Il Money Management è una delle discipline principali del Forex Trading, come di qualsiasi altra attività di investimento. Consente di proteggere il proprio capitale, necessità questa molto avvertita dai trader, i quali devono avere a che fare ogni giorno con un mercato ricco di opportunità ma anche ricco di insidie, spesso imprevedibile e ingovernabile.
Nello specifico, il Money Management si compone di svariate tecniche che permettono di tenere sotto controllo le perdite, di fare trading conoscendo – per ogni ordine – la massima perdita possibile, e ottimizzando la propria attività di conseguenza.
Il Money Management è di vitale importanza, ma niente affatto facile. Certo, a un livello base è alla portata veramente di tutti. Quando si entra nello specifico, però, e ci si pone l’obiettivo di prendere il pieno controllo del proprio capitale, la faccenda si complica.
Per questo e per altri motivi è molto facile compiere errori in grado di inficiare la propria attività di Money Management e, di conseguenza, mettere a rischio il proprio capitale.
In questo articolo descriviamo i quattro errori più frequenti.
Focalizzarsi sul denaro
Potrebbe sembrare un controsenso. D’altronde, chi fa Forex Trading (ma vale per qualsiasi tipo di trading), non lo fa per hobby ma per guadagnare. Dunque… È’ ovvio che occorre focalizzarsi sul denaro!
Beh, questa è una percezione corretta dal punto di vista logico, ma inutile o addirittura dannosa dal punto di vista pratico.
Focalizzarsi sul denaro vuol dire alcune cose. In primis, caricarsi di ansie e di paura. Se si pensa troppo al denaro, ecco che sopraggiunge la paura di perderlo (legittima) e la paralisi per eccesso di timore (dannosa). Secondariamente, se si pensa sempre agli obiettivi monetaria, si vive il trading come se fosse un dovere, da cui l’ansia per il raggiungimento dell’obiettivo.
Dunque, cosa fare? E’ semplice: focalizzarsi sul processo che consente di raggiungere l’obiettivo, e non sull’obiettivo stesso. Più che altro, pur mantenendo un controllo “numerico” sulle massime perdite possibili, quando si parla di rendimento è bene ragionare in percentuali.
In ogni caso, prestate la massima attenzione sul come e non sul se. Ovvero, sulla strategia e l’operatività, e non sulla vincita futura.
Come già accennato, la massima perdita possibile, quella sì, va sempre tenuta d’occhio.
Lo ammettiamo, non è un salto logico facile da compiere. Anche perché il denaro suscita una forte spinta emotiva, ma considerare il Money Management in questi termini (quindi come fonte di protezione e di difesa) è l’unico modo per non subire l’influsso del mercato, che di norma si può riassumere in poche parole: paura e ansia da prestazione.
La sottocapitalizzazione
Questo è un passaggio importante, ma spesso trascurato. I motivi sono tanti: dalla paura di perdere denaro (sempre lei!) a una ricezione sbagliata dei messaggi pubblicitari. Questi, spesso, recano informazioni circa la possibilità di aprire un conto con poche centinaia di euro. Tutto vero, non si tratta di pubblicità ingannevole.
Tuttavia, ciò aumenta la percezione che non solo sia possibile fare trading partendo da un capitale ridotto, ma che sia anche immediatamente profittevole. Non è così. Se iniziate con 200, 300, 400 euro, anche nella migliore delle ipotesi i vostri guadagni saranno così miseri da produrre un danno più che un beneficio. Pensate un po’: rendere il 5% al mese è già un risultato straordinario. Ma se partite da 200 euro, avrete guadagnato solo 10 euro per un mese di lavoro!
Ora, se intende il Forex Trading come un passatempo, questa prospettiva può andare bene. Se lo intende, anche in prospettiva, come uno strumento di guadagno e di libertà finanziaria… Beh, non ci siamo.
Il problema, sia chiaro, è avvertito sin da subito. E proprio qui sta il rischio maggiore. Iniziare con poco capitale può portare allo sviluppo di abitudine pessimi, che spingono il trader dalla padella alla brace. Il riferimento è, ovviamente, alla leva finanziaria.
Grazie alla leva finanziaria, infatti, è possibile moltiplicare i guadagni potenziali, proprio come se si facesse trading con un capitale esponenzialmente superiore a quello reale. Basta una semplice leva 1:10 per trasformare quei 10 euro in 100 euro.
Peccato che, parallelamente ai potenziali guadagni, aumentino anche le potenziali perdite. Con il rischio, davvero catastrofico e terrificante, di vedersi azzerato il conto nel giro di un paio di ordini.
Dunque, piuttosto che guadagnare pochissimo o rischiare operazioni in leva, “capitalizzatevi”. Partite con cifre nell’ordine, come minimo, di qualche migliaio di euro.
Uscire troppo presto dal mercato
Anche l’eccesso di prudenza può essere un errore. Magari non un errore fatale, dal momento che la prudenza può anche portare a un mancato guadagno, ma sicuramente non porta a una perita.
Tuttavia, se è vero che l’obiettivo è, in fondo, quello di creare un reddito, certamente l’uscita anticipata dal mercato può rappresentare un ostacolo.
In definitiva, occorre guardarsi bene da tutti gli eccessi. A ben vedere, anche la prudenza lo è.
Ma… Cosa vuol dire uscire troppo presto dal mercato? Molto banalmente, vuol dire uscire quando, stando alla propria strategia, alle proprie analisi, si esce dal mercato quando ancora non si sono esaurite le prospettive di ripresa del prezzo (se il trade è in perdita) o le prospettive di guadagno (se il trade sta andando bene).
E’ ovvio che, se il Money Management è stato realizzato secondo le regole, questo atteggiamento rappresenta una vera e propria negazione del Money Management stesso. Una violazione delle sue regole.
Rischiare troppo con un singolo trade
Se rischiare troppo poco è un errore, anche rischiare troppo lo è, ovviamente. Ciò accade, molto banalmente, quando si imposta il valore della massima perdita possibile in maniera sbagliata, eccessivamente ottimista. Può accadere, inoltre, quando si violano le regole del proprio Money Management, rimanendo sul mercato troppo a lungo nella speranza che si riprenda, anche se il limite della massima perdita possibile è già stato superato.
In genere, questo è un errore “derivato”, ovvero una conseguenza di un errore precedente. Per esempio, la bassa capitalizzazione, con successiva applicazione di una leva alta per aumentare le prospettive di guadagno.
A prescindere dalle ragioni che portano a una esposizione eccessiva, si tratta di una deriva da evitare assolutamente, in quanto foriera di disastri. Purtroppo, molti trader principianti imparano questa verità sulla propria pelle, proprio perché incappano in errori di questo tipo (almeno all’inizio).