Chi fa Forex Trading, o anche chi fa trading in generale, non vive solo di analisi tecnica. Si cimenta, infatti, in un’altra disciplina, la quale prevede regole diverse e richiede competenze altrettanto diverse: l’analisi fondamentale. Con questo termine si intende lo studio di tutto ciò che accade al di fuori del mercato, in una prospettiva di previsione dell’andamento dei prezzi.
Fare l’analisi fondamentale vuol dire seguire gli eventi più importanti (detti market mover), prevederne l’esito e, di conseguenza, prevedere l’impatto che questo avrà sul mercato. Alcuni dei market mover più importanti riguardano le banche centrali. Analizzandoli, infatti, è possibile prevedere – certo con un margine di errore non da poco – i prezzi. Ecco una guida su come guadagnare con le banche centrali.
Cosa fanno le banche centrali
Le banche centrali sono i massimi istituti finanziari di un paese, o comunque di una area che condivide la stessa moneta. Quest’ultimo è il caso della BCE, la Banca Centrale Europea, che si occupa di tutta l’euro zona.
Le banche centrali hanno vari compiti, il più importante dei quali è mantenere l’inflazione intorno a livelli accettabili e in grado di favorire una sana crescita economica. L’inflazione “migliore”, per così dire, è quella che sfiora il 2%. Se è più alta, si assiste a una pericolosa erosione del potere di acquisto e al proliferare di bolle finanziarie. Se è più bassa, il sistema economico si inceppa ed entra in una spirale che, tra le altre cose, produce un decremento dei consumi e la perdita di posti di lavoro.
Alcune banche centrali, poi, intervengono anche su questioni macroeconomiche, e favoriscono direttamente la crescita – ma anche indirettamente – mediante la leva inflattiva.
Quali strumenti utilizzano le banche centrali? Sostanzialmente, due. Il primo è la manipolazione del costo del denaro, ossia dei tassi di interesse con il quale erogano il denaro alle banche nazionali, commerciali etc. Minore è il tasso, maggiore e più veloce sarà la circolazione della moneta, caratteristiche che influenzano positivamente la crescita economica. Maggiore è il tasso, più lenta e minore sarà la circolazione di denaro.
Se, per molti motivi, non ultimo la crisi, il denaro circola così poco che nemmeno un azzeramento dei tassi risulta sufficiente, allora le banche ricorrono al Quantitative Easing, che è un finanziamento vero e proprio delle attività pubbliche, per quanto – a volte – indiretto. Esso avviene attraverso l’acquisto dei titoli di debito emessi dalle realtà nazionali (banche, ma anche governi etc.).
Come guadagnare con le banche centrali
Cosa c’entra tutto ciò con il Forex? Semplice, tutte queste azioni influiscono sul valore delle valute. Non solo, ci sono anche altre azioni, compiuto dalle banche centrali, in grado di impattare profondamente nel mercato. Per esempio, le dichiarazioni degli esponenti di spicco, in conferenza stampa o anche in altre occasioni. Di seguito, le tre situazioni in cui le banche centrali influiscono, e pesantemente, sul mercato.
Annuncio del tasso di interesse. In genere, le banche centrali, o meglio i rispettivi board, decidono i tassi di interesse in occasione dei meeting. Questi si tengono, in media, ogni mese o mese e mezzo. Culminano con l’annuncio, via comunicato, dei tassi di interesse e con la conferenza stampa relativa, che avviene qualche ora dopo. Questi eventi sono segnalati dal calendario economico con un certo anticipo. Perché i tassi di interesse influiscono sui prezzi o, per meglio dire, sul valore delle monete? E’ semplice: modificano direttamente l’offerta di moneta e ciò, come per qualsiasi altro asset, influisce sul suo valore. Se il tasso si abbassa, la moneta di deprezza. Se il tasso di alza, la moneta si apprezza.
Ora, il trucco sta nel prevedere le deliberazioni della banca centrale. Il trader deve chiedersi: la banca centrale aumenterà o diminuirà i tassi? Ovviamente, nessuno ha la palla di vetro ma gli stessi istituti seminano indizi circa le loro intenzioni. Dichiarazioni di esponenti, previsioni macroeconomiche, comunicati sono tutte fonti “indiziare”. E’ bene anche appoggiarsi alle previsioni dei più esperti, degli analisti che a vario titolo pubblicano le proprie previsioni. Anche studiare l’attualità economica può essere di aiuto: se l’economia peggiora, e soprattutto se lo fa da molto tempo, è probabile che la banca centrale opti per un taglio dei tassi.
Previsioni e dati macroeconomici. Come già accennato, le condizioni economiche influiscono sulle scelte delle banche centrali. E’ vero, le banche centrali ufficialmente – chi più chi meno – si dovrebbero limitare a tenere sotto controllo i prezzi, ma è altrettanto ovvio che, visto l’immenso potere di cui sono dotate, si facciano carico – di nuovo, in misura diversa da istituto a istituto – delle speranza di crescita economica dei rispettivi paesi. In definitiva, se le condizioni stanno peggiorando, è probabile che i tassi verranno tagliati; se le condizioni stanno migliorando, è probabile che i tassi verranno riconfermati o addirittura alzati.
Ora, il trader dovrebbe chiedersi: quali sono i parametri economici da tenere d’occhio? Il primo, quello più importante, è l’inflazione, che tra le altre cose è territorio di competenza delle banche centrali. Una inflazione in crescita oltre il 2% spingerà le banche centrali ad alzare i tassi. Una inflazione in decrescita e sotto al 2%, o che si avvicina troppo lentamente al medesimo livello, spingerà le banche centrali ad abbassare i tassi. Un altro parametro economico da prendere in considerazione è, ovviamente, il Prodotto Interno Lordo, che è la summa della ricchezza di un paese. Alcune banche, ma non tutte (la FED molto più della BCE) hanno a cuore il mercato del lavoro, quindi occorre guardare il tasso di disoccupazione.
Questi dati possono essere analizzati a prescindere dalle banche centrali. Ad emetterli sono, infatti, gli istituti nazionali. In realtà, le banche centrali salgono in cattedra anche da questo punto di vista. Quando? Semplice, durante le conferenze stampa post-annuncio dei tassi! E’ tradizione, infatti, che in conferenza stampa le banche centrali forniscano un outlook abbastanza approfondito non solo dei prezzi ma anche delle condizioni economiche. Se l’outlook è favorevole, allora l’impatto sulla valuta è positivo (apprezzamento). Se l’outlook è sfavorevole, l’impatto è negativo (deprezzamento).
Forward Guidance. Questo aspetto è il più difficile da analizzare e da utilizzare ai fini di trading. Con questo termine si intende l’insieme delle dichiarazioni “non tecniche”, o almeno non ancorate alla pubblicazione di dati o outolook uffciali che un esponente di spicco della banca centrale, in genere il presidente, effettua al fine di generare un clima di fiducia che, da solo, impatti positivamente sui mercati. Per comprendere il significato di Forward Guidance è bene fare un esempio. Nel 2011, gli speculatori erano pronti a fare incetta dell’Europa, causando squilibri sul fronte del debito e creando una forte instabilità politica ed economica. La sensazione, infatti, e che l’euro si sarebbe dissolto sotto i colpi della crisi. E’ stato Mario Draghi, appunto con una fortissima Forward Guidance, a convincere tutti, investitori e non, che l’euro sarebbe sopravvissuto. Sarebbe sopravvissuto perché la Banca Centrale Europea avrebbe fatto di tutto per mantenerlo in vita. Il “Whatever it takes” di Mario Draghi è entrato, non a caso, nell’immaginario collettivo.
Ora, le dichiarazioni di Forward Guidance hanno un estremo impatto sui mercati. Il motivo è semplice: giungono quando il mercato – vuoi per la crisi o per l’instabilità – è molto suscettibile; esprimono una intenzione molto solida; si proiettano molto al di là nel tempo. Il compito del trader è sfruttare l’onda, agire in prossimità delle dichiarazioni se è bravo, evitare come la peste di tradare durante le dichiarazioni se non si sente capace di “cavalcare la tigre”.