La leva finanziaria è un gran bello strumento… Visto da fuori. Da alcuni considerata come una promessa di rapido guadagno e da altri come un’arma a doppio taglio, può essere comunque integrata nella propria attività di trading. A patto che si verifichino le giuste condizioni, che si palesino gli scenari più propizi. Li riveliamo nel corso di questa guida.
La leva finanziaria nel dettaglio
Prima di presentare i casi in cui la leva finanziaria può essere presa in considerazione è bene fornire una definizione chiara di questo strumento e dei suoi rischi.
La leva finanziaria è uno strumento che permette ai trader di controllare una posizione di mercato più grande del capitale effettivamente investito.
Il suo meccanismo di funzionamento si basa su una sorta di prestito temporaneo offerto dal Broker, il quale moltiplica il capitale iniziale del trader.
La leva si esprime in rapporti. Ad esempio, con una leva di 10:1, un capitale di 1.000 euro consente di controllare una posizione di 10.000 euro.
Questo amplifica sia i potenziali guadagni che le perdite. Il margine, cioè il capitale effettivamente investito dal trader, rappresenta solo una frazione della posizione totale.
La leva finanziaria ha riscosso e continua a riscuotere un certo successo. Il motivo è semplice: potenzialmente, consente di amplificare i potenziali profitti nonostante un capitale iniziale ridotto.
Nondimeno, offre (sempre in linea teorica) la possibilità di accedere a mercati con un valore superiore rispetto alle proprie disponibilità, permettendo di sfruttare piccole variazioni di prezzo per ottenere rendimenti significativi in tempi brevi.
I rischi della leva finanziaria
E’ un fatto assodato, anche se molti trader in erba lo imparano a proprie spese e sulla propria pelle: la leva finanziaria è pericolosa. Espone a rischi significativi che la utilizza.
Il rischio più grande è quello di amplificare le perdite, anziché i profitti.
Se una posizione di trading si muove contro il trader, la perdita non si limita al capitale inizialmente investito, ma può superarlo, richiedendo ulteriori fondi per coprire il margine. Questo fenomeno, noto come margin call, obbliga il trader a depositare capitali per mantenere la posizione aperta, rischiando altrimenti la chiusura forzata della posizione a un livello sfavorevole.
Ecco che si palesa il rischio più grande: quello di subire un totale prosciugamento del conto.
In ragione di ciò, è bene utilizzare la leva finanziaria solo a determinate condizioni. Qui di seguito, ne presentiamo tre.
Caso #1 Grande disponibilità di capitale
La leva finanziaria può essere presa in considerazione se si dispone di molto capitale. In questo caso, il trader è in grado di coprire eventuali perdite senza rischiare di essere “liquidato” dal Broker, dover chiudere forzatamente le sue posizioni o, peggio ancora, consumare tutte le sue risorse.
Nondimeno, con capitale abbondante, anche se la posizione aperta con leva subisce un temporaneo movimento contrario, il trader può permettersi di mantenere la posizione fino a quando il mercato si riprende.
Questo riduce il rischio di margin call, che è una delle principali minacce nell’uso della leva. Inoltre, con una gestione del rischio ben pianificata, il trader può allocare solo una piccola percentuale del proprio capitale su posizioni con leva, riducendo ulteriormente il rischio complessivo e sfruttando la leva medesima per amplificare i rendimenti potenziali senza compromettere la sua solidità finanziaria.
Caso #2 Sangue freddo e resistenza emotiva
Il riferimento è ai trader che possiedono un forte autocontrollo emotivo e una buona capacità di mantenere la calma sotto pressione.
Come abbiamo già specificato, il trading con leva amplifica sia i guadagni che le perdite, e un trader che non cede all’emotività è meno incline a prendere decisioni affrettate e impulsive, come liquidare una posizione prematuramente o aumentare eccessivamente l’esposizione in un tentativo di recuperare perdite.
La resistenza emotiva, nondimeno, consente al trader di seguire un piano di trading disciplinato, basato su analisi oggettive piuttosto che su reazioni istintive. Un tale approccio riduce in automatico i rischi associati alla leva, poiché permette di eseguire strategie di gestione del rischio efficaci, come l’uso di stop loss ben posizionati e la gestione accurata delle dimensioni della posizione. Nella migliore delle ipotesi, la leva porta in effetti dei guadagni; nella peggiore, le perdite vengono comunque contenute.
Caso #3 Il trade promette bene… Molto bene
Il terzo scenario fa riferimento ai trade supportati da analisi approfondite e segnali di mercato estremamente favorevoli.
Nella fattispecie, il trader può ostentare un elevato livello di fiducia nel trade, forte di una rara combinazione di fattori tecnici e fondamentali, i quali indicano un’elevata probabilità di successo.
Ma badate bene: le analisi devono essere realmente approfondite e i segnali di mercato realmente favorevoli. Il rischio di prendere fischi per fiaschi, di scambiare speranze per evidenze, è molto alto quando la posta in gioco sale. E se si utilizza la leva finanziaria la posta in gioco sale sempre.