Uno dei modi per fare carriera nel trading, e specialmente nel Forex, è attingere competenze e nozioni – sia teoriche che pratiche – da chi ce l’ha fatta, da chi è riuscito a diventare un trader di successo. Da imparare, da Bruce Kovner, c’è tantissimo. E’, risultati alla mano, il miglior Forex trader del mondo. Ha sempre mantenuto un profilo basso, almeno fino a quando il mercato valutario non è giunto alle masse e quindi anche la sua figura non ha acquisito un interesse collettivo. Si è raccontato in un recente libro di Marco Mottana e Virgilio De Giovanni “Come investire con successo”.

La storia del Forex Trader Bruce Kovner

Il profilo familiare di Bruce Kovner è assolutamente privo di interesse. E’ nato nel 1945 a New York, in una famiglia della classe media, padre ingegnere e madre casalinga. Ha studiato economia politica alla John F. Kennedy School of Government, si è laureato ma non ha proseguito la carriera accademica. In quegli anni ha lavorato per alcuni politici con il ruolo di spin doctor e si è dedicato anche al pianoforte.

La sua carriera di trader inizia piuttosto tardi, a 32 anni. Ha iniziato con solo 3.000 euro, per giunta presi in prestito. Inizialmente ha commerciato in futures, realizzando 40.000 dollari di utili, poi scesi a 23.000 per un errore commesso, probabilmente originato dall’imprudenza. Questo passaggio è stato fondamentale per lui: ha capito sulla sua pelle l’importanza delle gestione del rischio, ha realizzato quanto sia decisivo il fattore psicologico e la stabilità emotiva per un trader. Il colpo subito, comunque, fu enorme. Nel libro infatti racconta: “Credetti per molti giorni di aver sbagliato mestiere e che come trader ero finito prima ancora di aver iniziato veramente. Non riuscii persino a mangiare, tale era stato il colpo subito”.

Bruce Kovner ha saputo trasformare questa esperienza negativa in un approccio strategico. Per così dire, ha imparato dai suoi sbagli e ha tratto una grande lezione. “Da allora, ogni qualvolta avverto un senso di disagio per ragioni non chiare chiudo immediatamente tutte le posizioni aperte che potrebbero risentirne”.

Ha imparato il resto, oltre che con la pratica, durante l’apprendistato presso un altro trader famoso: Michael Marcus. Nello specifico, ha appreso alcuni fondamenti di operatività ma soprattutto il ruolo giocato dalla disciplina. “Mi dimostrò come una costante applicazione poteva permettere risultati eccezionali e che la disciplina era alla base di tutto. Per la prima volta scoprii che sbagliare era accettabile: come diceva Marcus, occorre studiare il mercato, farsi una prima opinione e poi accettare la perdita; ristudiare il mercato, farsi una seconda opinione, e riaccettare una perdita“.

Già da questi frammenti di biografia si intuisce la filosofia di Bruce Kovner. Una filosofia che si traduce nel duro lavoro, nella capacità di affrontare la realtà, di sopportare in maniera positiva gli eventi negativi.

Non stupiscono, alla luce di ciò, i risultati che ha raggiunto nel corso degli anni. Commercia anche in azioni, nei futures, nei metalli preziosi e nelle materie prime, ma le valute rappresentano il 50% dei suoi sforzi nel trading. Il suo anno migliore è stato il 1987, quando ha realizzato guadagni per un totale di 300 milioni di dollari. Negli ultimi dieci anni, ha generato un utile dell’87%. Nel 1978 ha iniziato con 2.000 dollari, che nei dieci anni successivi sono diventati 1.000.000. Il suo unico anno in negativo è stato il 1981, quando non riuscito a prevedere una fase ribassista del mercato delle commodity e ha perso, in totale, il 16%.

I segreti di Bruce Kovner

Con tutta probabilità, il vissuto di Bruce Kovner non è replicabile. Anche perché sono diversi i contesti in cui ha operato e, probabilmente, il suo segreto più grande è la capacità di adattarsi ai vari periodi che ha attraversato. Ciò non toglie utilità allo studio di alcune tecniche particolari, di sua invenzione. Una di queste è di “protezione”, che entra in gioco quando vi è da riconoscere una breve correzione del mercato (pullback) da un principio di inversione a lungo termine. E’ stato lo stesso Bruce Kovner a spiegarla:

“Tutte le volte che apro una posizione, predetermino un livello di stop-loss. Questo è l’unico sistema per poter dormire la notte. In questo modo so quando chiuderò la posizione prima ancora di aprirla. Contrariamente al solito, non pongo però degli stop-loss sulla base di calcoli percentuali (per esempio, 4% dal prezzo d’acquisto), in quanto potrebbero essere livelli facilmente raggiunti nella normale fluttuazione del titolo. Preferisco studiare graficamente livelli difficilmente raggiungibili, e fissare lo stop-loss sugli stessi”.

Ovviamente, Bruce Kovner ha un suo trading system, che segue pedissequamente, pur conoscendone i rischi. La perfezione, infatti, non è di questo mondo e nemmeno del mondo del trading. “Il mio trading system produce buoni risultati ma difetta in quanto a controllo del rischio. Il modo di interpretare le informazioni cambia di continuo, per questo tutti i trader conservano dei punti deboli”.

La filosofia di Bruce Kovner

Alla fine, Bruce Kovner adotta gli accorgimenti che tutti i trader adottano (o dovrebbero adottare). Analisi fondamentale e analisi tecnica, sono questi i segreti del successo. Nello specifico, parte da uno studio approfondito del contesto internazionale. In seguito opera una scelta, che può essere un mercato o un cambio valutario, e infine pratica l’analisi tecnica. Nel libro, la fa molto semplice.

Il mio approccio al mercato parte da una visione generale della situazione politico-economica mondiale. Da questa visione scelgo i mercati su cui operare (azioni, valute, materie prime o metalli preziosi), dopodiché mi avvalgo dell’analisi tecnica per il timing operativo“.

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Riserva una stilettata a chi si approccia in modo integralista all’uno e all’altra pratica. Certamente lo sconto tra i fautori della tecnica e di quella fondamentale suscita grande interesse e fa parlare di sé. Dunque nemmeno Bruce Kovner ha deciso di dire la sua.

“L’utilizzo dell’analisi tecnica è indispensabile, ma sbagliano completamente quelli che pensano che serva a predire il futuro.Quando si utilizzano i grafici, le conclusioni sono sempre personali e soggettive. Rido al pensiero di quei fondamentalisti che dichiarano avversione ai grafici; è come se dei medici si rifiutassero di misurare la temperatura del paziente perché tanto non interessa“.

Analisi tecnica, dunque, non come strumento predittivo, non come palla di vetro sui generis, bensì come normale strumento di comprensione del presente.

A mano a mano che Bruce Kovner racconta se stesso, si intuisce quanto sia prudente. Si definisce infatti un trend follower, uno che segue il mercato senza cercare di anticiparlo. Complesso è il sistema da lui adottato, che coinvolge vari livelli e che quindi si basa sul concetto di “conferma”. Ecco la sua spiegazione, corredata di esempio pratico.

“In effetti, sono propenso a muovermi sulla base di una notizia di carattere economico fondamentale, che però abbia una conferma dal punto di vista tecnico. Mi ricordo che ai tempi del trattato USA-Canada per il libero commercio ero insicuro sulla direzione del dollaro canadese. Sapevo vi sarebbe stato un grosso evento economico una volta concluso il trattato, ma non avevo un’idea sicura di come il mercato lo avrebbe interpretato. Anziché anticipare, decisi quindi, come sempre, di aspettare una rottura dei prezzi al rialzo o al ribasso. I prezzi ruppero infine al rialzo, e io aprii immediatamente posizioni nella stessa direzione. Se avessi dovuto agire per logica fondamentale avrei però venduto prima, dato che il Canada dava il via libera alle importazioni dagli State…”

In conclusione, si può affermare che i pilastri del successo di Bruce Kovner sono i seguenti.

Capacità di comprendere lo scenario. Come accennato precedentemente, Kovner parte da una visione generale, che quindi deve giocare un ruolo di primo piano.

Disciplina. E’ l’arma migliore per contrastare l’imprevedibilità del mercato. Si fronte a una eccessiva incertezza, l’unico scoglio a cui aggrapparsi è il proprio trading system.

Sicurezza nei propri mezzi. Una condizione emotiva salda consente di ridurre al minimo gli sbagli e di cogliere più efficacemente le opportunità. Tale sicurezza, tuttavia, non implica una certa rigidità mentale. Anzi, l’importante è essere flessibili, anche se ciò costringe a mettere in discussione le proprie convinzioni. “Quando il mercato mi da contro, nonostante le mie decise convinzioni, mi rendo conto di dover rivalutare la situazione perché potrei aver sbagliato. Questo non comporta un problema, fino a che riesco ad auto-disciplinarmi”.