza su un punto pivot, produce o comunque suggerisce una inversione di tendenza. Questa è una dinamica ben studiata, che fortunatamente corrisponde alla realtà… Nella maggioranza dei casi. Rayner Teo indaga proprio su queste eccezioni, che nell’economia di un trader possono significare molto, e portare guadagni ingenti.

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Secondo l’autore, infatti, se il prezzo non spezza e va oltre la resistenza, ma rimane in area c’è una probabilità che ciò possa rappresentare un segnale di forza del trend, e non l’anticamera di una inversione. Dipende, infatti, come il prezzo “vive” quella situazione di interregno.

Rayner Teo consiglia di guardare ai massimi. Se il prezzo staziona vicino alla resistenza senza spezzarla subito, ma comunque produce alcuni massimi, per quanto piccoli, allora questo è un segnale di continuazione. Nello specifico, è l’indizio che il prezzo sta resistendo ai tentativi di inversione, e che quindi è destinato (o comunque fortemente orientato) a spezzare nel brevissimo termine la resistenza e proseguire, rafforzato, il proprio trend.

E lo stesso vale per i supporti

Il discorso è il medesimo a situazione speculare, ovvero quando il trend è negativo e il prezzo non si avvicina alla resistenza bensì al supporto. Solo che in questo caso, ovviamente, non si parla di massimi ma di minimi.

Rayner Teo dichiara la validità di questo consiglio legittimandolo con la sua esperienza, sebbene l’analisi tecnica, a dire il vero, non offra solide garanzie a riguardo.

Il segreto è entrare quando il prezzo è vicino ai punti pivot

Molti trader, anzi la maggior parte, entrano nel mercato quando il prezzo è lontano dai punti pivot, ovvero quando il mercato è in una fase tutto sommato “moderata”, magari in trend ma senza colpi di volatilità tali da causare paura o temere per la fondatezza della propria analisi. Un metodo che comunque si rivela saggio, anche perché realmente conduce a un rischio basso. L’altra faccia della medaglia, comunque accettata dai più come un giusto scotto da pagare, consiste nel rendimento generalmente basso. Logico no? Bassi rischi e bassi guadagni.

Rayner Teo, però, invita a prendere in considerazione un altro modo di agire. Ovvero, l’entrata in corrispondenza di un punto pivot, e fare trading nella direzione opposta. In questo caso, il rendimento potenziale aumenta parecchio. Anche il rischio aumenta, a non come ci si potrebbe aspettare. Ovviamente, occorre verificare, mediante analisi tecnica, che il prezzo stia andando esattamente nella direzione desiderata.

Posizionare lo stop loss in modo insolito non sempre è una cattiva idea

Le scuole riguardo il posizionamento degli stop loss sono numerosi. Ai principianti, comunque, è consigliato di seguire, almeno inizialmente, la via più semplice. Ovvero, posizionare gli stop loss in prossimità, anzi poco oltre, i punti pivot (resistenza e supporto). In alternativa, è possibile fare lo stesso con i minimi e i massimi di breve / medio termine. Cosa c’è di male in questa tecnica? All’apparenza nulla, in effetti è molto affidabile sebbene contragga un po’ i rendimenti.

Rayner Teo consiglia però, a determinate condizioni, di utilizzare il pensiero laterale. Ovvero, di comportarsi in maniera diversa da tutti gli altri trader, quindi di posizionare lo stop loss in modo diverso, in un punto meno ovvio. Se buona parte dei trader si concentrano sul medesimo stop loss, è probabile che ciò influenzi la reale dinamica dei prezzi, invalidando lo stesso calcolo.

Il consiglio di Rayner Teo è di mettere lo stop loss un po’ oltre i punti pivot. Nella peggiore delle ipotesi, quand’anche la strada tradizionale si rivelasse quella giusta, si perderebbe una manciata di pip.

Il trend following è la scelta più sicura

Con questo “segreto”, che poi segreto non è, bensì una delle convinzioni più consolidate tra i trader esperti, Rayner Teo vuole semplicemente dichiarare la sua avversità a tutti gli approcci “disruptive”, i quali evidentemente tendono ad andare contro la logica delle cose. In realtà, l’autore fatica persino a capire perché un trader dovrebbe fare trading contro il trend, ipotizzando motivazioni che nulla hanno a che vedere con il trading, bensì con sentimenti quali in narcisismo e il senso di protagonismo, o peggio la spavalderia.

Rayner Teo comunque argomenta in maniera ferrea la sua preferenza per il trend following. Nello specifico, rivela che quando il mercato è in trend, il prezzo fa essenzialmente due cose: prosegue il trend e ritraccia. Quando ritraccia, si muove per un limitato periodo di tempo “contro il trend”. E’ qui che si dovrebbero inserire coloro i quali si muovono contro il trend. Peccato però che sia veramente difficile e oltremodo stressante riuscire a capire quando esattamente il prezzo ritraccia, quanto in profondità e per quanto tempo. Dunque non ne vale assolutamente la pena, il rischio di sbagliare è troppo alto.

Alcuni breakout sono falsi

E’ una spiacevole verità, che molti trader imparano sulla propria pelle: alcuni breakout sono falsi. Può capitare, infatti, che il prezzo rompa un supporto o una resistenza, per giunta in profondità, per poi ritracciare in maniera netta e ritornare sui propri passi, comportandosi in definitiva come se al posto di un breakout ci fosse stato un rimbalzo. Il motivo di ciò è semplice: il punto pivot “reale” non coincideva con quello calcolato, bensì era oltre quest’ultimo.

Rayner Teo asserisce che è possibile sopravvivere ai falsi breakout, anzi sfruttarlo per fare guadagni ingenti su di essi. Suggerisce di seguire queste tappe.

  • Identificare il supporto o la resistenza che secondo i trader darà vita al breakout
  • Aspettare che il false breakout si verifichi
  • Aprire una posizione nella direzione del falso breakout

Ovviamente, è meglio se si riesce a individuare il punto di rimbalzo reale.

Non è semplice fare trading con il falso breakout: serve tempismo. D’altronde, è una forma “controllata” di trading conto il trend. Se siete dei principianti, semplicemente uscite dalla posizione.

Il primo pullback è il miglior pullback

Il pullback è quel ritracciamento che si verifica dopo che un punto pivot, ovvero una resistenza o un supporto, è stato spezzato. Per quanto sia “controtrend” è in realtà un segnale di continuazione, per giunta abbastanza affidabile.

Alcuni trader, però, tendono a cercare ulteriori conferme, ovvero a considerare valido non il primo pullback ma il secondo o il terzo. E’ ovvio: se il prezzo ha ritracciato ed è ritornato in trend per due o tre volte di fila, vuol dire che il trend è veramente solido.

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Questo metodo, per quanto solido e ineccepibile dal punto di vista logico o tecnico, ha però un grave difetto: consuma pip e quindi erode i guadagni.

Rayner Teo consiglia di rompere gli indugi e di comportarsi, per una volta, in modo “meno prudente”, ovvero senza scadere nell’over-thinking.

Molto banalmente, il primo pullback è già un segnale affidabile di continuazione. Dunque, ci si può fidare. In ogni caso, quando si fa trading il calcolo del rischio, o per meglio dire delle probabilità, è fondamentale. Nella fattispecie è ovvio: il pullback è un buon segnale di continuazione, dunque il gioco (l’entrata in trend following) vale la candela.